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COMMENTO DI A effi.udira quello che ode,ôCdira, farta fi épia* ga nel popolo chefeguitaua Abfalom.Et ancho* ra effo huomo ualente„îl cuore del quale fia co* me cuore di Lione, fi fpaucntera, perche fa tutto Ifrael che forte è il padre tuo,ôc ualenti tutti que* gli che fono feco. Ma configlio che côgregâcio fi congreghi à te tutto Ifrael, da Dan infino à Berfe ba,comearena che è preffo al mare in moltitudi ne,ôc la faccia tua uada nella guerra. Et uerreno à quello in uno de luoghi nelquale fia trouaro,ô£ accamparenci contro à quello, come cadelaru* giadafopra la terra,ôc non réitéra di effo,ne di tut ti glihuomini che fono feco,pure uno. Et fe fi retj rerain citta,portera tutto Ifrael funi à quella citta, ôc ftrafcinéreno quella infino nel torrente, infino a tanto che non fi truoui quiui pure un faffolino. Et diffeAbfaIom,ôc ogni huomo di lfrael,migli©* re è il configlio di Huai Archeo, che il configlio di Ahitophel, ôc il Signore haueua comandato,p annullare il côfïglio diAhitophel che era buono, accio che induceffe il fignore maie fopra Abfaîô. NTONIO BRVÇIOLI. ôc lonatah: 1 ôc diffe loro la donna fiaiTowi^ -, do dell acqua,ôc cercorno,ôcnontrouorno & • lornorno in Ierufalem.Erfu poi che furno and " «ia quegli,afcefono dal pozo,8c andorno ui a & uijôcpaffate fpacciatamente l'acqua, perche cof configlio contro a x uoi Ahitophel. Et rizolfi Dauid.ôc tutto il popolo che era feco, ôc paffornotf - - i i t _ - - - jjain Giordano, tanto che luceffe la mattina, infino a N uno non ne manco che non rrapaffafie il Giorda no.Et Ahitophel uidde che non fi era fatto il con figlio fuo,ôcfelIo iVmo,oc rizoffi, ôc ando uiane la cafa fua, ôc nella citta fua, & tefto alla famiglia fua,ôc ftrangoIoffi,Ôc mori,ôc fu fepelito nel fepol cro del padre fuo.Et Dauid uéne in Mahanaim 8c Abfalom paffoilG'iordano effo,ôc tutti glihucmi ni di ifrael feco.Et Abfalom pofe Amafa in luogo di loab fopra l'efercito, ôc Amafa era figliuolo d 1 un huomojôc il nome di quello Ithra Iefreelita il quale giacècon Abigail figliuola di Nahas,forel* Seguita hora il configlio di Ahitophel, 8c in quefta fenten tia pen Je di fopra,perche haueua detto A-bfalom a v Ahia tophel,che configliailîno, 8c il configlio fuo era utilifïïmo al regno di Abfalom.uolendolo fopragiugnere auanti che pigliafe pi; de alcuno . Etinoltrementreerafenzamolti huomini,8cftracco.£t chiama dipoi Hufai alcôfiglio,i!qua la di Zeruia,madre di loab. Et accampoffi Ifrael ôc Abfalom nella terra di Ghilad.Et fu come uen me Dauid in Mahanaim, Subi figliuolo di Nahas di Rabbath,de figliuoli di Ammon, ce Machir figliuolo di Ammieldi Lodabar,ôc Barfillai GhiJadita di Roglim.Portorno fetti,ôc bacini, & uafi di le e tutto per contrario a qllodi Ahitophel.prouâdo per îerra,ÔC grano,ôc orzo,SC- farina, ÔC fpighe abbrô piu ragioni quello non eiîere buono,8c quefto accioche di* zare,ôc faua,ôc lente,ôc frumenro pefto. Et mêle, nertito il configlio fuo defli tempo a" Dauid à ripigliare ôebutiro, ÔC pecore, ÔC caciodiuacche,ôc detto* forze per refiftere.Etper confentimcnto diuino fono con uo a ftretti operarecofe,che non uengono loro in bene,8c per quefto non acconfentono al confi^lio/e non a quello chc delibero il fignore,perche il fignore modéra i cuori de gli huomini,8cquello fi compilée che uuole il fignore. Appro uano per alquanto il configlio di Hufai infino à che U im pedifca il configlio di Aitophel, 8c facciafi la uolonta del fignore. Et chiamafi buono il configlio di Ahitophel,per che era accomodato allo inflituto di Abfalom. Et diffe Hufai aZadoc,Sc àEbiathar facerdoti,co fi ôc cofi configlioAhitophel Abfalom,ôc i uecchi di Ifrael,ôc cofi,ôc cofi configliai io. Et hora man