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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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l’autor de’ bagni, derivare da miniera di ferro ed oro crede <strong>il</strong> Mengo. Ingrassa bevuta, soccorre alle forze<br />

languide, termina le febri croniche e corrobora <strong>il</strong> p<strong>et</strong>to, e sono le sue acque stimate le più salutifere a bere.<br />

[94] Alla spiaggia che si dice de’ Bagnuoli, alle radici del Monte Olibano, vi è <strong>il</strong> terzo e d<strong>et</strong>to Bagnuolo<br />

dall’Elisio sopracitato, e di tanta virtù lo loda, che in esso stima esservi più che acqua qualche celeste influenza:<br />

conforta tutti i membri, toglie le nebbie d<strong>agli</strong> <strong>occhi</strong>, e conforta le luci deb<strong>il</strong>itate ed esiccate, discaccia la<br />

quartana e rim<strong>et</strong>te le membra da febri e d’altri morbi offese.<br />

Per una strad<strong>et</strong>ta si può attraversare per andar ad Agnano, per cui si vedono porzioni dell’aquedotto più<br />

volte nominato, ed indi, scendendo al lago sud<strong>et</strong>to, si ritrova <strong>il</strong> famoso Sudatorio di San Germano, così d<strong>et</strong>to<br />

forse da che <strong>il</strong> santo ritrovò l’anima del cardinal Pascasio, come habbiamo d<strong>et</strong>to. In una camer<strong>et</strong>ta esce dal<br />

suolo <strong>il</strong> calor sulfureo, che fa dist<strong>il</strong>lare in sudori, cavando dal corpo gli umori soverchi ed inf<strong>et</strong>ti; onde giovare<br />

<strong>alla</strong> podagra, sanare l’ulcere interiori, servire a molti morbi si asserisce, ed haverne fatto esperienza lo stesso<br />

Falco, liberato dal mal sidrato, o siderato, in cui era egli caduto, e dice così d<strong>et</strong>to perché viene dalle [95] stelle.<br />

Poco lungi è la Grotta de’ Cani che ammazza gli animali, come habbiamo d<strong>et</strong>to nel paragrafo antecedente.<br />

<strong>Di</strong> là dal lago verso la Solfatara, sotto un monte d<strong>et</strong>to Secco, vi è un altro bagno d<strong>et</strong>to della Bolla,<br />

perché forse l’acqua vi bolle continua<strong>mente</strong> o per lo gran calore del sole o per lo fuoco sotterraneo, ove fatto un<br />

fosso e postovi acqua fredda, subito si riscalda e prende qualità sulfurea, ed esala una caligine coprendo l’aria<br />

vicina; dicono i Medici che giunga all’ottavo grado di calore; giova a tutte le infermità d’articoli e di testa,<br />

cagionati da frigidità, e si argomenta da’ suoi eff<strong>et</strong>ti haver qualità di rame o di nitro, onde sono l’acque rimedii<br />

<strong>agli</strong> <strong>occhi</strong> ed all’orecchie, rendono tenue la m<strong>il</strong>za, confortano l’istrumenti nutritivi, discutono i flati nell’utero, e<br />

giovano non meno queste <strong>agli</strong> <strong>occhi</strong> che quelle di Santa Anastasia, Giuncara, Pi<strong>et</strong>ra, Spiaggia Romana d’Ischia,<br />

quelle di Viterbo, del Minio della Spagna, di Vivares nel Delfinato, di Braccole in Baja, e di Sardegna. Il [96]<br />

volgo lo chiama l’Acqua de’ Pisciarelli, servendosene per la rogna, per la lepra e per le piaghe.<br />

Dentro gli Astruni vi erano due fontane con acque d’ugual forza, e per lo spirito di zolfo scaturivano<br />

calde, ma così temperate che non erano molto incomode a bere; ajutavano <strong>il</strong> ventricolo, addolcivano <strong>il</strong> p<strong>et</strong>to,<br />

eccitavano l’app<strong>et</strong>ito, giovavano a’ denti, fauci, voce, testa, ed ad ogni passione di reuma, e si stimavano di<br />

nitro, di rame, di zolfo, ed <strong>il</strong> Mengo dice anche d’alume; convenivano in virtù col Bagno di Duccia e con<br />

l’acqua di Baden in Fiandra; bevute sanavano all’angina e pleuritide, e giovavano la primavera, principio<br />

dell’està ed autunno. Ora sono l’acque esiccate; se ne scrive la virtù perché esser potrebbe che ritornassero a<br />

sgorgare.<br />

Ritornando alli Bagnuoli, e seguendo la strada nuova sotto <strong>il</strong> Monte Olibano, è da sapere che, cavandosi<br />

nell’arene anche bagnate continua<strong>mente</strong> dall’onde, sgorga acqua caldissima, impossib<strong>il</strong>e a soffrirsene <strong>il</strong> calore;<br />

e nell’estremo di questo li[97]do vi è un bagno che prende <strong>il</strong> nome di Pi<strong>et</strong>ra d<strong>agli</strong> eff<strong>et</strong>ti, che rompendo i calcoli<br />

e tirando fuori l’arenella, libera da’ dolori di testa, purga gli <strong>occhi</strong>, ritorna l’udito, soccorre al cuore ed al p<strong>et</strong>to;<br />

bevuta purga l’alvo, e perché nitrosa giova a tutte l’interne parti offese da calore, cioè fegato, polmoni, vessica<br />

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