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COMMEtfTO DI ANTONIO BRVCIOLI.<br />

dcrfi,& quefto non fenza grauecolpadi effo Dauid, per* luda uenne in Ghilgal, per Uenire incontr<br />

che cofi fu predetto dal fignore çhe patirebbe un taie ma R ejper fare paffare il Re il Giordano. Et aff<br />

le pel peccato iuo,onde piu acerbamente fi affiiggeuanel<br />

la confcientia,per la caufa délia morte di Vria,che era lia*<br />

ta per fua colpa.Et per quefio harebbe uoluto piu tofto ef<br />

fo folo morire corporalmente,faluato lo fpirito,che efpe*<br />

rimentare tantifcandolofi peccati de fuoi figliuoli, & tante<br />

tnorti,8cincommodi délie cofe fue,8t del regno.<br />

fi Simhi,figliuolo dIGhera figliuolo di Icmifl^ 1<br />

"<br />

era di Bahurim, ôc difcefe con l'huomo di hd *<br />

l'incontro del Re Dauid. Et mille huomini er h*<br />

feco di Beniamin , ÔC Ziba giouane de la cafa d°<br />

Saul,ÔC quindicifuoi figliuoli, ôci uenti ferujfij •<br />

feco, ôc pafforno pel Giordano auanti al R e. F j<br />

CAP. XIX.<br />

ET fu nuntiato à Ioab,ecco che il Re piange,<br />

ôc lamentai! fopra Abfalom. Et fu la falute in<br />

paffo la barcâ per far paffare la cafa del Re & fare<br />

come piaceua negli ecchi del Re,ôc SimhifiRi„j0 quel di in lutto à tutto il popolo,perche udi il po i Q dj Ghera fi gitto auanti al Re,nel paffare pelrj<br />

polo in quel di,dicendo,il Re fi duole fopra il fi- ordano. Et diffe al Re, non reput! à me il fignore<br />

gliuolofuo.Et afcofamëteentro queldi ilpopo jnjoiniquira^netiricorderai cheiniquamêteop9 lo nella terra,come fi afeonde un popolo,che fi r o jj f e r u o tuo nel di che ufci il Signore mio Re% uergogna quando fuggono dalla guerra.Et il Re ierufaIem,acciochepongailRefoprail cuorfijo 3<br />

haueua turata la faccia fua, ÔCgrido il Re congrâ Perche conobbe il feruo tuo di hauere peccato «î<br />

uoce,figliuoîo mio Abfalom, Abfalom figliuolo ecco iouenni hoggi primo di tutta la famiglia di<br />

miOjfiglsuoîo mio. Et entro Ioab aIRe nella ca* Iofaph,per difeendere à Pincôtro del fignore mio<br />

fa,ôcdiïTe,tu haïfuergognato hoggi la faccia di Re. Etrifpofe AbifaifigliuolodiZeruia, & diffe,<br />

tutti i tuoi ferui,che liberorno l'anima tua hoggi oh Uon per quefto morra Simhï, ilquale maladlfe<br />

ÔC l'anima de figliuoli tuoi,ôt délie figliuole tue,ce<br />

l'anima délie moglie tue, ôc l'anima délie conçu<br />

bine tue,per amare quegli che ti odiano,ôC odia-<br />

fe il Chrifto del fignore^Et difle Dauid, che è àrr.e<br />

con uoi figliunli di Zeruia, che uoi mi fiete hoggi<br />

aduerfarii i oh hoggi morra huomo in Ifrael i oh<br />

non conobbi chehoggifono Refopra Ifrael i Et<br />

re quegli che ti amano,perche dimoftrafti hoggi diffe il Re à Simhî,non morrai,ÔC gîurogli îl Re. *<br />

che non hai principi ne ferui,perche io ho cono* Eu referito à Ioab il pianto, & il lamento del Re, alquale<br />

fciuto hoggi che fe Abfalô uiu£iïe,ô£ tutti noi hog entra parte confortandolo,parte ammonendolo,8c par*<br />

gi faremmomorti,laqual cofa allhora piacereb* te fpauentandolo/efeguitaffia'dimoftrarfnanto dolente<br />

