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COMMENTO DI AN
polo di Ifrael cu'Eg^oITioretto,pafciuto,8caccrefciuto,
ne per alcuna caufa ho mai comandato à alcuno che me la
edifichi,ma piu tofto ho uoluto, che la lege mia fi feriueffe
ne cuori dieffiperlaftudiofa offeruatione dallaqualemi
uener2ffino.Et auuegna che à alcuno non habbia mai co
mandato,chc miedifichi cafa.dixedro nôdimenomipia
ce lo inftituto,& gratitudine di Dauid,i!quâle effaltato,8e
nel regno non fi feorda del creatore,ma fi sforza di con*
piacergli,ilqua!e da humile ftato Tho efaltato nel fupremo
onde io lo fauoriro nelle fue imprefe efterminando i nimi
cifuoi,8c honorificherollo.Et non finira quefto con la tua
eta,ma fi prolungherain tutto il tempo,-perche farofuc*
cedere il feme tuo nel luogo tuo claro certamête fra i cia*
tiffimi Re,ma molto piu claro in quel tuo figliuolo che e >
predetto efpettatione delle genti, 8c che folofalua Ifrael
nel prefente fecolo, 8c nel futuro dandofeglila potefta di
tutte Iecofe,che fono in cielo,8c interra.Etè certo chiaro
queflo figliuolo di Dauid effere primieramente ftato Salo
rno,corne figura,cbe edifico il terapio à Iddio in Ierofo*
!ima,fatto di pietre,legni,8c cofe materiali, ma molto piu
chiaro,8c come figuratoë il figliuolo di Dauid Chrifto del
fignore dal feme di Dauid fecondo la carne , promeffo a
patriarci, ôc propheti Saluatore de„glihuomini, ilquale
edifico al padre i! diuinotempio di fpirito,8c uerita,edifi*
cando gli la chiefa de fedeh,uero tempio di Iddio.
Et entro il Re Dauid,ÔC fedè auanti al fignore, de
diffe,chi fono io fignore Iddio,ôc che cafa è la mia
che conducefti me infino qua.'' Et fu poco quefto
negli occhi tuoi fignore Iddio,che hai parlato an
chora fopra la cafa del feruo tuo in longinquo,
ôc quefto è coftume d'huomo fignore Iddio. Et
che cofa aggiugnera piu Dauid à parlare àte ïSC
tu conofcefti il feruo tuo fignore lddio. Per la pa
TONIO BRVCIOLI.
rola tua, ÔC fecondo il cuore tuo facefti tutta q a
fia magnitudine per fare à fapere al f e r u o t U o £ e
cio fei magnificato Signore iddiOjperchehoV
come tu,ôc non è lddio fuori che tu, fecondo tût
te le cofe che noi udimmo con gli.orecchi nofbj
Ordifce Iepreci,8c gratie dellafua humiliatione,8c cori t>