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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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Marco Antonio augustale; ed altre memorie di Giove Custode e Conservatore e Massimo tutte si traggono da’<br />

marmi, o rotti in pezzi, o sani tolti al tempo. Il Tempio di <strong>Di</strong>ana vogliono che sia quello rovinato che si vede nel<br />

luogo d<strong>et</strong>to Pisaturo, che havea cento colonne, e cavandosi non ha molto si ritrovarono colonne e capitelli di<br />

lavoro corintio. In esso haver visto una statua alta quindici cubiti con ali alle spalle, di <strong>Di</strong>ana posta tra un leone<br />

ed una pantera, asserisce Marco Platimone salernitano, al riferire del Morm<strong>il</strong>e, onde, per la grandezza della<br />

statua e numero delle colonne, stimo che, quello che chiamano Tempio di <strong>Di</strong>ana nella massaria del canonico <strong>Di</strong><br />

Costanzo, fatto di mattoni, rotondo di dentro e quadro da fuori, o non sia <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to Tempio di <strong>Di</strong>ana, o pure<br />

qualche porzione di esso, credendosi dove sono quelle gran colonne descritte esser stato più tosto <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to<br />

tempio.<br />

Si cava anco da’ d<strong>et</strong>ti epitaffj haver havuto Pozzuoli i suoi colle[55]gj, o corpi, che erano, come oggi<br />

diciamo, l’unione dell’arti, facendovisi menzione di fornari, unguentari, e speciali d<strong>et</strong>ti suaviarj, e drendofori,<br />

ch’erano i ministri de’ giuochi Quinquennali.<br />

D<strong>alla</strong> parte verso Baja appare <strong>il</strong> famoso ponte d<strong>et</strong>to di Caligula, ma è opera più tosto de’ greci, e fatta<br />

per porto, scorgendosi gli anelli per attaccarsi le navi che a’ ponte non sarebbero stati necessarj, onde per porto<br />

si fece, benché poi volesse Caligola, emulando Serse, farlo ponte congiungendolo con Baja, ove altri p<strong>il</strong>oni si<br />

vedono; nel mezo però per l’altezza del fondo non potendosi fabricare, l’unì con alcune navi incatenate e<br />

sostenute dall’ancore, e, fattovi <strong>il</strong> pavimento di tavole, terra e selci, con gli argini a guisa della Via Appia, vi<br />

cavalcò per la d<strong>et</strong>ta strada artificiosa lunga tre miglia e 600 passi, <strong>il</strong> primo giorno a cavallo, coronato di quercia,<br />

vestito a trofeo; <strong>il</strong> secondo in una carr<strong>et</strong>ta a due ruote da quadrigario, conducendo seco Dario, ostaggio de’<br />

Parti, e la cavalleria romana, come narra Sv<strong>et</strong>onio nella [56] sua vita. Vogliono che ciò facesse o per avverare <strong>il</strong><br />

vaticinio di Tras<strong>il</strong>lo, che disse allora essere imperatore Caligola che havesse a cavallo passato <strong>il</strong> mare di Baja, o<br />

per ispaventare gl’inglesi ed i germani, a’ quali meditava portar la guerra. Altri fanno d<strong>et</strong>ti moli, che puteolane<br />

sono appellate dal Sannazzaro, fatte da Augusto. Fu già d<strong>et</strong>to porto con somma archit<strong>et</strong>tura 16 fabricato con 25<br />

p<strong>il</strong>oni, de’ quali 13 sono rimasti, d’opera laterica e pi<strong>et</strong>re quadre con grande artificio con le volte degli archi,<br />

ora tutte rovinate. Furono fabricati i d<strong>et</strong>ti p<strong>il</strong>oni con la terra d<strong>et</strong>ta pozzolana, o giara, che unita con la calce fa<br />

una mirab<strong>il</strong>e lega, come attesta Vitruvio, della quale si sono serviti molti per grandi edificj, portandola sino a<br />

Costantinopoli, e non ha molto i francesi, essendovi la pace, ne caricarono navi. Fu fatto di questa maniera <strong>il</strong><br />

porto, perché con quegli archi <strong>il</strong> mare con flusso e riflusso tenesse <strong>il</strong> porto n<strong>et</strong>to, e rompesse la furia dell’onde<br />

in quei voti; essendo dal mare danneggiato lo risarcì Antonino Pio, come si cava da un marmo che fu<br />

ri[57 17 ]trovato nel fondo del mare, ed ora fabricato all’entrata della porta della città. Nel principio di d<strong>et</strong>ta porta<br />

eressero i pozzuolani un arco trionfale ad Antonino in segno di gratitudine con epitaffio, portato da Giulio<br />

Capitolino nella vita del d<strong>et</strong>to Antonino. Quando lo fe’ servire di ponte Caligola, impegnandovi le navi che<br />

16 Editio princeps: archit<strong>et</strong>tnra.<br />

17 Tra la pagina 57 e la precedente è inserita la tavola [IX].<br />

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