be ne gliocchi tuoi.Et hora rizati efci fuora,ÔC par<br />

la amoreuolmente a ferui tuoi,perchepel Signo^<br />

regiurai,chefenon ufeirai fuori nô rimarrahuo<br />

al popolo , tanto che Io conduire amoftrarfia! popolo<br />

ceflando dal fuo luttô.Seguita dipoila refiitutionediDa*<br />

uid nel regno , efortandofi ciafeuna tribu aridurlo nelre*<br />

gno,memorando i beneficii riceuuti da effo. Et uolfe Da*<br />

too teco quefta notre,ÔC peggio ti fia quefto d*o* nidreconciliarfi Iuda,ilche uolfe che lo trattaffe Zadoc,8c<br />

gni maie che fia uenuto fopra te dalia giouentu Ebiatar facerdoti,perche erano huomini di grande autori<br />

tua,infino a hora.Et rizoffi iiRe,ôc fedè nellapor ta,arguendo di psgritia glihuomini délia tribu di Iuda,auo<br />

ta,ôc nuntiorno â'tuttoilpûpoio.dicendo, ecco 1ère effere ultimi,imponendo cheglireconcilino Amafai il Re fiede nella porta, ôc uenne tutto il popolo<br />

âuâti al Re,ôc Ifrael fuggi ciafeuno neile cafe fue<br />

Et fu tutto il popolo difputaua con tutte le tribu<br />

ïicordandogliil parentado,che effo haueua feco ,e(fendo<br />

figliuolo d'una fua forella .Pone anchora lbccorfo di Simi,<br />

chieden dogli perdono délie contumelie che dette gli kue<br />

ua,aîquale perdona, ne permette che in tan ta allegrezzi<br />

di ifrael dicendo i il Re libero noi dalla mano de del reftaurato regno fia uccifo da Abifai.<br />

nimici noftri,ÔC eflb faluo noi dalla mano depili- EtMephibofeth figliuolo di Saul difcefe all'incô*<br />

ftini,ÔC hora e fuggito da la terra per Abfalom.Et tro del Re,êc non fi haueua curati i piedi fuoi, ne<br />

Abfalom ilquale ugnemmo fopra noi,èmorto ne haueuacurata la barhafua,ôC le uefte fue, non ha<br />

la battagîia, Ôc hora perche fiete pigri a' fare ritor ueua lauate dal di che era andato uia il Re infino<br />

«are URe.' Et il Re Dauid mando à Zadoc,ôc Ebia al di che uenne in pace.Et fu quando uenne in le<br />

thar facerdoti, dicendo., parlate àuecchi di luda, rufalem all'incontro de!Re,gli diffe îl Re,perche<br />

dicendo,perche faretegli ultimi àfare ritornare iï tion uenifti meco Mephibofeth:' Et diffe,fignore<br />

Re ne la cafa fua.-' ÔC la parola di tutto ifrael è ue* rnioRe,iIferuo mio inganno me,perchediffeil kt<br />

nuta ne la cafa fua al Re. Frategli miei fiate ,offo u o tuo,io mi imbaftero rafino,ÔC caualchero fomio,ôc<br />

carne mia fiate, ôc perche farete gli ultimi à pra quello,ôc andro alRe,perchezoppoe ilfer*<br />

far ritornare ilRer'Et à Amafa direte,oh nonfei of u o tuo.Et aceufo me feruo tuo appreffo a te Sis»<br />

fomiOjôc carne mia.^cofi mi faccia Iddio, ôccofiag gnoremioRe,ôe ilSignore mio Ree* come ange<br />

giunga, fenon fia principe delo efercito auanti à fodi Dio,fa quello che è bene ne gliocchi tuoime<br />

in tutti igiorni in luogo di Ioab. Etinclinoil Perche non fu tutta la famiglia del padre mio, e<br />

cuore d'ogni huomo diluda come d'uno huomo nô obligata alla morte,aI Signore mio Re, * P°<br />

ôc mandorno al Re,ritornatu,ôc tutti i ferui tuoi, nefti il feruo tuô frai conuirati délia menfa nia,<br />

a l K<br />

Et ritorno il Re, fie uenne infino al Giordano, ôç quai iniuftitia mi fara piu, che io clami pi"<br />

'

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