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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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Bertolino Tavernario fu governatore per papa Innocentio IV, di cui egli era cognato nel 1154.<br />

Ottaviano Ubaldini cardinale fu legato di <strong>Napoli</strong> per papa Alessandro IV nel 1255, e vi st<strong>et</strong>te insino al 1291.<br />

Carlo principe di Salerno, lasciato da re Carlo I, suo padre, al governo di <strong>Napoli</strong>, quando esso re andò in<br />

Guascogna, che fu nel 1282.<br />

[N4v] Girardo cardinal di Parma, legato di papa Martino IV, e Roberto conte d’Artos, cugino del re Carlo<br />

Primo, furono al governo di <strong>Napoli</strong> mentre Carlo II fu prigione degli Aragonesi nel 1284.<br />

Carlo, duca di Calavria e figliuolo del re Ruberto, rimase al governo del Regno quando <strong>il</strong> padre fu chiamato 109<br />

al dominio di Genova nel 1228.<br />

Dopo la morte del re Ruberto presero <strong>il</strong> governo di <strong>Napoli</strong> gli Ungheri, essendo lor capo quel fra Ruberto di cui<br />

scrive tanto male <strong>il</strong> P<strong>et</strong>rarca nelle sue epistole, e fu nel 1343.<br />

Lodovico, overo Luigi principe di Taranto, secondo marito della reina Giovanna, fu vicario generale del Regno<br />

nel 1347.<br />

Carlo duca di Durazzo fu lasciato in suo luogo a <strong>Napoli</strong> d<strong>alla</strong> reina Giovanna I, quando per timor del re<br />

Unghero se ne fuggì con Luigi suo marito in Provenza nel 1348.<br />

Corrado Lupo, viceré per Luigi re d’Ungheria, che cacciò di Regno la Giovanna pred<strong>et</strong>ta nel 1349.<br />

Fra Morreale per l’istesso, che andò per lo Giub<strong>il</strong>eo a Roma nel 1350.<br />

Ruberto, principe di Taranto e fratello maggiore del re Luigi, tarentino, governava <strong>il</strong> Regno mentre <strong>il</strong> Re e la<br />

reina Giovanna st<strong>et</strong>tero in Sic<strong>il</strong>ia, nel 1357.<br />

Galeazzo Malatesta signor d’Arimino fu viceré di tutto <strong>il</strong> Regno per lo stesso re nel 1362.<br />

Ottone duca di Bransuic, quarto marito della reina Giovanna, governava Napo[N5r]li in nome della moglie, in<br />

tempo che venne in Regno Carlo III, nel 1381.<br />

La reina Margherita lasciata in governo di <strong>Napoli</strong> e del Regno da Carlo III, suo marito, quando passò in<br />

Ungheria, ove poi fu ammazzato, nel 1285.<br />

Tomaso Sanseverino, conte di Tricarico overo di Montescaggiolo, fu viceré per Luigi II d’Angiò nel 1386.<br />

Cecco dal Borgo, overo del Cozzo, marchese di Pescara e conte di Mondorisio, viceré per Ladislao dopo la sua<br />

coronazione in Ga<strong>et</strong>a, e che cavalcò per lo Regno con baroni l’anno 1390.<br />

Monsignor di Mongioja, passato da Provenza in <strong>Napoli</strong> con 15 vascelli armati, venne con titolo di viceré per<br />

Luigi II d’Angiò lo stesso anno 1390.<br />

Floridasso Ladro fu lasciato viceré in <strong>Napoli</strong> dal re Ladislao, quando ebbe ricuperata la d<strong>et</strong>ta città di mano del<br />

re Luigi, se ne passò a Ga<strong>et</strong>a l’anno 1400.<br />

Giovanna, sorella del re Ladislao, che s’intitolava archiduchessa d’Austria, governava <strong>il</strong> Regno in tempo che <strong>il</strong><br />

fratello si trovava a guerreggiar di fuora nel 1413.<br />

Pandolfello Alopo, favoritissimo della reina Giovanna II, essendo conte camerlingo fu anche governatore per<br />

lei di tutto <strong>il</strong> Regno nel 1414.<br />

109 Editio princeps: chiamaro.<br />

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