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NEL ESODO.
•on era neceffario fignificarè al Rc. E s
nero che non f»
debbe dire il falfo ,ma fi puo a luogo, Se tempo, tacere
la uerita.Noi non fappiamo dice Mofe,che cofa,ne quan
to u debba offerire a! Signore,infino à" che uerreno la.
Et cofi cautamente rifponde,accio che Pharaone nô po
teffi dire io ui daro que tali beiiiami,che uorrete facrifica
re,riferbando gli altri. Et fopporta il Signore la impieta
de tiranniallo efercitio de fanti,infino à che cominciano
a* 1
macchinare le eftreme cofe, infino à che tentano il fan
gue,8c la morte,8c allhora fuole foprauenire loro la per*
nicie.Et uolentieri prefe quello che comando Pharaone
perche fapeua hauere a uenire altrimenti di quello che li
penfaua Pharaone. Et anchora ueramente non lo uidde
Mofe piu uiuo , ma con gli altri morto nel hto.del mare
roffo.Et ë come dica Mofe a Pharaone,io ti obediro,ne
repugnero al tuo comandamento, ne piu uerro à uede*
re te, ma tu piu toflo uerrai à me , quando fatta l'ultima
piaga^haraone,^ i ferui fuoi fi rizorno nella meza not*
te dicendo à Mole che fi partiiîï di Egytto.
E
CAP. XI.
T diffe il Signore a' Mofe, anchora condur?
rd una piagafopra Pharaone, ôc fopra loE?
gytto,di poi uene mandera di qua, ôc quando ue
ne mandera, tutti feacciando, ui feacciera di qui.
Parla adunque negliorecchi del popolo, che
chiegga ciafeuno dal fuo uicino,ôcciafcunadal?
la uicina fua,ua(ï di argento,ôc aafî di oro.Et det?
te il Signore gratia al popolo ne gli occhi de gli
Egyttii,ôc gia era M ofe huomo molto grande nel
la terra di Egytto,negli occhi de ferui di Pharao?
ine,ôc negli occhi del popolo.
Poteua il Signore con moite piu,8emaggiorî piaghe,per
cuotere gli Egyttii,ma delibero che dieci baftaffino, per
che tante uolte ammuniti furno indurati,8c perfono ogni
pretefto di feufa. Vna correttione refla agli impii.cioe la
morte de primi geniti, laquale difprezzata fucceÎTe quel
la fomma fommerfione nel mare roffo, 8c cofi uoglino,
ci no" 1
,e' rotta la tirannide degli impii, 8c è adempiuta la
uolonta del Signore,8c fono confolatii fanti.Ne qui èda
pigliare refemplo di fraudare il proifirao,ma di non of*
fepderei peregrini,8c di obedire a' Iddio, del quale e N
la
terra^cio che c in effa. Et dimoftra che i cuori degHhuo
mini fono nella mano di Iddio, in modo che quegli che
od:ofamente,8c crudelmente hauieno oppreffati gli Ifrae
liti,gia uolontariamente gli concedano tutte le loro cofe
preciofe domandandole. Et qui fi uede il popolo di Ifra
el effere ftato gratiofo a" gli Egyttii, 8c Mofe uenerando
apreffo de cortigiani di Pharaone, 8c cofi era Mofe gran
de non folamente appreffo a" Iddio, ma anchora apreffo
agli huomini,perche con la fua pieta proccurraua il fauo
re de fuoi frategli appreffo agli Egyttii,8c ilquale ancho*
ra l'impio Re non haueua ardire di offendere.
Et diffe Mofe,cofi diffe il Signore,quâdo fia la me
za notte,io ufciro nel mezo di Egytto. Et morra
ogni primogenito nella terra di Egytto dal pri?
mo genito di Pharaone che fiede fopra la fieda
fua, infino al primo genito deila ferua che e' die?
tro allamacine,ôc ogni primo genito de giumen
ti.Et fara gran clamore in tutta la terra di Egytto
quale nonfu,come effo,ÔC come effo nonfara.Et
contro à tutti i figliuoli di Ifrael non aguzera il ca
nela lingua fua,dall'huomo infino al giumento
«ccioche uoi fappiate che diftinfe il Signore fra
CAP. XI. ru
Egy tro,ôc fra ifrael. Et difeenderanno tutti qu efli
ferui tuoi a me,ôc inclinerannofi a 1
me, dicendo,
efci tu, ôc tutto il popolo tuo che è nepiedi tuoi,
ôc doppo quefto ufciro, ôc ufci da Pharaone con
ira di furore.
