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COMMENTO Dl ANTONTO BRVCIOLI. metta ognïâno che prefta, quello cheprefto al cato.Dando darai àquello,ne maligrterail cu 0 proffimo fuo,non coftrignera il proffimo fuo, ôc tuo nel dare à quello, perche per q Uefl a c a ?j 0 * n e fratello fuo,perche fi chiama remiffione del Signo ti benedira ilSignore lddio tuo in tutta f laogo la pieta,8c la charita futnra à ha* uere mifericordia del proffimo ,8c afpettare il premio dal ïe da uno altro,ilche e" molto piu infelire,8cpiu grane rer che piu felice cofaèdare,che riceuere.dellaqual ftlirta deb Signore,8c il Sipnore dice dimettcte,3c faraui dimeffo, da bono efultaie quegli che riceuerno dal Signore, Se dare i te 8c farauui dato,8c ogni fette anni fi concedeua laremif bifognofi,perche da al Sipnore quello che focc'orre a po fione di quelle cofe,che alcuno haueffi comanda te ai prof* Ueri,onde comando,che quelloche puo dia fenza inuidia fimo,perche fe auanti à quel fettimo anno del minore giu ma allegramente,8c copiofamente. ' bileo,nonhaueîîinorendutoquellochehauieno tolto ,in prefto',non era oblijato a'rendere ncU'anno delgiubileo. ^ Etfefiuéderaàteilfratellotuohebreo'johebrea Et dice,fe fouerraià mendia" il Signore ti benedra in tutti ôc feruiratti fei anni,ne lo anno fettimo Io mande' i beni tuoi,3c arricchirattiin modo, che fenza tua pouer* r a i ijb e r o da te.Etfe lo manderai libero date non Et fe obedirai À prccettii,8c legge di Iddio , non harai da da greggi tuoi,aa le aie tue, dal torculare tuo, di temere che ti habbia a mancare,ma abonderai tanto ,che quelle cofe ne lequali ti benediiîe il Signore Iddio tu prefterrai,8c a tuoibifognofi,8e a moite genti.neaccatte tuo,darai à quello.Etricorderati che tu fufti feruo rai daeffe,onde diquië(TANITCFTO,no seza qualche graueof F r e r U n P r n t t; u c; n n n r i > T J fefa di Iddio,8c trafgreffione dclla legge diuina,effere auue* e l a t e r r a d l " tgyttO,ÔC recuperottl H Signore Idnuto.cherantoTcmpofienofuggiettiiIudciâ duriimpe* dio tuo , per quefto lo tl comando heggi quefto rii.pi'uche le altre nationi. di. Et fara fe ti dira non ufeiro da te, perche amo Se fia in te mendico di alcuno de frategli tuoi, fra te,ôc la cafa tua,perche è bene a' quello apreffo di una de le tue porfe,nela terra tua,laquale il Signo te.Piglierai la lefina,ôc ficcherala nel'orecchio fuo re lddio tuo ti da,non indurerai il cuore tuo,ôcnô fc nela porta,ôc fararn feruo in eterno,ôcanchora ftrîgnerai la mano tua al fratello tuo mendico.Ma à la ferua rua farai cofi. Non fia duro negli occhi aprendogMapr;rrailamanotua,ôcpreftando,pre tuoi quando lomâderai libero date,perchedop fierai à quello quanto baftaalmancamento fuo, piamercededelmercenariotihaferuitofeianni, che manco a quello. ôc benediratti il S'gnore tuo in tutte le cofe che tu Cofi fta il corfo del mondo , che pofla la legge fubito fi fia troua ta la fraude nella legge,8c per quefto Mofe antiuiene qui loinganno ,che haueua a effere in quella legge della re miffione nel fettimo anno,trouâdo quefto rauantia,3cma farai.Ogni primogenito che nafeera de buoi tuoi ÔC de Iepecore tue,il mafchio fantificherai al lîgno re iddio tuo, non opérerai nel primogenito del litiahumana dicente.fe fuffe preffo l'anno della remiffione bue tuo,ÔC nô toferai il primogenito de le pecore che cofa faro.'prefterrorma doppo pochi mefi fara fanno della remiiîione,inuano daro non effendo fperanza di riha uere,ne ragione di ridomanâre, contro allaquale impro bita,Mofe qui con acri parole procède,chiamando quel* tue.Auanti al Signore Iddio tuo mâgierai quello, ogni anno nel luogo che eleggera il fignore tu,& la famiglia tua.Et fe fia in eflb macula,zoppo o DE lo cuore duro,parole di Beli3l,fattoiniquitofamente, oc* co, d'ogni cattiua macchia,non facrificherai quel chio cattiuo,8c finalmente peccato che clama à Iddio. Et eforta che fi debba foccorrere à poueri,8c comunicare Y nno alfaltro idoni di 'ddio,ilche nô fi offerua anchora fra miferi ludei, iquali rendono la cattiuita loro doppiamen* te infelice afliggendofi miferamente funo,i'altro,con aua* ritia,8c odii molto peggio che i falfi chriftiani. Guardati che non fia nel cuore tuo alcuna cofa Io al fignore iddio tuo. Reuoca la legge dello Efodo cap. xxîi. perche anchora effa parla de poueri,iquali côftretti dalla pouerta fi uencier no,8caggiugne in quefto luogo.chenonlomandiuac" » quando fi parte .deftaquale cofa affegna due caufe, la p ma che fi ricordino che anchora effi furno ferui m tgy dipoj,che fu doppio mercenario apreffo di effo,periqI con impieta,dicendo, appreflbffi Fanno fettimo lo che fi uende i uno altro fi fa due danni, P » m a ^ e de la remiffione,ÔC fia maligno Tocchio tuo con? che férue àaltri,8c tutte le cofe guadagna pel fuo pa tro al fratello tuo mendico,ôc non dia à quello ôc e K 8c quelle cofe che guadagna pel fuo padron ^ l J D 2 clamera contro à te al Signore, ôc fara in te il pe'ç? potute guadagnare per f e,onde farebbe cola WH
NEL DEVTERONC-M ^ciaeUo dd Wtto uacuo.Etfoggiugne Mofe fem inandarneqô « I d d. h a u c r e b c m i c t t 0 & n a u w r / £ o a d S ^ SftaïqU,ammonendo^ ^ferai,acdochepiadementemente trattino i ferai. P t tanta rnifêriaë la forte dclla feruitu,8c quella efpnmen* forno gliEbrei tanto dura fotto gli Egyttii,che n .ncrede uanoperalcuno modo,chealcuo de orodouefiidiforez zarecmeila.Et per quefto notauano di publica confuiio* ne quello che per lo amore del padrone antcponeua la fer uitu allaliberta.Eforta dipoi i padroni, che non fi grauino I liberare iferui,onde ne fieno per confegmre doppia mer ced
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