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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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lodati da Orazio. Vi si vedono d’intorno le rovine de’ suoi edificj, così della città come delle v<strong>il</strong>le, tra le quali<br />

era quella di Lucullo, ove morì Tiberio. Fu questa v<strong>il</strong>la edificata da Mario, e venduta a Cornelia, d<strong>alla</strong> quale la<br />

comprò Lucullo, havendola più abbellita ed ingrandita di quello che haveano fatto i d<strong>et</strong>ti, havendovi fatto orti in<br />

piano, e circondandoli di mur<strong>agli</strong>e. L’hebbe poi, con tutti gli Orti Lucullani, Valerio Asiatico, che<br />

maggior<strong>mente</strong> l’ingrandì ed abbellì, ed in questi fu, per frode di Messalina e comando di Vitellio, preso, ed<br />

ordinatoli che si eligesse <strong>il</strong> modo della morte, <strong>il</strong> quale vicino ad alcuni alberi che faceano bell’ombra, per non<br />

dannegiarli, con generosa costanza ordinò che s’allontanasse <strong>il</strong> rogo. Qui presso è la Piscina vera<strong>mente</strong><br />

Mirab<strong>il</strong>e, e perciò così d<strong>et</strong>ta, fatta da Agrippa per conserva dell’acque dell’armata navale, benché alcuni dicano<br />

da Lucullo, che tanto d’acque si d<strong>il</strong><strong>et</strong>tava. Venivano queste a scaricarsi in d<strong>et</strong>[20]ta piscina da Serino per lo<br />

spazio di 40 miglia, per aquedotti de’ quali ne appajono porzioni sotto Sant’Elmo e sopra la Grotta di Pozzuolo,<br />

e per la Strada Vecchia, e dicono anche le viscere del Monte Olibano. 7 È questa sostenuta da 48 p<strong>il</strong>astri con<br />

ordine quaternario per la lunghezza di palmi 250 e di larghezza 160, calandosi per due scalinate di 40 scalini,<br />

parte coverta d<strong>alla</strong> terra. Ha l’incostratura durissima che resiste anche al ferro, onde si stima fatta con bianchi<br />

d’ova, ed ancora in gran parte si osserva con finestre da dove si cavava l’acqua. Vi si raccogliono l’acque<br />

piovane, che <strong>il</strong> pavimento ben lastricato conserva, e l’incostratura si stima più tosto indurita per l’acque che ha<br />

conservate.<br />

Nelle viscere del d<strong>et</strong>to Monte Mi<strong>seno</strong>, che sembra pens<strong>il</strong>e, vi erano bagni natatorii e luoghi deliziosi, e<br />

fra gli altri la Grotta Dragonara, o Traconara, così d<strong>et</strong>ta da’ traconi, cioè vie distorte a guisa di serpenti, o<br />

sotterranei cunicoli; in parte sta oggi in piedi ed in parte rovinata. Sta nel mezo un adito lungo 200 piedi e [21]<br />

largo 18, e da ambi i lati 4 stanze a volta di 12 e di 16 piedi, fra lo spazio d’altri 18 e 12; le volte fatte a croce<br />

sono sostenute dalle tramezadure. La cominciò Nerone da Mi<strong>seno</strong> sino ad Averno per ric<strong>et</strong>tarvi tutte l’acque<br />

calde di Baja per canali; si vede l’ordine del passaggio per 4 porte, per le quali si entra nelle d<strong>et</strong>te 4 stanze fatte<br />

per rinfrescare l’acque, e si comprende certo per tufoli vi entrasse dentro l’acqua piovana.<br />

Per tutto vi si veggono continuate fabriche, ed èvvi un altro edificio d<strong>et</strong>to le Cento Camere, essendovene<br />

un’altra dello stesso nome a Pozzuoli 8 , si dice anche Labirinto, per la confusione delle camere e delle porte,<br />

havendone ogni camera 4, diffic<strong>il</strong>e ad uscire senza guida o f<strong>il</strong>o, benché in gran parte rovinate le lamie; poche<br />

stanze vi si vedono restate, e fu anche questo un ric<strong>et</strong>tacolo d’acque, servendo anche le d<strong>et</strong>te porte per<br />

rinfrescarle.<br />

Attorno al Mare Morto, che fu unito già col porto di Mi<strong>seno</strong> da Agrippa, si vedono da tratto in tratto<br />

edificj e sepolture degli antichi gen[22]t<strong>il</strong>i, e così continuata che fa mostra d’essere stata una non picciola città.<br />

<strong>Di</strong> Bauli, Tempio d’Ercole, Baja, e suoi tempj.<br />

7 Editio princeps: Oiibano.<br />

8 Editio princeps: Fozzuoli.<br />

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