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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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§ III. Dai bovi che vi portò Ercole dicono che sortisse <strong>il</strong> nome questo picciolo <strong>seno</strong>, allora che venne<br />

dalle Spagne, superato Gerione, e d<strong>et</strong>to Boauli, ora dal volgo Baculi, ove i romani edificarono un tempio a quel<br />

falso nume, e fu anche st<strong>alla</strong> de’ bovi, d<strong>et</strong>to boalia. <strong>Di</strong>cono ancora che Ercole vi aprisse una strada dal Lago<br />

Averno, d<strong>et</strong>ta Erculea secondo <strong>Di</strong>one e Strabone, qual fu poi rass<strong>et</strong>tata da Agrippa, onde qualora <strong>il</strong> mare è<br />

chiaro, si vede la selciata che stimasi o parte della d<strong>et</strong>ta Via Erculea o dell’Appia, occupata dal crescere<br />

dell’acque.<br />

In questo <strong>seno</strong> fu già <strong>il</strong> luogo ove l’infelice Agrippina, invitata alle feste Quinquatrie dal figlio crudele, e<br />

rotta la nave artificiata, ella salvatasi a nuoto, fu poi da Anic<strong>et</strong>o uccisa, [23 9 ] a cui disse: “Ferisci questo <strong>seno</strong><br />

c’ha partorito Nerone”. Qui si mostra un luogo che dicono esser la sepoltura d’Agrippina, ove sono alcune<br />

stanze con pitture di grottesco e stucchi molto vaghi, discendendosi sotto terra, e perché vi si entra con i lumi<br />

sono affumigate.<br />

Vi erano ancora le Piscine d’Ortensio, chiamato perciò da Cicerone Tritone, ov’erano pesci assuefatti a<br />

venire a prendere <strong>il</strong> cibo dalle mani, <strong>il</strong> quale amò tanto una murena che ne pianse la morte, e domandat<strong>il</strong>i da un<br />

amico due mulli, cioè due triglie, rispose: “Più tosto due muli!”; fu poi d<strong>et</strong>ta v<strong>il</strong>la d’Antonia, madre di Druso,<br />

che amando un’altra murena vi pose i pendenti d’oro e di gemme.<br />

TAVOLA [IV]: “Veduta de’ Campi Elisii, overo Mercato di Sabbato. All’<strong>il</strong>lustrissimo signor don Paulo Mattia Doria”.<br />

9 Tra la pagina 23 e la precedente è inserita la tavola [IV].<br />

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