date fpacciatamente,ôc nuntiate à Dauid, dicédo, non dimorerai di notte nelle campagne del difer to,ma anchorapaffando pafferai,accio che nô fia inghiottito il Re,ôc tutto il popolo che è feco . Et Ionata,ôcAhimaz ftauano nella fonte di Roghel, ôcando una ferua,ôc referi à quegli,ôC effi andor* no uia,ôc referirno al re Dauid,perche non pote* uano effer ueduti entrare nella citta.Et uidde que gli un fanciullo, ôc referillo à Abfaîô, ôc andorno uia ambeduefpacciatamente, ôc uennono alla ca fa di uno huomo in Bahurjm,ôc haueua un pozo nelcortilefuo,ôc difcefono quiui.Et tolfe la don ma, ôc diftefe unacopertafopra laboccadelpo* zo,Ôc diftefe fopra quello frumenti pefti, ôc nô fu conofciutala cofa.Et uennono iferui di Abfalom alla donna nella cafa,ôc diffono, doue c Ahimaz, N Dauid,ôc alpopolo che era feco a^mangiare, perche diceuano il popolo è affamaro,8e flracco #ç affetato,nel diferto. Pone hora come fi manifeftaffe il configlio di Ahitophel I Dauid referédo Hufai à Zadoc,8c à Ebiatar,8ceffia Jona Tha, 8c Ahimaz,iqua!i lo referirno à Dauid,come chiaro appare per effo tefto. Pone dipoi la punitione diAhitcv phel, 8c come fe medefimo flrangolaffe, fi per uedere di* fprezzato il côfïglio fuo, 8c fi anchora g uedere le cofego «ernarfi î modo che Dauid ritornerebbe nelregno,8c Ab (alom io perderebbe, 3c per non uenire nelle mani di Dît Uidammazzo fefteffo Segue anchora la hiftoria dideferi uere il iucceffo dclla cofa.primamoftrando come proce* delTe Abfalom,facendo fopra le genti fue Amafa,nelluo* go che era loab apreffo a Dauid, 8c cofi procède alla guer* ra contro al padre fuo.Et dice effo Amafa effere figliuo* lo di Abigail, per moftrare che anchora effo era parente di Dauid,perche Abigail, ScZeruia erano forelle diDa* uid figliuole di Ifai,ilquale qui chiama Nahas,i! quale an* corafi chiamauale(Te,bauédo quefti trenomi Jfai,Iefie,* Nahas, come fi legge anchora del fuoeero di Mofeefiere ftato di tre nomi. Tratta dipoi de beneficii che riceue u» nid dopo che paffo il Giordauo, 8c il nome di quegiiym fegli feciono incontro con rifrefeamento di uettouague,* cofe neceffarie aile fue genti. E CAP. XVIH. f T numéro Dauid il popolo ch'eraf* 0 » *U pra quegli millenarii,ÔC centurioni.Et mari Dauid il popoIo,Ia terza parte ne Ia mano oi ab, ôc la terza parte ne la mano di Abifai ngi
NEL LIBRO II DE RE. CAP. XVIIi. n-, J o a b îaterzapattenelama Abfalom,infino à quefto di.EtAhimazfigïiik io ,. ZerUiafrateIÏ° dl & d j|r e jiRealpopolo,ufcen di Zadoc diffe,io correrohora,ÔcnumieroalRe nodil" baiGbl n>o c o n uoi. Et diffe il popolo, che il Signore Io giudico" dalla mano de nimici fotncboi* 10 nie ^ f n d o f Uggireno, non fuoi.Et diffegli Ioab,tu non farefti huomo di pre- non uf« tai » p e r C n oj H cuore, ÔC fe fia morta la mio quefto di,ma nuntierai l'altro di,in quefto di orranno o r r a n n o fopra noi il cuore, non nuntierai.p effere morto il figliuoîo del Re, n o n P jjjeta di noi, d c o m e n oj dieci mila, ÔC ho* Et diffe Ioab a uno moro, ua nuntia al Re quello perche hora tu ^ ^ j n a j u t o > E t chetuhai ueduto,ôcinclinofiï il moro à Ioab, ôc Ht be" e y-,r, e io faro quello cheèbene negli corfe.Etaggiunfe anchora Ahimaz figiiuolo di difle à q ue S 11 " fte'tte jj R e nel luogo délia porta, zadoc,ôc diffa à Ioab,ôC fia che cofa fi fia, io corre ocCbi uoftn, ^ ufciuanoàcento,ÔcàmilIe.Et ro anchora io hora dietro al moro, ôc diffe ioab, j£ tutto il P°P ^ Q a b & Abifai,ôc Itthai,dicendo, perche caufa corri figliuoîo mio,non ti fi prépara cornando il . m è* e u e rf 0 figiouane Abfalom do ilpremio.^Sia qllo che fia io correto,ôc diffegli ' idolcefflete ueno iigiuuctiic/-vuiaïuui «uij«uuiu. jiaûw
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