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COMMENTO DI AN di tutta la uîa per laquale ti fece caminare ii Sïgno re lddio tuo gia quaranta anni nel diferto per afii gère te,pertentarere,per fapere queilo che enel cuore tuo,fe cufrodirai i precetti fuoi,o , no'.Et af* fiiue te,ôc feceti affamare,ÔC feceti mangiare Man, che non conofcefii, ne conobbono i padri tuoi, per farti conofeere che non nel folo pane uiue i' huomo, main ogni cofa che ufcira dalla bocca del Signore uiuera l'huomo. Appare Mofe hauere terauto grandemente,come che di uinaffe nel cuore fno,quel popolo hauere per molti modi à trappaffare i comandamenti del Signore Idddio fuo,8c hauere à cffcie grauemente punito,8c per queflo con tan ta inftantia/tantofpcfib comanda a* Ifrael la ftudiofiffima offeruantia de precetti dilddio. Et sforzafi di ottenere ap preffo a v quegli.che nô faccino ftima de beneficii di Iddio, 8c che non fene feordino mai.Et doue dice.per tentare te t luogo notabile,8c con una parola efpreffe che Iddio tê ta noi,accioche appaia queilo,che noi fiamo, 8c dentro, 8c fuori. Et quale e v quefla confequentia, che data la Man na fi dimofira l'huomo uiuere per il uerbo di Iddio . Oh la Manna c il uerbo di Iddio no\ma maggiorméte dichia ra,che diceua délia penuriaïn quefto modo,auanti che ti deiïï la matma ti Iafciaua prima affamare,8cquefto fecie,ac cioche ti dimoftraffe,che anchora che mai non fuffe uenu ta la manna,nôdimeno perla parola fua,per laquale haue ua promeffo di hauerti À effere Iddio,che non ti abandon naffi,poterti foftentare,come anchora ti fofteto, perche la fede nella parola di Iddio, anchora nel mezo deila fa* tne,pafce nô folamente l'anima,ma anchora il corpo.cio e 1 tutto i'huomo,auegna che fia impoffibile il fedele péri re nella parola,adunque quella^dimoftratione.cherhuo* mo non uiue nel folo pane,appartiene nô alla manna,ma à luno,8c aH'aItro,cioe v alla afiirttione deila fame,3calla co pia del la manna,effendo il fenfo,quefta fua bonta uolfe ld diomofirarti per la tua efperientia, accioche nella famé imparaffi à confidare nel uerbo del promettête,per ilqua le fia foitentato nella fame,8c nô perifca,dipoi per quefta fedefinalmente,ancorapigliafîî lafaturita corporalc,per che fa tutto quefto, accioche ti tolleri lo idolo del uentre 8cimpari non effere fituata in quefto la uita dell'huomo, i"e il uentre fuffi prouifto del fuo pane,ma molto piu Tu* no,8c l'altro,cioë l'anima,8c il uentre,ilche non mai impa rerefti f e fempre illuentre fuffi fatollo, ne mai imparerefti pel uerbo a' confidare in Pio,tlando fempre nel mezzo deila penuria del uentre, 8c per quefto modo Chrifto in Matteo cap.iiii.cita quefto luogo doue Satan gli fouuie* rie quefta fola cura del uentre,8c effo dice non nel folo pa ne uiue rhuomo.non negando lo huomo uiuere di pane, ma non del folo pane, perche quando manca il pane, al* Ihora fi uiue per il uerbo, poffeduto per fcde,finalme,He è neceffario,che uêga il pane,anchora che fi habbia à pro durre daila pietra,ô come dice qui,da mandatfi dal cielo. Il uefbmento tuo nô fi frufto fopra te, ôc il pie tuo non enfio gia quarâta anni.Et fappi nel cuore tuo che come gaftiga Thuorno il figliuolo fuo cofi il Signore Iddio tuo gaftiga te. Etcufiodifci i precet ti del Signore Iddio tuo,p caminare nelle uie fue, ÔC temere quello.Perche il Signore lddio tuo in* troduce te in terra buona, terra di torrenti d'ac* que,fonti,ôc uoragini,che efeono per ualli,ôc per monti.Terra difrumento,ôc di orzo,Ôc di uite, ôc di fico,ôcdi meïagranijterradinliuojd'olio, ôedi mele.Terra nella quale non mâgierai il pane coq TONIO BRVCIOLI. pouerta,non mancherai di cofa alcuna in efla ra de la quale le piètre fue fono ferro,ôc da rno^ di quella taglierai il rame.Et maugietai,ôc (AXO^ rati,ÔC benedirai il Signore Iddio tuo fopra la ter* ra buona,laquaîe ti dette. f Narra molti magnifici,8c miracolofi beneficii,fatti a v Iff el,cioe i ueftimeri eilere perleuerati mtegri tanti anni i « ' di.nô effere enfiati pel camino,non effere mai manca'to C | popolo irefponii,8clegratie del Signore lddio fuo.Et U dio afiigge,3c tenta a fapere il cuore,cioe à eféreitate l'ufi cio dclla paterna eruaitione,cioè à quelio,che uoi huomi ni/econdoil coftume humano iiate eruditi, comeif}»u, uoli dal padre allo efietto delîa offeruatiene decomaudà* menti di Iddio,8c a temere effo. Dipoi predice la fertile deilaterra,neliaqualeghhaneuaa condurrelddio périls che gli incita allo amore pel futuro bencficio,pred'ccndo hauergh queilo a dare buona terra,meftrando tutte le cô ditioni di quella effere perfettifhmc. Guardatidinon tifeordare del Signore Iddio tuo per non feruare i precetti fuoi, ÔC i gmdicii di quel io,6c fiatuti di queilo, iquali io ti comando hoggi. Accio che non mangi,ôcfatoliiti, ôcedifichi ca le bellc,ôc habiti. Et i buoi moi, ôc le pecore tue multipîichinOjôcl'argéto, ôc foro ri multiplient ÔC tutto queilo che tuhai,ti multîplîchi. Et eleuiii il cuore tuo,6cfcorditi del Signore Iddio tuo,che ti cauo délia terra di Egytto, dalla cafa deila ferui tu.llquale ti fece caminare per il grâ diferto, 6c ter ribile pel ferpente,ÔC pel dragone, ôc per lo feorpione,ÔCper lafete,nelqualenoneraacqua,ôcca uotti l'acqua, deila pietra del macigno. Ilquale ti fece mangiare Man neldeferto,quaîenon conob bono i padri tuoi,per affiiggere te, ôc per proiia* re te,perfarti bene ueiFultimo tuo. Et perche facil cofa e x che laabôdatia parto rifea ekua ti0 ne di cuore,8c dimenticanza di beneficii, per quefto M° fe diebiarando lauia ammunifce,che foprauenendo la ab° dantia, non fi icordino de beneficii diuini,che riceuerno pel caminô ,8c tutto quefto perche facil cola e v uenire info lente per la liera fortuna,onde feguita.Et eleuifi 8cc.Cice lafci infuperbire la carne,penfando pel tuo fapere, haue* re confeguita tanta poffelfione, 8c cofi hauendo gia a en trare nella um dipromiffione buona,fi comanda loro, che fi ricordino del grande,8chorribile deferto,nelquale erano ftati quaranta anni,nelquale erano perniciofi ferpe ti,fete,8efame,8c che nondimeno lafola gratia di lddio rende acque dalla pietra,dal ferpente di rame fanatione, 8c manna dalla aria. Et dirai nel cuore tuo,lapotentia mia,ÔC la forza delà mano mia fece à me quefta faculta.Etricor- a I a dati del Signore lddio tuo, perche effo ri a a t t 0 potètia dif arc la faculta accioche ftatuifca il p fuo, fopra ilquale giuro à padri tuoi, fecôaoqw fto di.Etf ;ra,lefcordandoti,ti feorderai del SÔ re lddio t io, & caminerai dietro à glilddii alien, ôc feruirai àquegli,ÔCinclinerati loro,iouite»^ co hoggi,che perendo pcrirete.Comele g« 1 difperfe iliignore da la faccia uoftra,cofi po^j perche non obeditealla uoee del Signore uoftro.
NEL DEVTERONO .# , & la tentatione ci accadc, accioche non Latribulatione 8c é fa d c u a t i o n e cieleuiamo ne don iMe û,,,e F . rt e £ dïïSoô o" alla créature, onde Mofe inkgna 2p omisfione di Iddio,8c quefto foggiugne, accio che Sa quale fia la obliuione di Iddio ,perche cofi fente btopiolome fi dice,dall'huomo quando abonderanno Wichezè.Io mi apparecchiai quefte cofe con Je mie fatw che ne auuertifce le uere beneditioni di Iddio, alcuna uoi ta v'et le fatiche noftre,8c alcuna uolta fenza le fatiche no ftre ma fempre douute per lagratuita mifericordia.Et co fi ë come dica, guardati che alcuna uolta, non ti cominci i piacere tcftcffo,in modo che tu ti uanti délie forze tue, & difprezzi lo autore deila faiute,8c ftimi i meriti tuoi,8c referifca i rkeuuti doni d
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