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COMMENTO DI A
Iddio tUo,poffederai eflb^ôc tutto quello che ci fe
ce fcacciare il Signore Iddio noftro da la faccia no
fira,queilo poffedereno:" Et hora ohfeimigliore
di Baîac figîiuolo di Zippor Re di Moab.^ohcon
tendédo contefe con Ifraei ,dpugnando pugno
contro à quegltfQuando ffette Ifraei in Hesbon,
ÔC ne le uille fue,Se in Harar,ÔC ne le uille fue, ÔC in
tutte le citta che fono preffo à termini di Arnon,
pertrecento annî,Scpchenon liberafti uoi inquei
tempor'Et îo non ho peccato uerfo di te, ôc ru mf
faimale àpugnare conrroàme,Giudichiilfigno
re,giudice,hoggi,frai figliuoli di Ifraei, ôc i figliuo
Ii di Ammon.Et nô obedi il Re de figliuoli di Am
mon à la parola di Iphtah,che mando à quello.
Defcriuefihora il modo délia Jiberatione del popolo, 8c
primieramente fi dice chi fuffe Iphtah,8c cômeueniffeelet
to alla faluatione del popolo,dimofirando in parte,che le
cofe che difprezzano gli huomini, 8c gittano uia, fono
dette da Iddio aile grandi opère fue. Et mnftrafi che ;fi deb
bono infiituire i duct pel confentïmemo del popo!o,8c de
uecchi,maffimamente quando foprafiâno i nimici,perche
piu facilmente fono opreffate le genti effendo abbandona
tedalcapo,8cdalrettore. Etreligiofamente, 8cprudent
temente procède, primafecondo Ialeg^e , proponendo
quelle cofe, che appartengono alla pace, accio che, fe'fia
poffibile fi euitila guerra.Era flato certaméte E sbon regno
degli Arnon iti,ma lo haueua prefoSeonRe Amoreo,in
tnodo che lafcio di effer degli Amoniti, 8c per quefio quâ
do lo prefe Mofe,non Io leud agli Ammoniti, ma agli E*
morci,3c quefia hiftoria dichiara beniffimo Iphtah nella fe
conda imbafeieria accomodatamente per i nuntii madati
al Re degli Ammoniti.
Etfu fopra Iphrah,lo fpirito delSignore,Sc paffo*
Ghilad,Sc Menaffeh,ÔC paffd Mizpa Ghilad, ÔC di
Mizpa Ghiîad,paffd à figliuoli di Ammon. Et bo
td Iphtah uno boto al Signore, ôc diffe, fe dando
darai i figliuoli di Ammon ne la mano mia.Et fa*
ra cheufeendo quello che ufeira de le porte de la
cafamiaincontroàme quando ritornero in pace
da figliuoli di Ammô,faraal fignore,ôc offerirollo
in holocaufto. Et paffd Iphtah à figliuoli di Ammon,per
combattere con quegli,§edetre quegli il
Signore ne la mano fua.Et percoffe quegli daHa*
roer infino à che tu uenga in M ;
nith uenti citta,ôc
infino alla pianura deleuîgne, dipiaga grande
grandemente,ôc furno humiliati i figliuoli diAm
mon da la faccia de figliuoli di Ifraei
Cio e lo fpirito del Signore ueftilphtah di fortitudine,8c
dfzelo diuendicare Ifraei dalla tirannide,3crimettere inli
berta gliopreffati pdzelo déliacharita,8c délia religione,
accroche con giufto cfercito affaliflï, 8c otteneffi i nimici.
Etnonè certamente uerifimile.cheil Signore fi uolefferê
derepropitio per unoftoltoboto ,botandodi offerire
tutto quello che prima fegli offeriffe di cafa fua,maintende
ua di effere grato del riceuuto beneficio riceuendolo ,per#
che fegli farebbe potuto fare anchora qualche cofa friuo*
Ie,û che uo!eua,che quella offerta fuffe fegno di gratitudi
ne, 8c non di propitiatione. Et coficonfidato in Dio
ua a x
trouare i nimici per liberare il popolo dalla loro
oppreffione,iquali gli furno dati dal Signore uinti ne la
mano fua.
