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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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Il Sudatorio nella Valle di Negroponte nella Cala d’Umbrasco, dove si sente un gran rumore come di<br />

tamburi battenti cagionato dall’acque bollenti, sono con miniera di vitriolo, bitume ed alume; giova per le<br />

giunture e per drizzare, servendosene i contadini a radrizzare i legni.<br />

Il Sudatorio del Frasso, in tre luoghi, con soave e moderato calore, non è dissim<strong>il</strong>e dalli d<strong>et</strong>ti; è presso<br />

Casa Nizzola, dove si dice <strong>il</strong> Frasso, con qualità di calcante e bitume.<br />

Il Sudatorio del Cotto è tra i sassi del Monte di Vico a Casa Nizzola, ritrovato da una vecchia nella sua<br />

vigna; è rimedio alle fratture delle gin<strong>occhi</strong>a, ventre, m<strong>il</strong>za, arterie, idropisia e podagra.<br />

Il Sudatorio di Sant’Angelo, sito nella Ficara verso Ulmitello, è presso <strong>il</strong> mare con fumo intolerab<strong>il</strong>e, e<br />

[156] quasi fuoco; di qualità ferrea, e bituminosa, buono a risolvere, e giovando allo spasimo, stomaco,<br />

paralisia, scabbia, ulcere, sordità, reni, calcoli e m<strong>il</strong>za.<br />

<strong>Di</strong> Barano, o di Testaccio, presso <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to casale, con soave e moderato calore, non molesto a sofferirsi,<br />

ammollisce e riscalda, è famosissimo tra’ sudatorj per ogni durezza; sovviene all’iterizia, dolori delle donne,<br />

ulcere interne, idropisia, timpanitide e gin<strong>occhi</strong>a.<br />

<strong>Di</strong> Testa, ove sono le Cremate, o pi<strong>et</strong>re bruciate, ha sassi terrib<strong>il</strong>i a vedersi, vi sono cinque sudatorj<br />

d’alume, calcante e bitume, atti a risolvere e confortare le membra, le giunture ed i nervi.<br />

Passando la cappella di San Girolamo, vi sono tra le pi<strong>et</strong>re bruciate due altri sudatorj; per <strong>il</strong> luogo<br />

alpestre non se ne possono servire, vedendosi buchi per li quali esala continua<strong>mente</strong> <strong>il</strong> fumo.<br />

Ve n’è uno moderno d<strong>et</strong>to di San Lorenzo, sopra un monte presso Santa Restituta, in una massaria di un<br />

particolare, molto comodo e grato.<br />

[157] Oltre i bagni ed i sudatorj vi sono rimedj dell’arene in diversi luoghi, ove l’arena per esser calda e<br />

minerale giova a diversi morbi, e questi si danno, come si disse dell’arenazione di Pozzuoli. Si danno i rimedj<br />

sud<strong>et</strong>ti l’està sino a’ principj della canicola, a’ corpi purgati ben bene. Giovano l’arenazioni agl’articoli,<br />

contrazione de’ nervi, podagra, morbo elefantico, idropisia, morbi freddi, siatica ed altri.<br />

Tra lo scoglio d<strong>et</strong>to del Gigante e le Cremate, sotto <strong>il</strong> mare di San Pi<strong>et</strong>ro a Pantanello, vi è un picciolo<br />

luogo al suolo caldo, secco nel secondo grado, di materità sulfurea, salsa ed aluminosa, e vi si prendono le d<strong>et</strong>te<br />

arene; si danno ancora presso <strong>il</strong> lido di Santa Restituta, e sono celebrate per le più eccellenti, dal Baccio, di tutta<br />

l’Italia, per esser calde e secche, sulfuree, ferree ed aluminose, d’eccellentissime virtù per d<strong>et</strong>ti morbi; si danno<br />

altresì ad Agnone presso <strong>il</strong> bagno che habbiamo d<strong>et</strong>to di Citara, sotto <strong>il</strong> Bagno del Gradone, e passato <strong>il</strong> Monte<br />

Sant’Angelo per cento passi di [158] lunghezza 48 e nove di larghezza; in alcuni luoghi <strong>il</strong> calore è moderato, in<br />

altri insoffrib<strong>il</strong>e, a’ piedi bruciando, ed è sim<strong>il</strong>e all’arene di Santa Restituta in qualità. Si prendono le d<strong>et</strong>te<br />

arene tre ore doppo nato <strong>il</strong> sole, e tre ore prima di tramontare, per quindeci giorni, una volta <strong>il</strong> giorno, e s<strong>et</strong>te se<br />

per due volte; e questi sono i famosi rimedj d’Ischia, de’ quali diffusa<strong>mente</strong> hanno scritto l’Elisio, <strong>il</strong> Baccio, <strong>il</strong><br />

Lombardo, ma più di tutti Jasolino.<br />

48 Editio princeps: di [158]ghezza; ma a piè di pagina 157 è indicata la prima s<strong>il</strong>laba di richiamo “lun”.<br />

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