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COMMENTO DI AN gnore.Eti dnque fatrapi de Piliftini uiddono,ÔC ri tornorno inHecron in ql di.Et quefte fono le mo rici d'oro,lequa!i renderno iPiliftini pel dono pel peccato al Signore, per Afdod una, per Afa una, per Afcheleon una,per Ghat una, per Hecron u* na / Et i topi d'oro fecondo il numéro di tutte le citta de Pilift:ni,che haueuano i cinquefatrapi,da la citta murata infino al uiiaggio fenza muro,ôtïn fino àAbelgrade,f jpra iiquaie pofono l'arca del Signore, infino a' quefto di è nel campo di Iofua Bethfamifita.Et percofle alquâti de gli huomini di Bethfames,percheguardorno ne l'arca del Signo re,ÔC percofle del popolo cinquanta mila,ôcfertan tahuomini,ÔC dolernofiil popolo,pche percofle il Signor il popolo dipiaghagrâde.Er diffono gli huomini diBethfames,chi potra ftare auanti à que fto Signore Iddio fanto.'' ôc à chi afcédcra da noir" Et mandorno nuntii agli habitatori di Chiriathiaharim, dicendoîduffono i Piliftini l'arca del Signore, difcendere,riducere quel'a a uoi. Senzareuerêtia,timoré, 8c deuotioue rifguardorno i Beth famiti l'arca del Signore,con inetta letitia, 8c illecita curio fita, come alcuna cofa prophana, auuegna che fapeffino per legge effere loro interdetto il guardarui,8e anchora a Leuiti,douendo i! fommo facerdote inuoltare qlla col ue io,8c diuidere le fantita délie fantita dalla fantita,cô tremo re,8c indinati à terra doueuano adorare, 8c adunare il côfi glio defacedr;ti,8c Leuiti ..come fi doueffe riceuere,fecon do i precetti délia Icgge.Etp laordinatione di Iddio,era ti tato il carro dalle u acche, infino à che ueniffe nella re >io'ne degli Ifraeliti,doue temerariamete gli facrifîcorno ,nô fi cô figliâdo co facerdoti.Gli Ebrei dicano che gli huomini di quel luogo aprirno l'arca, 8c guardorno quelle cofe, che ui erano rinchiufe, 8c fenza la parola di Iddio effere ftato prefoil carro,8c fattone pezzi, 8c efferfi offerte le uacche in honore di iddio,ma non fecondo il fuo comandamêto, ne fecondo la legge.Et fcriuefi i Leuiti hauere depofta IV arca delcarro,ma i Bethfamiti offerfono al fignore in quel di.ueggendo i Satrapi de Piliftini,che la feguitorno, doue fi nota la deuotione de gentili a" lungo piu religiofa,che de gh Iraeliti,perche accompagnorno la arca i principi de pi lifliniper tuttaja terra loro , infino à che tcccaffino il ter* mine de Iudei,preffo a Bethfames, doue ueggendo i mi* racoli del Signore fene ritornorno con timoré, 3c con re* uerentia.Et notâfi diligentemétel'offerte del popolo gen tile,comeplacide a! Signore,perleqna'i fcamporno quel* lacalamita di malattie, 8c ditopi che guaftauono i campi, 8c che altro fi fignifica qui,che le offerte de gentili peccan ti per jgnorantia,8c côreffanti le loro turpitudini,effere pia ciute al Signore t ma la fuperftitiofa, 8c temeraria offerta délie uacche prohibita nella legge,8c la inetta letitia, fen* za il riconofcerfi da peccati, 8c emendatione di uita,eiTere ftata abominabile, 8c non grata al Signore,cofi la rcconci* liatione délie genti fignifica la repuha de Iudd. CAP. VII. ET uennono glihuominidi Ghiriathieharim, ôc riduffono l'arca del Signore,ôc introduite no quella nela cafadi Abinadab quale era in Ghi* bea,ÔC Elazar figliuoîo fuo fantificorno per cufto dire l'arca del Signore.Et fu dal di cheftette Par* ca in Chiriathieharim, multiplicorno i giorni, ôc TONIO BRV CIOLI furno uenti anni,ôcfofpirorno tuttalacafa d \t el dietro al Signore.Et diffe Semuel à tutta 1 di Ifrael,dicendo, fe con tutto il cuore uoft* tomate al Signore,leuate gli iddii alieni da u° "* Aftaroth, ôc preparate il cuore uoftro al S i o ^ ôc feruite à quello folo, ôc libérera uoi da Ia.