Vccidonfi i figliuoli degli impii,8c niente produce la na#
tura degno di uitaeterna,perche tutti nafeiamo figliuoli
dell'ira.Et tutte l'opère de fanti,da!la bonta di Iddio,fcr
uono alla uita etcrna,pcrche moderando il Signore pro
fittano alla falute.Hôra qui fi pronuntiano due eiiremi,il
primo genito di Pharaone,come il piu honorato,8c il pri
mogenito délia anci!la,comeil piu infimo,non parteci*
pando i ferui délie degnita,moltrando che tutti i primi*
geniti douieno perire. Et che cofa poteua accadere piu
dura,quanto la morte de primi genitifEt quanto piu cha
ri erano i primi geniti, tarito erano piu actrbo il dolore
de damanti padri. Et qui commenda dalla mfericcrd.'a
di Iddio uertoil fuo popolo,8c dimoftra che iddio cono
fee per tutto i fuoi,8c faluagli,anchora che tutti gli impii,
8c effi demoni contro a' quegli mcrudelifchino. Et quel*
lo che djee difeenderanno 8cc. fono parole di Mofe a'
Pharaone,deferitte qui con ordine prepoftero, dicendo
a" quello dalla bocca Iddio, che gli haueua predette que
fie cofe,cofidiceauuerrain qilanotte,quandofieno am
mazati i primi geniti,ilche tu hora nô temi,perche tu nô
credi, ma piangendo tu il tuo primo genito uerranno a N
me tutti i tuoi ferui,iquali hora per obedirti mi perfegui
tano,8c queftireuerendomi, Se pieni di perturbatione fi
inclineranno a" me,8c fuplicheuolmente mi priegheran*
no che fenza dimoraio mi parta cô tutto il popolo mio,
perche djranno efci Mofe con tutto il popolo , allhora
haro tempo di ufeire con tuo danno, ô Re. Et quefie co
fe in quel tempo potette dire al Re quel giufto huomo,
che fi conofecua hauere Iddio amico.Et dette quefte co
fe ufci Mofe da Pharaone in ira grande.
Et diffe il Signore a Mofe, Pharaone non ui obe
dira, accio che fi multiplichino le marauiglie mie
nella terra di Egytto.Et Mofe,ôc Aharon feciono
tutte quelle marauiglie auanti a Pharaone, ôc in?
duro x
il Signore il cuore di pharaone, ôc non ne
mando i figliuoli di Ifrael dalla terra fua.
Vfa Iddio la induratione degli impii alla gloria fua per la
falute del mondo, per quefto dice il Signore, Pharaone
non ui obedira, accio che fi facciuo molti miei miracoli,
8c fegni.Et con uno certo breueEpilogofi côdude que
fto trattato de dieci fegni délia giuftitia di Iddio, 8c deila
oftinatione de peffimi huomini,contro al loro creatore.
CAP. XII.
ET diffe il Signore a' Mofe,ôc Aharon nella ter
ra di Egytto, dicendo. Quefto mefe e a* uoi
principio de mefi,ôcprimo ui lara ne mefi de]f an
no.Parlate a tuttala congregatione di Ifrael dicê
do,nel decimo di di quefto mefe fi pigliera ciafeu
no un agnello perla famiglia de padri,uno agnel
lo per famiglia.Et fe fia minore la famiglia chef?
effere dell'agnello,pigliera anchora il fuo uicino
che e' propinquo alla cafa fua,fecondoil numéro
deIlanime,ciafcuno fecondo il mangiare di quel
lo numeratefopraf agnello.
Et effere ftato marzo ii principio dell'anno , anchora a"*
Romani lo arguifee la denominatione di fettembre, di
ottrobre,8cdeglialtri.Cominciando da marzo il primo.
Et cofi alla pnma,3c proîfimalunaticne,d" congiuntione