31.05.2013 Views

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

verso la costa di Sorrento ed Amalfi, or verso i suoi convicini, ed ultima<strong>mente</strong> verso <strong>Napoli</strong>, cagionò un orrore<br />

ed una oscurità sì densa che in molti luoghi anche di giorno vi fu bisogno di candele.<br />

A <strong>Napoli</strong>, tolta la luce del sole, non si vedea né <strong>il</strong> monte né <strong>il</strong> mare, essendo <strong>il</strong> tutto coverto di ceneri, e<br />

là dove cadea, la cenere calda disseccava l’erbe, le viti e gli alberi, come fece di tutti quelli della Torre del<br />

Greco sino a quella dell’Annunziata e Boschi, restando in tutto arido ed inab<strong>il</strong>e <strong>alla</strong> vendemmia, coprendo le<br />

strade per più palmi di cenere e di materia sulfurea, di modo che sembrava <strong>alla</strong> bianchezza tutto <strong>il</strong> campo di<br />

neve. S’assorbì per più passi <strong>il</strong> mare, indi di nuovo riempiendosi <strong>il</strong> voto della caverna del solito bitume acceso,<br />

traboccò per tre altri luoghi, ma con precipitosa carriera parea che verso la Torre sen corresse ad atterrarla,<br />

scorgendosi da <strong>Napoli</strong> visib<strong>il</strong><strong>mente</strong> <strong>il</strong> suo cammino.<br />

Spaventate le genti, vedendo nuovi ed insoliti portenti, ricorsero <strong>alla</strong> solita protezione del santo<br />

mar[234 78 ]tire Gennaro, né l’ingannò la fede, posciaché, portatosi prima l’eminentissimo cardinal Cantelmi<br />

arcivescovo nella Torre, essendo un miglio in circa arrivato <strong>il</strong> torrente del fuoco lungi dall’abitato, buttandovi<br />

una cera bened<strong>et</strong>ta d’Agnus Dei del pontefice Innocenzo IX, subito si trattenne <strong>il</strong> fiume non passando più oltre;<br />

e pure havea ogni argine, anzi l’altezze de’ colli, superato, e bruciato diversi poderi; ma una vera fede fu la<br />

remora che gli trattenne <strong>il</strong> corso. Non cessando però <strong>il</strong> monte di tramandar ceneri, fiamme e pi<strong>et</strong>re, benché<br />

arrestato <strong>il</strong> torrente, dallo stesso emintentissimo Arcivescovo si portò col Capitolo processional<strong>mente</strong> <strong>il</strong> busto<br />

ove racchiude la testa del santo martire, ed appena fu posto sopra un altare fabricato a Santa Caterina a<br />

Formello, a vista della montagna, che si vide – o fatto da non scriversi senza lagrime! – si vide, dico, la<br />

prontissima protezione che ha di questa sua patria <strong>il</strong> santo, poiché nello stesso istante, rivolgendo <strong>il</strong> fumo<br />

altrove <strong>il</strong> corso, andando a scaricarsi nel mare, cominciò a cessare [235] la violenza dell’eruzione, ed in pochi<br />

giorni affatto acch<strong>et</strong>ossi. Tanto prev<strong>agli</strong>ono presso la divina pi<strong>et</strong>à i prieghi ed i meriti di Gennaro. Da allora in<br />

poi par che sia ch<strong>et</strong>o, se non che alquanto vada da volta in volta minacciandoci con qualche poco di fumo e<br />

dimostrando qualche fiamma, segno che sopito ma non affatto sia <strong>il</strong> suo furore estinto, di cui si serve <strong>il</strong> Signore<br />

per tenerci risvegliati, ed accioché non ci <strong>il</strong>l<strong>et</strong>arghiamo negli errori. Piaccia <strong>alla</strong> bontà infinita non dargli più<br />

possanza da cagionare tante afflizioni, miserie e rovine ai miseri cristiani.<br />

78 Tra la pagina 234 e la successiva è inseita la tavola [XXII].<br />

91

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!