^ ore ^ »iano de Piliftini. Vengono a ridurre l'arca d3 Bethfames in Chiriath" 1, rim, 8c in quefta citta fu allai tempo , 8c locorno if nel'a cafa di Abinadab in Ghibea,cioe î luogo eccelfril la citta.perche quella cafa era nel piu altoluogo délia ° 8c fantificorno ,cioe' inftituirno curatore dellarca Ela'^ figliuoîofuo,accioche alcuno non fi accoftafle,a quei] Z ^ per alcuna inreuerentia contaminaffe il luo?o htef^J' 0 ni Altri dicano effere ftata quiui piu lungamente,dicei do efferfi diffeiita uenti anni la conucrfionc loro àlddio ccme fe qui fi dica gia fi era pofata quiuil'arca uenti anni îccoù la cafa di Ifrael comincio a rauederfi ,8c quefto per la'folk i citudine di Semuel, ilquale di piu matura eta, intento Ha alladiuina opéra, di quefto fteffo comincio aparhreilfra el, 8c non folamente diffe , ma comincio à fcorrerepcrle ciittadi Ifrael, 8c per tutto efortargli al culto di Iddio & à temere quello,8c alla offeruatione dclla lcgge,8: a Ieua# re uia gli idoli,3c promeffe loro,facendo quefto, U lioera* tione da tutti i nimici ,8c maflîrnamente da Piliftini, aiqua* le acconfentn no i figlinoli di Ifrael. Etrimofïono i figliuoli di lfrael,Beaîim,&Afiaror ÔC feruirno al Signore folo.Etdiffe Semuel, con* gregate tutto ifrael in Mizpa, ôc crero per uoi al Signore.Et congregornofi in Mizpa, ôc atiinfono Pacque,ôcfparfono auâri al Signore, ôcdigiunor no quel di,ôc diffono quiui, peccammo al Signos re, ôc giudico Semuel i figliuoli di Ifrael in Mizpa. Et udirno i Piliftini che erano congregatii figliuo Ji di Ifrael in Mizpa, ôc afcefono i fatrapi de Piliftini à IfraeI,ÔC udirno i figliuoli di IfraeI,ôCtemerno da la faccia de Piliftini.Et diffono i figliuoli di ifrael à Semuel,non tacerai per noi clamando al Signore' Iddio noftro,che ci liberi da la mano de Piliftini. Et Bealim,8c Aftaroth erano nomi di idoli apreiîo a quelle genti,Bealimfignificaua uninerfalmcnte tuitigîiidoli,8c tutte l'opère délia idolatria , 8c Aft r oth fi dice Iddio de Sidoni,accioche intendiamo Ifrael hauere feruito agi' lit dii délie genti in gran patte,benche non mancaiîîno huo* mini deuoti che reftaffino nel uero culto di Iddio, ma la denominatione fu dalla maggiore parte. Ma alla prédira tione di Semuel,gitt. ti uia gli idoli,cominciorno a adera re il S;gnore Iddio folo. Et doppo le leuate fuperft ticm, erano gia atti che il iantopropheta oraffi per quegliddcio, perche l'amore di Iddio non fi puoinferire ne petti/e: pri ma non fi leui il troppo amore délie créature,8c era Mrz< pa tenuto luogo facro, doue Iofua haueua prima uinti i Re,edificatolo altare,8c facrificato al Signore,8c:qwj"» ra la cafa del Signore.Sono alcuni de Rabini.cbe faifiono effere il medefimo luogo Mizpa, 8c Silo, ne confira da tribu di Iofeph,8c Beniamin, ma c piu uerifîmilc il luog di Silo effere ftato diftrutto tutto cô glilhabitaton da w hi,doppola morte diEli.Etcofi fi uede quimamkltim che come difprezzando gli Ifraeiiti il Signore, i PiM^ allegrauano uincendo, cofi ritornando al Signore coi
