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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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– di Sorrento, 256.<br />

– di Massa Lubrense, 274.<br />

– dell’isola di Capri, 282.<br />

[1] Del <strong>seno</strong> <strong>cratero</strong> della fedelissima ed antichissima città di <strong>Napoli</strong>.<br />

Parte seconda.<br />

§ I. Fanno corona <strong>alla</strong> bellissima città di <strong>Napoli</strong> due semicircoli che si uniscono in uno. Il primo, che<br />

comincia dal Capo di Mi<strong>seno</strong>, ora di M<strong>il</strong>leno, sino a Nisida; <strong>il</strong> secondo dall’Isola Euplea, o Gajo[2]la, sino<br />

all’Ateneo, o Capo di Minerva, ora d<strong>et</strong>to la Campanella. È, d<strong>et</strong>to <strong>cratero</strong>, di circuito miglia 50. Viene così d<strong>et</strong>to<br />

perché a guisa di tazza, chiamando gli antichi cratere i vasi particolar<strong>mente</strong> ove soleano bevere l’acque calde,<br />

allora così usitate tali bevande, come adesso l’agghiacciate, e s’è introdotto <strong>il</strong> caffè e le cioccolate. Era tutto <strong>il</strong><br />

d<strong>et</strong>to <strong>cratero</strong> adorno già delle più belle e vaghe città: superbi edificj, castelli, v<strong>il</strong>le, palaggi, teatri e moli, che si<br />

potessero mai vedere, di maniera tale che, da Cuma sino a Pozzuoli, e da Pos<strong>il</strong>ipo sino a Capri, sembrava una<br />

continua città, dicendo Strabone: “Una unius urbis præ se ferat aspectum”, havendoci le v<strong>il</strong>le e le delizie gli<br />

antichi romani. Tra le famose città vantava Cuma, Mi<strong>seno</strong>, Baja, Pozzuoli, molte v<strong>il</strong>le deliziose come<br />

Tripergole col Lago Lucrino, Bauli, le v<strong>il</strong>le di Lucullo, di Mario, di Cornelio, di Mammea, di Giulio Cesare, di<br />

Pompeo, di Domiziano, di Irrio, di Pisone, di Domizia, di Cicerone, e d’altri infiniti, de’ quali appena ne<br />

appajono i vestigi, essendone in piedi in parte [3] solo di tante città Pozzuoli, potendo a ragione dire <strong>il</strong> po<strong>et</strong>a:<br />

“Cadono le città, cadono i regni, copre Tebe e Cartago erba ed arena”. L’altro semicircolo conteneva anche<br />

diverse città, cioè Falero, Veseri, Erculano, Pompei, Taurania, Cora o Thora, Stabia ed altre, de’ quali quasi né<br />

meno si sanno i luoghi, o si contradicono, parte distrutte dall’incendj del famoso e terrib<strong>il</strong>e Vesuvio, e parte<br />

dall’antichità soppresse. Sono ben vero dalle loro ceneri risorte in loro vece deliziose v<strong>il</strong>le, cioè Pi<strong>et</strong>ra Bianca,<br />

le Torri del Greco e dell’Annunziata, e città come Castell’a Mare di Stabia, Vico e Massa Lubrense; e si<br />

mantengono benché non con l’antica grandezza, L<strong>et</strong>tere, Sorrento ed altre delle quali dirassi, essendovi in<br />

ciascheduna molto che dire. In mezo al d<strong>et</strong>to cratere siede maestosa la città di <strong>Napoli</strong>, quasi gemma incastrata<br />

in un anello, che, nel cadere di tante gloriose cittadi, sempre crescente e magnifica si dimostra e va<br />

dimostrando, avanzandosi nelle [4] prerogative delle più gran città dell’Italia, e da contendere con le primiere<br />

dell’Europa. Anderemo dunque noi ep<strong>il</strong>ogando e restringendo quanto si può i pregi di tante e sì belle città e<br />

luoghi che fanno adornamento <strong>alla</strong> m<strong>et</strong>ropoli, ravvivando l’antiche, accioché possa <strong>il</strong> curioso passaggiero<br />

conforme ne ammira in vederle così disposte le bellezze, così doppia<strong>mente</strong> goderle, e delineate su le carte, e<br />

descritte, per saperne qualche cosa di antichità, curioso, e di bello; come anche dirassi qualche cosa dell’isole<br />

che abbelliscono <strong>il</strong> suo <strong>seno</strong>, con interrompersi la vista, che saria interminab<strong>il</strong>e col mare, havendo all’incontro<br />

lontana la Sic<strong>il</strong>ia: che sono Ischia, Procida, Nisida e Capri; come anche si daranno curiose ma compendiose<br />

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