NTONIO BRVCIOLI
Et uenne Iphtah in Mizpa a la cafa fua, ÔCecco!
gliu ola fua ufciua incontro à quello con cimb ^
!
ÔC chori,ôc effa era fola unica,ne haueuapjU(jj f '
fa figîiuolo, dfigliuola.Etfu come uiddequeij
ftraccio i ueftimenti fuoi, ôc diffe, Ah ah fieli» ?'
mia,ôCinclinandofacefiiinclinareme,ôc tufno'
fraquegli,cheturbano me,ôcîoaprila boccarn
al Signore,ôc non potro ftornare. Et diffe à quel'!
lo,padremio apriftilaboccarua al Signore f a '
me,come ufcidela boccatua,poi che ti fece i!sj>
gnore le uédette de nimici tuoi,de figliuoli di Atn
mon.Eî diffe al padre fuo,fia fatto a me quefto | a
feiameper duemefi,ÔC andro,ôc difcenderofopr 4
i montijôcpiangiero fopra la uerginita mia ioôc
le compagne mie.Et d:ffe ua,ôc mando quella p er
due mefijôcando effa.ôc le compagne fije, Se pian
fe fopra la uerginitafua fopra i montj. Etfu nel fi,
ne di dus mefi ritorno al padre fuo,ôc fece di quel
la il boto fuo,che haueua botato,Seeffa non haue
ua conofciuîo huomo,ôc fu fiatuto in Ifraei. Cia*
feuno anno,che uadino le figliuole cli Ifraei à pi*
angere la figliuola di Iphrah Ghiladita, quattro di
per anno.
Dénota quefio luogo eifeîe Rata in quel tempo picciolala
cognitione délia legge,peiche perla neceflîta di quefta leg
ge, non era anchora da effere ammazzata per facrificioàl
Signore, effendo per la legge tanto abominabile al Si*
gnore lofpargere del fangue hiiroano ,i!che non poteua
promettere alcuno, 8c pero debbe bene confiderarelohiio
mo quello che bota,8c fe è in fua poffibilita foluere il bof
to,6fe ë buono effo boto,8c bene fatto. Er cofi non tutte
le cofe pie degli antiqui padri fi poffano lodare, benche
fufîïno ianti,perche moite fi ueggono bauerne fatte côtro
alla legge di iddio,8c délia uerita,lequaliil Signore ckmen
temente fopporto, 8c non dimeno non fono dati in efenw
plo per imitargli.
CAP. XII.
ET adunoffi l'huomo di Ephraim,ôc paflo a A#
quilone,ôe diffono à Iphtah, perchepaffaftia 1
pugnare co figliuoli di Ammon,SC nonehiama-
fli noi acciocheueniffimo teco t la cafa ruaardere
no fopra te colfoco.Et diffeàquegUIphtah,io fui
in lite,ôcil popolmio,ÔC figliuoli di Ammon gran
démente, ÔC chiamai uoi, ÔC non liberafti me da 1*
mano loro.Etuiddi che non faluerefti,Ôcpofil »
inîma mia ne lamano mia, ÔC paffai da figliuoli di
Ammô,ôc dette quegli il Signore nela mano m»,-
ÔC perche afeendefti hoggi àme à combattere: con
tro à me.-'Et congrego Iphtah,tutti gli huomini di
Ghilad, ÔC pugno conEphraim, ôc percoteuano
gli huomini di Ghilad,Ephraim, perche hauieno
detto fuggitiui (ïete di Ephraim,uoi di GhUJ d
»'
mezo di Ephraim, ÔC in mezo diMenaffeh.Etp
fe Ghilad ipaffi del giordano à Ephraim,«q« a
"
do diceuano i fuggitiui di Ephraim,io V'
diceuano glihuomini di GhiUd,oh fexEphra te.
& diceuano no. Et diceuangli di hora Saboiein,