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COMMENTOI DÎANTONrO BRVCIOLI.
. (eVufli mondato purificaua quello,. Etdiceuafi offerire "fare con gli altri huomini. Etquefiaaltra'eercmonjàA
- quel taie mondato dalla lebra dua paffere, perche le pre* . fi faceua doppo la afperfione,fi iaceua a kuare ui a QJ*-
" fentaua âl facerdote,accio che di quelle compirîî le cere* immagine di iebra,8c ogni fofpettione. .Et cofi anche*
morue délia purificatione faa.Et dice pafferç monde,per * il radere de peli fi iaceua per leuare uia tutte le fporche
" efeludere certe paffere che ueramente non erano paiTere, ^ ze,o raacchie che iuifino in fu la pel e. Et cofi entrerra
- 8c erano immonde,o dicemonde,perchepoteuano eiîe , nel campo,ma con taie conditione che fubito non en?
"re immonde ,perqualche toccamentochelerendeffiim Jn cafa fua,o nel mopacfiglione,accio che non ficongm'
' monde. Offeriuafi anchoraà quefta purificatione legno gnelfi con la moglie,o con altri conuerfaffî infino che A
di cedrojcol quak fi faceua quella bacchetta da afpergere T fuffi piena chiarezza deila fua mondationc. Et quefto TZ
il fangne.Et toglieuafi la grana a llgnificare, che la lebra, dere apparteneua anchora aile cérémonie délia purifia*
che rodeua la carne uiua era gia guarita. Etf igliauaiî Ihy tione di queflo lebrofo. Et doueua radere tutti i pelj q \
fopo in quefta mondatione, perene e'herba odorifera, corpo fuo,chc erano crefciuti in que fette di, perche ri
quando fiorifee per fignificare che la Jepra çhepuzaua f] giorno cli'eglicntroneJcampo,rafetuttiifuoi peli scho
era partita. ra di nuouo U faceua quefta ralîone a maggiore monda'
Etcomandera ilfacerdote & fcanneraunapaffe? tione,accio che fe per uenturai peli fecondihaueflînocon
ra in uafo di terra fopra lacqua uiua. Torrala paf f»«a alcuna immonditia. Et lauaua dinuouo j ucftiffieu ferauiua,3£illegnocedrino,aclagrana.ôClohyi? fopo ôc tïngera quefti,ÔC Iapafiera uiua nel fangue
.fuoi,acaochenclcapoficoduceifilamcdez2aperfctt;t: '.Et nel di ottauo torra due agnelli PERFETÂ, ô
dellapafferafcannata fopra Tacqueuiye. Et fpar -agnella d'uno anno perfetta,ôc tre décime di fior
géra fopra quello che fi monda dalla lebbra/etce di farin«,ofîerta mefcolata con olio,oc uno orciuolte,ÔC
mondera quello,ÔCmanderanne lapaffe nolodi olio.Et fara fiare il facerdote che purifie.
Va uiua fopra la faccia del çampo.Etlauera quello l'huomo che fîpurifica,& quelle cofe a u a m i aJ
che fi monda i ueftimenti fupi ôç tofera tutti i pelj Signore alla porta del padiglione délia congrega
fuoijôclauerallineîl'acquajôcpurificherairi ,ôcdi tione.Et torra il facerdote uno agnello, ôc offeri;
poi entrerra nel campo,ôC habitera fuori deipadi ra quello pel fallo,ôcl'orciuolo deiloiio,ôçele ?
glione fuo fette di.Et fara nel di fettimo radera tût liera quegii,eIeuatione auanti al Signore.Et fcan*
to il fuo pelo,i!capo fuo,la barbafua, ôcicigli de neraragnellonel luogo nel quale feanno l'offer
gli occhi fuoi,ÔC ogni pelo fuo radera, ôc lauera I ta pel peccato, ôc l'holocaufto nel luogo deila
ueftimenti fuoi ,ôclauera le carne fua nelfacqua ? -fantita,perche come l'offerta pel peccato, l'offer
ôc purifieheraflj. ; $a pel fallo/ del facerdote,èfantita di fantita.Ef pi
Et di quefte due paffere comandaua che una fuffe feanna * gliera il facerdote del fangue deila offerta pel fal
ta,accio che del fangue fuo fi poteffi fpargerç fopra il le - j Q & p o r r a jj facerdote fopra il tenero dell orecî
brofo.Et il modo ecl qua e fi faceua queitàimmolatiorie •• ! I A ,
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R , ' , .,
fopral'acqueuiueera%efipigl.auar:ol'acque di fontî, chio deftro dl quejlo che fi monda,ÔC fopra il dito
O di fiumi,in uafo di terra 3c fopra l'acqua di quel uafo fi groflo deila mano fua deftra,ÔC fopra il cjto grof*
feannaua la paffera, feorrendo il fangue fopra il uafo,8c fo del pie deftro fuo, Et pigliera il facerdote dell'
fopra l'acque,3c quefto accio che fi poteffi fpargere fopra orciuolo de l'olio,ÔC uerfera fopra la paima fini*
quello che li mondaua dclla lebra .perche del iolo langue > A J„\C„„„„J NF„ v,.. . , R J -,
âllapaffera,nonfifarébbepotutafaretaleafperfi @ne,-, .Jra del facer dote. Et intingera il facerdote il dito
'Et pôfi il modo deila afperfione del fangue,8c dell'âcqua. fuo deftro nell olio che e fopra la palma fua finidicendo
che tutte le quattro dette cofe,cioë la paffera uf* ftra,ÔC fpargiera dell'olio col dito fuo fette uolte
ua,il kgno cedrino,l'hyfopo,3c la grana fi doueuano tin : a u a n t i a I Sj g nore.Et del reliante dell'olio cheè fo
gère nel fangue.Sc nell acqua.8c con taie afperfione fi do , ° f -*f i r
teuafpargierefopraquello,che fi mondaua délia kbra,3ç P^Iapalma fua,porra il facerdote fopra il tenero
cofifi mondaua. Etlofpargiere fette uoltefopra effo fi* dell orecchio deftro diquello che fi monda,ôcfo
gnificaua la piena mondezza di quel!o,che fi mondaua fa pra il dito groffo deila fua mano deftra ÔC fopra
cendofi queftafeuenariaafperfione,accio che quello che i { d i t 0 g r o f f o d ej p i e < k f d e f t fop ra'ilf angue
, fipurgaconuenientementefuffipurgato. Etilnmandar i u„ 3R , ,/„ ' „
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la paffera féconda uiua,era accio che çorrifpondrffi il
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P >- Q^ he refta dell olio
fegno al fegnato,perche fi faceua la purificatione,8cdop che e fopra la palma del facerdote, porra fopra il
- po lapurificatione,entraua quello che fu lebrofo nel cam capo di quello che fi môda ÔC propitiera per quel
poriceuutoàhabitarefraglialtrihuomini,& lo il facerdote auanti al Sie'nore.Et fara il facerdo
la féconda paffera.perche fa paffera era alla purificatione ' u