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NEL LIBRO ITIl- DE RE. CAP. XvH. , S6
chora Iuda non cuffodii precetti dclSignoteld* fto di fanno fecondo le ufanzeprime,non temodiofuo
accaminornonedecreti di Ifrael, i quali no il Signore,ne fanno fecondo i decretifuoi,ne
fecionoÎEt reprouo il Signore rutto il feme di If* fecondo ilgiudicio fuo, ne fecondo la leg^e, ne"
rael « afflifle quegli.ôc dettegli nella mano de ra fecondo il precetto che comando il Signore à fi*
pitori infino a che gli gittaffi dalla faccia fua. Pèr gliuoli diIacob,a!qu aie pofe nome Ifrael.
CHE fi taelid* Ifrael da la cafa di Dauid, ÔC coftitu* Cioe nel principio che uennono quefte genti a habitare
îrno]
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- - .i-J:».i...i..w.i.f.r, nella terra di Ifrael. effi non temmano il Smnn«» marM
robarol- . - e u - ; ° - » ^ v u , , ^ , ^ ^ » - ,
care quegli peccato grande. Etcaminornoihgll che erano uccifi da iddio, 8c per queflo mandorno al Re
iinli di ifrael in tutti i peccati di Iarobam quali fe-
CE nonfiparrirno da effi.Infino àcherimoffeilfi
degli Affyrii.che glihaueua tracfcritilache prouedefTe lo
ro,dichifapeflîiI culto dello Iddiodella terra, dalquale
ce,non n para ! a c a t o nonf
^
uiTmo fatt] ucddefe a]fe
gnore Ifrael dalla faccia fua,come haueua paria* d a t o u n o d e f a c e r d o t i a c c i o f h e i n { ^ à m o a. h a b ) t 3
to per la mano di tutti i ferui iuoi propheti,ÔC te* tori della terra la fede di uno uero Iddio, 8c la legge de!
cetrasferire Ifrael dalla rerra fua ne gli Affyrii in decalogo,8c le cofe magne di Iddio.nond'imenooiréruor
finoàauefto di.Et conduffeilRe de gli Affyrii di
n o
anchora i loro Iddii errando ancora loro come Ifrael,
Babvlon ÔC di Churah,ÔC di Hauah,ÔC Hamath,ÔC "^ c a
r " d o i] FI o r e I d d l
F " "° ^tore del cielo 8c della terra,
»aDyioii,«,uiv.iiui , , ma comegentilunuocauano per ognineceffita uno Iddio
Sepharueim,ÔC fece habitare nella citta di Sama- particularisme mterceffori,* «nlcîiaiori S o che
ria in luogo de figliuoli di Ifrael, ôCpoffederno Sa ciafeuna citta haueua il fuo Iddio particularmente che gli
maria.SC habitorno nelle citta fue. cra patrone.Sc intrrccffcre. Pongonfi dipoi i nomi de gli
r . s t-,r i-- „ • r J ii i Iddii di quelle ëgêri,fra
lequali ne era una de Babilonii che
ponehorail trasferire degli Ifrael.t- 5c piu caufe della lo* h a u e u^ 0 p e r I d d' f o Su) kdmoZTo ^gaàmt
cbcth
rodifperfioned^ gallina,ch«Ihaueua fotto di fe i pulcini.
