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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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TAVOLA [XXIV]: “Castel’a Mare di Stabia. All’<strong>il</strong>lustrissimo signor don Andrea Guerriero de Torres, regente del Regio Collateral<br />

Consiglio di <strong>Napoli</strong>”.<br />

Il monte che le sovrasta è fert<strong>il</strong>issimo, e vi son selve di castagni, dandole comodità di fabricarsi una gran<br />

quantità di botti per vino, che per diverse parti del mondo si portano; vi s’attende <strong>alla</strong> pesca, <strong>alla</strong> navigazione,<br />

<strong>alla</strong> coltura de’ campi, havendo anche orti d’erbaggi famosi, celebrandosi le sue cipolle non meno<br />

dell’ascalonie, sardie, cr<strong>et</strong>iche e beneventane; è populata quanto comporta <strong>il</strong> suo risp<strong>et</strong>to; arricchita di priv<strong>il</strong>egj<br />

d<strong>alla</strong> regina Giovanna Seconda, potendo i suoi cittadini [245] godere della cittadinanza napolitana. Alfonso,<br />

concessala a Luigi di Pier Leone, poi riscattolla, e confirmò i priv<strong>il</strong>egj, e da Ferdinando, che le perdonò per<br />

haver aderito a Giovanni duca di Lorena; pervenuta <strong>agli</strong> Austria ci fu assegnata in parte di dote da Carlo V<br />

all’infanta Margherita, casata con Ottavio Farnese duca di Parma, sotto <strong>il</strong> di cui dominio felicissima<strong>mente</strong><br />

riposa; è posta in Principato Citra, come si è d<strong>et</strong>to, benché anche nella Campania Felice venga descritta.<br />

Ha per culto della fede cattolica più chiese, e per prot<strong>et</strong>tori san Catello, suo vescovo, e sant’Antonino<br />

abbate, da’ quali si edificò la chiesa di Sant’Angelo d<strong>et</strong>to a Facìto, perché una face portentosa li guidasse,<br />

volendosi edificare e fermandosi su la cima del monte, o pure d<strong>alla</strong> quantità de’ faggi che vi erano, benché oggi<br />

non ve ne siano. Ivi più volte l’Arcangelo apparve al santo abbate Antonino, accioché consolasse <strong>il</strong> santo<br />

Catello ridotto in miserie, havendo poi <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to per concessione del pontefice ottenuto <strong>il</strong> piombo per coprire<br />

[246] di tegole <strong>il</strong> tempio, e molti materiali; havendo voluto <strong>il</strong> santo Catello edificare la chiesa di legno, ma<br />

l’abbate sant’Antonino la fece di fabrica. I popoli non solo di Castell’a Mare, ma di tutto <strong>il</strong> contorno, nella festa<br />

dell’Arcangelo a maggio vi si portano, stando la maggior parte dell’anno coverta di neve per l’altezza, e vi<br />

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