N E L LIBRO PRIMO DE RE. CAP. VII. 3 0 Î /i- • n kmorando la bonta,8c omt dere che nefîuno ufcifÏÏ dello ouiIe,amrnaeftrandogJ/nella jpiW,non 'ë fo defuoifedeli.Et gia "tentïa dello rdclio cliiu& comjnciato à temere il Si* ote .^^tn.ScDauie „ o i ,-„ uia del Signore.Et fuori del tempo dell'uficio fuo habita* ua in Ramath doue edifico lo altare,non contro alla legge perche anchora noncranoto incheluogp doueffeftare ftabilmente la arca del fignorc,infino a v che Salomo ediiw coiltempio. CAP. VIII. : le p r c P tSentia dello rddio dad » { à t e m e r e fl ^ n I p ni profitHt?»* nanK" H o 0 h a n n 0 p e ï m Kci t i d i con^ l? f f l mSnol quello,che deuotiffi muel uno agnello di latte, ÔC offerfe ql *TJT fu,che effendo inuecebiaro Semuel, pofe i tolfe Semu ^ ^ mQtet % chmo Semuel JD figliuoli fuoi giudici in Ifrael.Et fu ilnome del figliuoîo fuoprimpgenito,loel, ôcil nome del fe* condo fuo, Abi;ah,giudici in Berfeba. Et non ca* minornoi figliuoli fuoi ne leuiefue,ma décliner no dietro à la auaritia,ôc prefono doni,ôc peruer* tirnoilgiudicio.Et côgregornofi tutti i uecchi di Ifraeljôc uennono à Semuel in Ramah.Et diffon* gli,tuinuechiafli,ôci figliuoli tuoi nô caminorno neleuie tue,hora conftituifria noi unRe à giudi tare noi come tutte le genti.Et difpiacque la paro la negli occhi di Semuel, quando diffono, dacci un Re che giudichi noi,ôc orcfSemuel alSignore. Et diffe il fignore à Semuel, obedifei à la uoee del popolo,in tutte le cofe che diranno àte ?pche non fprezorno te,mamefprezorno,accio che io non regni fopra quegli.Secondo tutte Popere chefe* ciono dal di che io gli feci afeendere di Egytto,in fino à quefto di,ôc lafeiorno me, ôc feruirno à gli Iddii alienijCofifanno effi anchora à te.Et hora o* bedifei a x la uoee Ioro,foîamente proteftâdo,pro tefterai côtro a v .quegli, dimeftrerrai îoro la legge del Re che a haregnare fopra quegli. Effendo in modo uenutouecchio Semuel,che non poteua feorrere àluogi predetti,come faceua pergiudicare ilpo polo,inftitui i figliuoli,iquali furno iniqui,8c corrotti, on de gli Ifraeliti,prefa diqui la occafione congregati,delibe* rorno di domandare Re. Gia lungo tempo erano uiuuti pacifîcamente fotto il fanto Scmucl,perchehauieno impa rato à temere il fignore,hora come tutti gli huomini cupi didicofenuoue.chieggono Re,8c alleganola uecchiaia, che non faceua loro fraude alcuna. Axcufano i figliuoli, i* quali douieno prima aceufare alla emendatione,8c non al* ti.&oranti.pugnando cotuoni,8e co fulminidalcielo con lapriuatione,ncn effendo anchora ftati ammuniti, ne dal troa'Pilifiini,occidendogli,8c confolandoipii,mofiran* padre.ne dauecchi,nondimcno defiderano chefiainftitui do la gratia fua al fanto fuo propheta Semuel, accio che to loro uno Re dal profeta, comele altre genti.hauendo SîJ° nf " m affilaautorita del popolo, 8e cofi ueggendç» jnfino airhorafperimentata la mifericordia dilddio ,8cla' glilftaelila fauoreuole mano di Iddio,feguitorno gli fpa protettione fua.Et cofi auegna che pigliafîîno 1 occafiore vientati,8c fuggitiui.Et uolfe il propheta,che non mancaf dal peccato de figliuoli di SemueI,nondimeno impiamen t n w L ; . e " efic . i0 dfj! 3 diuina uittoria,per quello come i Pa te domandono Re,che fecondo il coftume délie genti