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Et
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donatilddioSclafciatiuenirenelaferuimdeg^ | a b j l o^ àfimihtndincdiuna ccmCEL4 StTone
ireindifperfione cheeffi Ifraeta fae h o r a f i c h i a m o n o, „
fuoiprecetti,8c fifuffino.uolnalcultodegl.idoh,tuttequel mFICHIAFFIONO K F A D E > E TAFFLSOLSÎ
UNOGALJO4 J RC & £ ^ £ 2
Je cofe operando che .1 Signore haueua comandato che h e, & flo /
Affata^êJ^g!!^^
nonfacelfino, ?ndenefurnocondottiin mifera cattiuita, | ^ r f a t t o kc5do% nacerta^^^JFLEÏESFI
conduçendoaitregentiahabitarenellaterracnehabita* f a ( T i n i i g l i ante.Et per
uanoghllraeliti. fegno celefte, che anchora fi chiamono icapretti. Et gli
Et fu nel principio che habitorno quiui, non te- Heuuei hebbono due Iddii Nibcaz,8c Tartach, etfendo il
merno il Signore, ÔC mando 1
il Signore Lioniin primo uno cane,8c il fecondo uno afino.iquali pure rapre
duesli,SCuccideuano quegli.Et diffono alRede fentau.no alcuni fegni celefti cofi figurât!. Et i fapharuri
. ./r • J- J i - c a* c
gl, Affyrn,dicendo,le gent. quali tu facefti trasfe*
popo P i ppure
di 4quegli
che erano uenutiahabitare in Ifrael
P d e u a n 0 { l o r o f i^ i u o l i i n f a a i f i d o a-
rire,ÔC facefti habitare nelle citta di Samaria, non namelech due Iddii loro, iquali dicano alcuni fignificare
fanno il giudicio de l'iddio della terra, ÔC mando
in queoli Lioni/ôC ecco ammazono quegli, per
nonfa;ereilgiudiciodePlddiodeilaterra.Etco uno mulo,8c unocauaUo,altri uno pagone, 8c uno fagia*
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no,incendendopurecoftellationi celcffi in taie figura. Et 1
t I j \ . , J A * - •• i- i e • ,
mando il Re de gh Affyrii dicendo,fate uenire la ^?^
meno temeano il ^ignore, offeruando le cerememe qua
n infegnaua loro quel facerdote.
uno de facerdoti,quali facefti trasferiredi Ia,ôcuë Et pattoui il Signore patto con quegli, ôc coman
ga,ôc uada la,ôc infegni a v
quegli il giudicio de l'id do loro dicendo,non remerete gli iddii alieni,ne
dio della terra. Et uenne uno de facerdoti, iquali uiinclineretea quegIi,neferuireteloro,ne facrifi
haueuano fatti trasferire da Samaria, ÔC habito in cherete Ioro.Ma il Signore che ui fece afcendere
Bethel,ôcinfegnauaaquegliin che modo temeffi della terra di Egytto IN gran fortezza,ôcin brac-
no il Signore.Et feciono ciafcunegenti,ilfuo pro cio diftefo,temcrete,ôc à quello ui inginocchiere
prioIddio,Ôc pofono nella cafa de glieccelfi,iqua te,ôc à quello facrificherete.Ef gli ftatuti,ôcigiudi
Ii feciono i Samaritani, ciafeuna gente ne le citta cii.ÔC la Iegge,ôc il precetto che feriffe a uoi,cufto
fue,nellequali habitaua. Et gli huomini di Babel direte per fare in tutti i di, ôc non temerete gli idfeciono
Succoth Benoth,ôc glihuomini di Chur, dii alieni. Et nô ui feorderete del patto che io pat
feciono Nerghel,ôc glihuomini di Camath,fecio coui coneffouoi,ôc non temerete gli iddï alieni.
no Afima.Etgli Hauuei, feciono Nfibchaz ôcTar Matemereteil Signore iddiouoftro,ÔCeffo libe*
ta^ôc iSepharuei ardeuano ifigliuoli fuoi col fuo rera uoi dalla mano di tutti i nimici uoftri.Et non
co a AdrameIech,ôcàAnameIech iddii de Sephar ubidirno,ma faceuano fecondo la confuetudine
uai.Et temeuano il Signore, ôcfecionfi alcuni di loro prima.Et furno quefte genti chetemeuano
quegh facerdoti degli eccelfi, ôc metteuongli nel il signore,ÔC che feruiuano allefculture loro, ôc î
ïacafadegh eccelfï.TemeuanoilSignore,ôcferui figliuoli di quegli,ôcifigliuoli de figliuoliIoro,fe
nano agh iddii fuoi fecondo il giudicio delle gen condo quello che feciono i padri Ioro.effi fanno
ti.quali hauieno fatte trasferire di la. Infino à que infino a x
quefto di.