31.05.2013 Views

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

miniere di ferro, né altrove si ritrovano sim<strong>il</strong>i. Nel Monte della Guardia vi sono le [132] miniere dell’alume,<br />

cavato ancora dalle pi<strong>et</strong>re bruciate, da un genovese. In un luogo d<strong>et</strong>to Crovoni vi è una miniera di pi<strong>et</strong>re molari,<br />

e vi si dice la Molara.<br />

Per l’isola sono 11 fonti d’acque fresche, e 35 di calde per bagni, 5 luoghi d’arene, 19 sudatorj, ed <strong>il</strong><br />

fango medicinale di Fornello. Vi è un lago d’un miglio, che nudriva folighe in gran quantità, a’ quali si dava la<br />

caccia ne’ tempi di San Martino, ma perché cagionava aria cattiva, introdottovi <strong>il</strong> mare, più folighe non vi<br />

regnano, o rarissime, allora che prima se ne uccidevano delle migliara, ed erano grasse, o per un’erba che vi<br />

mangiavano, o per l’acque che vi scaturivano salutifere e buone ad ingrassare.<br />

Nella cala d<strong>et</strong>ta di San Montano vi sono aperture della terra, donde esce un vento molto caldo. In un<br />

altro luogo, d<strong>et</strong>ta la Fichera, vicino al Monte Sant’Angelo, vi è un sudatorio e bagni, e vi si esalano vapori con<br />

tanto strepito, che inducono timore <strong>agli</strong> abitanti convicini.<br />

I paesani, perché forse di natu[133]ra ignea, sono pronti alle risse ed allo spargimento di sangue, e<br />

benché per lo più siano poveri, ad ogni modo non mancano nob<strong>il</strong>i famiglie, come sono: la Cossa, o Salva Cossa<br />

ch’è la medesima, della quale famiglia fu Pi<strong>et</strong>ro conte di Bellante, che resse l’isola per Federico, la Mellusia<br />

della Stella, Incerbera, Incorvera, Mansa, Navarra, Innarza Spagnuola, Torella, Capece, Lamberta, Palagana,<br />

Afflitta, Imfrisca, Rossa, Canuta, Amalfitana, Guarina, Martina, Pagana, Manozza, che contendea facendo<br />

sequela con la Cossa, una parte seguendo Alfonso, l’altra Renato, Malfia, Torre, Pappacoda, Papa, Calasirta,<br />

Barbara, Galatola, Mano, Man<strong>occhi</strong>a ed altre, alcune delle quali sono oggi estinte.<br />

In quanto 45 all’ecclesiastico è r<strong>et</strong>ta dal suo vescovo, ed ha comoda prebenda, benché fusse antica<strong>mente</strong><br />

maggiore, e poi per l’incendj diminuita. Tra’ quali vescovi è stato: monsignor Innico d’Avalos de’ marchesi di<br />

Pescara e Vasto; don Francesco Tontoli de’ padri somaschi di Man[134]fredonia; don Antonio del Vecchio, già<br />

canonico di Capua; don Girolamo Rocca de’ nob<strong>il</strong>i di Catanzaro, famoso giureconsulto che ha dato alle stampe<br />

diversi trattati legali, col titolo <strong>Di</strong>sputationum Juris Selectarum; don Michel’Angleo Cotignola, che fu già<br />

canonico della Cattedrale di <strong>Napoli</strong>, uomo d’integrità di costumi e di l<strong>et</strong>tere, che rinunciata la mitra è passata in<br />

don Luca Trapani, vivente, che dignissima<strong>mente</strong> la regge.<br />

Nella città, o sia castello, è la Bas<strong>il</strong>ica Vescovale, con le chiese della Santissima Trinità; San Nicolò;<br />

Santissima Annunziata; Santa Maria della Torre, edificata d<strong>alla</strong> famiglia della Torre, estinta, e dedicata a Santo<br />

Stefano; Santa Maria d’Ortodonico, d<strong>et</strong>ta così dal luogo dove è situata, ristorata da Costanza Can<strong>et</strong>ta; ma sono<br />

maltrattate dal tempo. Nel borgo di Celsa vi è Santa Maria della Scala de’ padri agostiniani, i quali nell’anno<br />

1601, facendo non so che fabrica, ritrovarono un vaso di cr<strong>et</strong>a ornato d’oro con l’imagine della Vergine<br />

Annunziata e gigli scolpiti, pieno di mon<strong>et</strong>e d’oro. [135] Vi sono le chiese e conventi di San Francesco e di San<br />

Domenico, e monisteri di monache. Nel Lacco la chiesa di Santa Restituta de’ padri carmelitani dicono haver i<br />

corpi di due santissime vergini e martiri, santa Restituta ed Oliva, o Olivata; della prima altri<strong>mente</strong> dice <strong>il</strong><br />

Martirologio, cioè che sotto Valeriano nell’Africa fu martirizzata e posta sopra una navicella di stoppa e pece<br />

45 Editio princeps: quanro.<br />

55

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!