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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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confirma de’ priv<strong>il</strong>egj de’ re d’Aragona, si lagnarono de’ capritani che loro bruciavano i campi e le barche, e<br />

l’usurpassero la pesca dell’aguglie, onde chiesero che <strong>il</strong> governadore dimorasse tre giorni della s<strong>et</strong>timana in<br />

Ana Capri ad amministrarvi giustizia.<br />

Sono liberi da gabelle e pagamenti fiscali, per priv<strong>il</strong>egio possono andar armati per l’isola, sono stati<br />

fedelissimi <strong>agli</strong> Austriaci e vivono in gran povertà, essendo i poveri paesani e marinari spesso preda de’ turchi.<br />

Vantano la nob<strong>il</strong>tà negli Arcucci, venuti da Amalfi ad abitarvi, ed i Faraci. Eliseo Arcucci fu padrone<br />

di Capri, essendo generale dell’armata di Federico imperadore, Panzello Arcuccio signore di molte navi, e<br />

Giacomo signor di Capri, conte di Altamura e Minervino, gran camerario della regina Giovanna I, [288] di cui<br />

si vede una mon<strong>et</strong>a con l’armi degli Arcucci da una parte, e quelle della Regina dall’altra; onore anche<br />

concesso alle famiglie del Balzo, Zurli, Piscicelli, Caraccioli, Capeci e Davali, come maestri della zecca della<br />

nuova mon<strong>et</strong>a. Della famiglia Farace si ritrovano molti cavalieri e prattici comandanti nella nautica, e vi sono<br />

anche nob<strong>il</strong>i delle famiglie Strina, Poderici, Rossa, Mazzola ed altre, benché alcune estinte.<br />

Nello spirituale ha ella <strong>il</strong> suo vescovo, <strong>il</strong> quale per lo più cava la sua prebenda dalle caccie che vi si<br />

fanno, essendo abbondantissima particolar<strong>mente</strong> al passaggio delle qu<strong>agli</strong>e, delle tortore e di tutti gli uccelli<br />

pellegrini. La sua maggior chiesa era dedicata a San Costanzo, un miglio e mezzo lontana d<strong>alla</strong> città di Capri,<br />

ove si venerava <strong>il</strong> corpo del d<strong>et</strong>to santo loro prot<strong>et</strong>tore, che dicono quei di Massa preso di loro conservarsi.<br />

Trasferita la bas<strong>il</strong>ica nella città, fu consecrata a Santo Stefano protomartire, ch’è la parr<strong>occhi</strong>a maggiore; vi<br />

sono poi le chiese di San Lorenzo, [289] San Salvadore, San Anello, San Giovan Evangelista, San Severino,<br />

San Vincenzo, San Giovan Battista, Santa Maria della Scala de’ Raccomandati, Sant’Antonio, San Nicolò,<br />

Sant’Andrea di Porto. L’altra parr<strong>occhi</strong>a ha <strong>il</strong> titolo di San Pi<strong>et</strong>ro; nella chiesa di Santa Sofia sogliono unirsi i<br />

relegati.<br />

Il monistero e casa da’ cartusiani consecrati a San Giacomo Minore, fratello di san Giovanni<br />

Evangelista, di cui tengono un braccio, fu edificato e donato 102 da don Giacomo Arcuccio, fortificato con torri e<br />

fatto ad imitazione 103 di quello di San Martino ne Monte di Sant’Erasmo di <strong>Napoli</strong>, ov’è la sepoltura del<br />

fondatore Giovanni Camerario, conte d’Altamura e Minervino; vi è la memoria ancora di Giovan Nicola<br />

Arcuccio, che morì 104 in Roma, ove si era portato per divozione.<br />

Presso <strong>il</strong> lido, a canto del monistero di San Francesco, vi sono quattro fonti, uno de’ quali si dice<br />

Acqua del Mare, l’altro <strong>il</strong> Truglio, <strong>il</strong> terzo di Acqua Viva ed <strong>il</strong> quarto Marocella, ed ultima<strong>mente</strong> verso mezzo<br />

giorno è sgorgata una gran quatità d’acqua.<br />

In Ana Capri vi è la chiesa di [290] Santa Maria Citalia, o a C<strong>et</strong>rella, sopra del monte con un<br />

romitagio, ove ultima<strong>mente</strong> scavandosi si ritrovorono e statue ed un pavimento di pi<strong>et</strong>re rare commesse, molto<br />

stimab<strong>il</strong>e; vi è Santa Maria parr<strong>occhi</strong>a, la Santissima Annunziata, San Nicolò un tempo parr<strong>occhi</strong>a, Santa Sofia,<br />

San Pi<strong>et</strong>ro e San Giovan de’ Romei.<br />

102 Editio princeps: edorato.<br />

103 Editio princeps: imitalzione.<br />

104 Editio princeps: motì.<br />

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