31.05.2013 Views

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

TAVOLA [XXVIII]: “Massa Lobrense. All’eccellentissimo signor don Girolamo Pignatelli principe di Strongoli”.<br />

Della città di Massa Lubrense e dell’antico Ateneo, o Capo di Minerva.<br />

§ XVI. Sul Capo di Minerva, o Promontorio Prenusso, come scrive Stabone era già <strong>il</strong> Tempio di<br />

P<strong>alla</strong>de, e d<strong>et</strong>to Ateneo, situato in una cima verso Sorrento, come dice Stazio: “Vel quos e vertice Surrentino /<br />

Mittit Tirreni speculatrix virgo profundi”.<br />

Entrandosi nelle Bocche di Capri, del d<strong>et</strong>to tempio fanno menzione Seneca ed <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to Stazio essere<br />

[275] a man destra; Ateneo si chiamava per esser consecrato <strong>alla</strong> dea d’Atene P<strong>alla</strong>de da Ulisse, ed esservi<br />

picciole abitazioni intorno c’haveano <strong>il</strong> nome d’Atene; vogliono lo Stefano, che più Atene rapporta,<br />

particolar<strong>mente</strong> una in Italia, ed <strong>il</strong> Turnebo esser queste abitazioni, dice; Sireo anche <strong>il</strong> promontorio, da<br />

Pomponio Mela e Plinio, si appella, per esser stato ric<strong>et</strong>to delle Sirene; ora <strong>il</strong> Capo della Campanella, forse da<br />

una torre di guardia che havea <strong>il</strong> campanello per dar segno.<br />

È divisa la montagna in più case; la città nuova di Massa è d<strong>et</strong>ta Lubrense dal tempio sud<strong>et</strong>to, che<br />

delubrum si dice in latino l’edificio sacro a qualche deità. Il nome di Massa, vuole <strong>il</strong> Portarelli che venga d<strong>alla</strong><br />

massa de’ beni che accoglie: “Cunctorum hic <strong>et</strong>iam collecta est Massabonorum / Ut merito hoc Massa nomen<br />

habere potest”.<br />

D’un tal Bebio Massa, liberto di Nerone, narra Plinio nella sua Epistola a Macrino e Giovenale.<br />

[276] Siede questa città col mare al piede del monte dell’una parte e dall’altra, cioè da quel di <strong>Napoli</strong> e<br />

di Salerno; non lontana era prima dal mare, ora nel luogo più eminente con valli apriche e colli ameni è situata;<br />

d<strong>alla</strong> parte de’ Picentini, o Costa d’Amalfi, vi è <strong>il</strong> Castello Torque, perché si torce a guisa d’un braccio; sono i<br />

suoi casali da trenta; ha d’avanti in questo golfo l’isole d<strong>et</strong>te Sirenuse, triangolari, e vi si dice i Galli, forse<br />

107

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!