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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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10 palmi fatta a volta e dipinta d’uccelli e fogliami, e vogliono i paesani che vi siano altre stanze, dipinte a<br />

figure umane, sotterrate.<br />

Nel 1606, cavandosi in un territorio dal cardinal Acquaviva arcive[9]scovo di <strong>Napoli</strong>, vi fu ritrovato un<br />

tempio in parte rovinato, ma quasi intiero, con le mura ed <strong>il</strong> pavimento di marmi d’ordine corintio, con colonne,<br />

bassi r<strong>il</strong>ievi di satiri e di fogliami, con diverse statue di N<strong>et</strong>tuno con barba dipinta a ceruleo, Saturno o Priapo,<br />

Vesta, Castore, Apollo, Ercole, Esculapio, Romolo, un colosso d’Ottavio Augusto, una Venere ignuda, una<br />

P<strong>alla</strong>de col cimiero, un Druso Cesare armato con la sfinge in p<strong>et</strong>to, molte imagini di donne, due consoli in<br />

pi<strong>et</strong>re rotonde, padre e figlio, con epitaffj:<br />

Cajo Satrio C. F. C. Satrio C. F. Ampiæ<br />

Cajo Satrio C. F. C<strong>il</strong>oni Fortunato,<br />

Satri *** Lauto.<br />

ed in altri frammenti:<br />

O. Et Fortunatus<br />

Ia. F<strong>il</strong>i., & Ampia.<br />

ed in un’altra pi<strong>et</strong>ra:<br />

Lares Augusti<br />

Agrippa.<br />

Dal che fu stimato tempio da Agrippa er<strong>et</strong>to ad Augusto. Parte di d<strong>et</strong>te statue si posero per ornamento<br />

[10] degli Studj Publici, e parte andarono altrove.<br />

Fanno anche fede dell’antichità di Cuma, oltre tanti antichi scrittori, le med<strong>agli</strong>e che di essa si vedono<br />

con la rana e testa di <strong>Di</strong>ana, ed in un altro le conchiglie, o siano i pesci paguri, e la spica di frumento per<br />

dimostrare la sua abbondanza. Il suo nome dicono che lo prendesse da una donna gravida ritrovata da’ calcidici<br />

nel luogo dove edificorono la città, volendo Cuma dire utero gravido dal greco, con prognostico che dovesse<br />

esser città feconda di grandezze per la fecondità della donna; altri da’ flutti del mare, che κήματα si dicono, altri<br />

da Cimene ateniese, altri da’ greci d<strong>et</strong>ti Cymei, cagione che Cima e Cuma sia stata nominata.<br />

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