gli - - difenda, non rifguardando in Dio, che infino allhora era fiato loro Re,8c haueua combattuto per effi , non gli ab* bandonando,ilquale leuati uia i figliuoli di Eli,dette l'otti mo Semuel,in modo che maggicre era la impieta doman dare Re uiuendoanchora Semuel, 8c non afpettare giudi ce da Iddio,ilqualefemprelohaueua dato, ilquale inluo* go degli impii figliuoli di Semuel,harebbe dato loro un'al tro Semuel,mapenfauanodi hauere àregnare,come hauef n'moredelf —^""âuc pe leaen giaconuerun ai fino prefo Re, Iaquale humana prouidentia fempre cafea c o n J a fantim «elle oreci^ H? ^ °nia, 8c fortitudine fua in male,8c aceufanfi come i padri loro,che fieno incredu* fflunenom r:ï ofutmibilea g liE ino"i,iqualipercorri lj mancando a Iddio pe loro configli. Etnonfanza caufa > m c e u a n o c o f l aKiori & ! *- ^S 1 ' Ifiaeliti,fra iquali erano cérto difpiacque quefto à Semnel, perche non folamente off eHcanila « a t r ° d i Piliftin Uquali nondimeno hora udiua de figliuoli peccanti,ma anchora del popolo defide , p C fcaonoeDifcnn - C o f f i d a I fi g nore • E l0jholocauito e f a u d. q u d I o a S i g n o r e < Ktyf ^^«SoScm'adloholoc^&iPaifliV niafeefonoa^barag « ila battaglia contro a Ifrael.ôc , intono m f S o i PiHftini, ôc percoffono quegli infino Sgo che e difotto a Bethcar. Et tolfe Semuel ïna nietra Scpofelafra Mizpa,ÔC Sen, ÔC chiamo ÏÏUuopietra di aïutorio.ôc diffe,infino aqui bWàti noi il Signore. Et furno humiliati i Pili* ftmiôcnonaggiunfono piuà uenirenel termine dilflael ôcfula mano del Signore contro a Pilifti nip tutti igiorni di Semuel.Etritornorno le citta, lequali haueano tolte iPiliftini da lfrael,alfrael,da Hacron infino à Ghath,ÔC i côfini lorojlibero Ifra eldalamano de Piliftini,ÔC fu pace fra Ifrael,ôc fra l'Etnoreo. Et giudico Semuel Ifrael p tutti i giorni de la uita fua. Et andaua continuamente ogni an* no,8CcircuiuaBethel,ÔC GhiIgaI,ôcMizpa,ÔC giudicaua Ifrael in tutti que luoghi.Etritornaua in Ramahjperche quiui era la cafafua, ôc quiui giudi co'Ifrael,8c edifico quiui Paltare al Signore. Semuel ueggendo che non hauieno aiuto fe non in Dio, accetto la loro domanda di orare per effi,facrificando pri maloholocaufto,quello chefraifacrificiiëilpiu accetto aMddio,pregando dipoi reuerentemente il fignore per il popolo.Et effendo occupato Semuel nella oratione, 8c nd facrificio,! piliftini uenono cô fremito bellico eontro i jfrael,non anchora preparato alla guerra, 8c per quefto il fignore fubito foccorre dal cielo ,reconciliato co peniten* ~..ÛM, UVI u t u < l U I U l l l a umona,per queuu corne i r a Witdu jDffitufto ilfegno, 8c poflo il nome, commando quello a fedeli in perpétua memoria. Et furno humiliati i itmitalrnente, che piu non hebbono potere di uenire netermim di ifrael nel tempo di Semuel.Et fu certamente L e U l t a SS J > * Semuel come rante di pigliare la legge,8c i coftumi délie genti,8c che nô y icopo aremua il greggie commeflbgli, ger ue# flimauano la loro libertaêntando fenza neceflîta di met/ e c m i n i f l f o dilddio,mafecondo gli Ebrei. nontulacerdotegenerale,neeradella ftirpediAharon hbo.Tfi n, t , f Ba P erll2:har » 8e giudicocôlafapientia,8ccô no S. 3 ? acl ' 8£tant0 colconfiglioquantoconlama timorî Vombatte pe fedeli gia conuertiti al
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