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GOMMENTO DI ANTONIO BRVCTOLI.
no teco fecondo il cuore tuo.Et diffe Ionatah,ec- tumulto, che era nel campo de pilifti n,- a n cj a
co noi paifiamo agli huomini, ôc moftrïanci à lo andando,ôc multiplicaua,ôc diffe Saul al facerd"'
ro. Se cofi ci diranno, afpettate, infino à che noi Ce,contrahi la mano tua. Et congregoffi Szn\ &
ui giunghiamo,ftareno nel luogo noftro, & non tutto il popolo che era feco,ôc uennono infino i
afeendereno à efîî.Ma fe diranno afcendetea N
noi, la battaglia,ôc ecco era la fpada di ciafcuno côr
afeendiamo perche cegli detteil Signore nella ma al proffimo fuo,ftorditione grande grandemen°
no noftra,ôc ecco a x
noi quefto fegno.Et moftror te.Et gli Hebrei che furno co piiiftini pel paffato"
, nofi ambe due alf aftante de piiiftini, ôc diffono i che erano afcefi con csfi nel campo all'into^»
Piiiftini, ecco gli hebrei efeono délie bûche nelle anchora esfi ritornorno per effere con Ifrael cor!
quali fono quiui afeofi. Etparlorno gli huominî quegli che erano cô SauI,ÔClonath.Et tutti glihuo
delfaftïtea lonatah, &a\uel che portaua le fue mini di Ifrael, che fi erano afeofti nel monte diE
armi,ôc diffono,afcendete a v
noi,ôcfaremoui fape phraim, udirno che fuggiti erano i piiiftini &an
re la côfa,ôc diffe Ionatah/ qllo che portaua Par choraesfigliperfeguitornoneIabattaglia!E tf aI
mi fue,afcendi dietro a' me, perche dette quegli il uo il fignore in quel di Ifrael, ôc i a pugna paffo in
fignore nella mano di ifrael.Et afcefe lonatah con fino a Bethauen. Etgh huomini di Ifrael erano ri
le mani fue, ôcco piedi fuoi, ÔC quello chepor- ftretti inquel di dalla famé,ôcfcongiuro Saul il p 0
taua Parmi fue dietro a effo , ôc caddono auan^ poîo,dicendo, maladetto Phuomo che mâgiera
ti à Ionatah,ôcà quello che gli portaua Parmi che pane infino à la fera, accio cheio mi uendichide
amazaua dietro a lui.Et f u la prima, percofla,p îa nimici miei,ÔC non gufto tutto il popolo pane.Et
quaîe percoffe Ionatab,ôcquello cheportauaP* tuttoil popolo delà terra uennono ne îafelua^
armi fue, circa uenti huomini quafi in uno mezo era mêle ne la fuperficie del campo.Et entro il po
ftaioro di campo d'uno paio di buoi.Et fu paura polo nelafelua,ôcec*co un corfo dimele,&nefTu
nelcampo,neI!acampagna,ôcin tutto il popolo, nogiunfela mano fua a v
la bocca fua, perche te*
|'aftanre,5dî guftatore anchora eflî fpauentorno, meua ii popolo il giuramento.Et lonatah non ha
ôc fu commoffa la terra,ôc fu uno tremore, di Id* * ucua udito quando fcongïuro il padre fuo ilpo-
dio.Et rifguardorno glifpeculatori di Saul in Ghi polo, ôc meffePeftremitadelauirga che era ne la
bea di Beniamin, ôceccoîa moltitudine fi diffol* manofua,ÔCintinfeqllanelfauo del mêle, ôccon
ueua,ôc andaua qua,ôc la. Et diffe Saul al popolo uerti la mano fua a la bocca fua,ôc furno illumina
che era feco, numerate hora, ÔC uedete chi ando «gli occhifuoi.Et rifpofe un huomo del popolo
di noi,ôc numerorno,ôc ecco nô era lonatah, ne & diffe, feongiurando, feongiuro ilpadretuoil
quello che portaua le fue armi. popolo,dicendo,maIadetto Phuomo che man-
CeffandoSaul,8cnonhauendo,ardiredidarenegIiau* giera pane hoggi, ôcfuftracco il popolo. Et diffe
uerfarii.per la poca moltitudine del fuo efercito.Iddio cô lonatah,turbo ii padremio il popolo delà terra,
gran miracoiq adduffe efemplo di fiducia in Dio per Io* uedete hora che fono illuminât! gli occhi miei,
natha,8c quello che gli portauale armi,per iquali dichiaro perche guftai un poco di quefto mele.O uâto piu
efferela uittoria da Iddio,8c non dalle forzehumane . Et r„ „4,-, t,„„„