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di quelle uiuo cempio.co me ne potraimai eflere diminuita la deuonone? come non ne fia
piu cofto grandeméce accrefciuta.-'ueggendolo per la fiia immenfa bonta eflere in noi,& noï
in eflb,accioche lia adoraco in fpirico,& uerita.'' Et che diminuitione di deuotione fara nella
fua dottrina,fe p quella fi uedra hauere gial'huomo per fefteflb perfa la cognitione di Iddio,
ôC che eflb per la iiia bonta,& mifèricordia,fi e v
di nuouo degnaco di farfegli conofcere,& di'
moftrarfegltf Et che abbaflamenta di religione fia/e fi. conofeera per la legçe,che dette, che
f huomo e peccatore,& che nô puo trouare altroue fàlute,che in eifo!ddio?Étche diminui
tione di credito,d di honore hara la conofeenza del uerbo fuo,quâdo moftri l'huomo hauere
hauuto bifogno délia gratia,laquale gli uolfe mandare pel fuo figliuolo,uirtu,& potentia
fuafEt che fcâdolo apportera à cht legge il (èncire eflerfi diquefto prophetato dâ giorni anti
qui,& che dipoi fia ne tépi fuoi uenuco à dare la falute al monda à quanti uoleflmo credere
nel fuo nome,ordinati alla uitafeerto che quâto piu farâno conofciute quefte cole,piu ne cre
feera la reuerentia,piu i'amore,& timoré di Iddio,& piu ne fara glorificaco, dimoftrâdo per
lutto la félicita délia eterna uita promeflaci da quelio,che puo tucce le cofe,& che niéte fa ua
no di quanto promette,conofcendofi p efla fua dottrina,la omnipotétia di queilo in potere
uiuificare le cofe morte,&ridurre all'eflere quelle che nô fono.Che abbalfaméto fia délia fua
fcrictura,ilconofcerela imbecillica noftra,per laquale fareno humiliati negliocchi noftri,ma
gnificando lo Iddio del cielo,& délia terra,ilquale tâto grandemence è magnificato,quanto
maggiormente,& da piu fene ha la cognitione f Ec oltre adiquefto non ueggono che maie
fanno quefti le loro similitudini,à conferire insieme la falfita deila îdolacria, che cerca le ténèbre
per occultarsi, alla uerita di uno Iddio, che è efla luce,& che quanto piu è conoîciu.
ta piu rifplende, & maggiormente è amaca, & sopra ogni altra cola reuerita. AUegano
anchora alcuni altri gaicritci de gli antiqui phiIofophi',iquali coloro parlari difficili,&
. ofeuri uelami uolfono indurre gli huominialla politia,& compofitionedicoftumi,non
uolendo manifettamente dire quelle cofe, che uoleuano che per que uelami o %
ofcuri
detti fi comprendeflino. Ec coii dicanochepertaleefempîofidouerebbetenere occulta
la dottrina chriftiana a popoli,& alla molritudine,& non fi fare cofi chiara,& palefe a v
cia(cu
no. Et quefti moftrano ueramente di hauere poca cognitione di quello,che la dottrina chriftiana
in(ègni,& habbia per ogghietto,& queilo che habbino efli philolbphi, i quali nô paC
Ibno cô tutta la loro fâpientia le cofe rerrene,doue la chriftiana dottrina aile cofe diuine,et ce
lefti indirizza gli animi noftri,dellaquale,quâto piu lène ha la cognitione.piu fi conofee di in
tendere,& fapere cofe che gli giouino alla uita,quietando in efla nel prefente fecolo,&nei fu
turo afpettando côpita beatitudine. Ma di quella loro lcientia,& humana philofophia.Quâ
to piu fene ha cognitione^piu fi conofee di nô fapere cofa alcuna,reftandoui fempre l'animo
dubbio.Onde tutti quegli fcritcori,che parlorno ofeuraméce 6C cô uelami,uolfono fâre cofi,
acci oche nô fufle facilméte conofciuto quâto era frmole, & falfb,quello che fi côteneua ne
' loro fcritci,&quâto poca urilita apportaftmo agli huomini,poi che fuflino intefi,nô arecâdo
feco altro che maggiore noia,nô si truouando allais loro dottrina.una minima chiarezza del
la futura beatitudine,nô una picciola intelligétia di queilo che sia Iddio coneflbnoij&noi fê
co,nô uno minimo fentore délia fua mifericordia,& bôta uerfo l'huomo,nô quali fieno i be
neficii fuoi tutto il giorno uerfb il génère humano,i modo che coprirno la loro dottrina,accioche
non si conoscefle,quanto poco fulfi utile,& per quefto manco tenuta in pregio. Ma
se pure hebbono per utile alla humana generatione la scientia loro,dico che qfti superbamé
te,& ftoltamente operorno a scriuerla in modo,che priuaflmo di quel bene quâti ne reftano
priui di cognitione.Superbaméte prima,perche pare che haueffino ïuidia,& a' male,che altri
fapefli queilo che effifapeuano,per uolerne eflere tenuti foli fopra gli altri fapiéti.Stoltaméte
anchora operorno,à fare,che tanto tépo,& ftudio bifognafll mettere à imparare le loro fd
cnrie,che prima fi uenga uecchio,che le fi intendino,maflimamente potendo fare altriméri,
perche fè non potettono fare altriméti,& che la côditione délia dottrina habbia quella ofeu
rita,& dimculta in fe nello apréderfi,nô è che dichino,che habbino fatto cofi pche laritenef
fino in maggiore efpettatione,&'che di qui i chriftiam gli debbino imitare, ma dolghinfi fe
hanno feguite quelle dottrine,che fono diflicili à appréderfi,& inutili,eflendo apprefe,tiô ap
portando alcuna (peme di felicita,nefluna pace aUanimo,ne alcuna tranquillita alla méte.Et
péfino nô per altro eflere caufata la difficulta nello apprendere fimili dottrine, che p nô portare
feco la uerita del bene deirhuomo,perche come la falfita, con lunghi periodi, con doppie,&intricatefententie,&conAintelligibili,&doppi
uelami si ua oeculrando per farla
apparire ueritaquefto coii grandissima faùca, ôc arcecofi interuiene di simili