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COMMENTO DI A tutte le cofe che faceua il popolo,Se diffe, che co fae v quefta che tu fai al popolorperche fîedi tu fo lo, Se tutto il popolo fta preflb a te dalla mattina infino alla fera. Et conofciuti da Iethro i beneficii del Signore fi eccitaua nelle laude fueringratiandolo,il che e v quello, che richie de Iddio da noi, come riconofeitori de riceuuti benefi* fta quali, fe ueniua alcuno difparere fi referiua al decuii j
NEL ESODO. ne 8c da quello al cinquantenario, da queflo al centurio ne'di poi al milenario, infino a v che pareiTe che la difficul ta délia caufa û referiffe a s Mofe . Et forfe che effo ordino tutte quelle cofe prefente effo fuocero,accioche piu aile* pro lo mandaffe aile cofe proprie,e(fendo compofia la re publica in fomma tranquillita,fe cofi û fuffino feruate tut te le cofe. CAP. XIX. NEl terzo mefe da che ufeirno i figliuoli di Ifra el délia terra di Egytto ,in quefto di, uenno* no nel deferto di Sinai.Et partirnofi di Rephidim ôc uennono nel deferto di Sinai, ôc pofornofi nei deferto ÔC pofoffi quiui Ifrael allo incontro del monte.Ét Mofe afcefe a Dio, ôc chiaiWquelloiî Signore dal monte,dicendo,cofi dirai alla cafadi Iacob,ôcannuntierai a figliuoli di ifrael. Et dice il mefe terzo che uiene a v effere in quella lunatio* ne che fi fa à noi nel mefe di giugno.Et era il delerto diSi nai la regione intorno al monte Sinai,ilquale anchora Û chiama Hore,alquale monte haueua poco auanti predet to Iddio à Mofe che effo peruerrebbe la cô tutto il popo lo recuperato,accioche alcuno non uacilli nelle promet fe diuine,onde fi poforno quiui, non fapendo anchora, che fi haûeffino a N fare in quel monte . Et non puo il po* polo afeendere al monte per la rozzezza délia fede, 3c pefi de peccati,8c fpefïé mormorationi, accioche appro pinquandoû al Signore, non fuffe confumato col fuoeo ardente délia uendetta di Iddio,perche tanto i fatti,quan to i detti dimoftrauano forma di imperfettione ,ma il fart to,ppheta,cbiamato dal Signore fah al monte alquale fea bieuolmente fi degna di difeendere il Signore, 8c dal luo go piu fublime gli parla,8c comandagli che parli alla fa* miglia di Iacob, 8c anuntii lauolontafua a -1 figliuoli di If* rael.Et fono quelle parole come certa preparatione a s ri ceuere la legge di Iddio,perche tutti quegli che ordifca* no cofe ardue, 8c difficili,incitano gli animi degli audito* ri,8c preparangli a afcoltare diligentemente. Voi hauete ueduto quelle cofe che io feci agli E* gyttii,ocporrai uoi fopra le aie délie aquile,ÔC cô* duffi uoi a me. Ethora fe obedendo obedirere al CAP. XIX. tutta la terra fia mia, 8c parimente habbia createtuttele genti,nondimeno uoi farete peculio mio, 8c regno lacer dotale,perche come appreffo di tutti i popoli,i Re, 8c i facerdoti fono tenuti lommi, cofi 19 eleffi uoi di tutte le genti,accioche iiate i malfïmi,8c fpecialmente dedicati a x me,8c al culto mio, perche da quel popolo haueua a N na* feere Chrifto uero Re,3cfacerdote.Et Pietro anchora ac comodata mente ufo quefte parole quafi diceffe,come Id dio gia fi eleffe 1 iudei,cofi anchora Chrifto fi acquifto uoi col langue fuo,accioche fiatc giente dedicata a v Iddio, 8c fanta,accoitandoui a N quello in iimplicita di fede, 8c nella innocentia délia uita.Et il Signore , auanti che dia i pre* cetti al popolo,grandemente fpauenta, 8c auanti che ef* fo fpauenti conlola,8c alletta.L'amore filiale ha le prime parti appreffo a % fedeli,8c dipoi e' fpauentata la confeien* tia,3c 1 precetti che fi hauieno à diuulgare al popolo pri* ma 11 debbono preporre col configlio ,de uecchi, îkhe non dimeffe Iddio per Mofe. Et nfpofono tutto il popolo parimente,ÔC diffo* no ogni cofa che ha pariato il Sîgnore,fareno, ôc referi Mofe le parole del popolo al Signore. Et diffe il Signore a Mofe, ecco io uengo a te in of* curita di nugola,accio che oda il popolo mentre che io parlo teco,ôCanchora ti credino in eterno, ÔC referi Mofe le parole del popolo al Signore.Et diffe il îgnore a' Mofe, ua al popolo, ôc fantifica quegli hoggi,ôc domane,ôc laueranno i ueltimen ti fuoi. Et faranno preparati al di terzo, perche nel di terzo difeendera il Signore negli occhi di tutto il popolo fopra il monte Sinai. Et conftitui rai il termine al popolo allo intorno, dicendo j guardateui che uoi non afeendiate nel monte, ôc che uoi non toechiate il termine di quello,ciafcu no che toccherail monte,morendo morra.Nort toechi quello la mano, ma con le piètre fara lapi dato,d con le faette fara faettato, fe il giumento, ô fe Phuomo fia,non uiuera,quando prolunghe ra la cornetta il fuono,eflî afcenderanno ilmôte. la uoce mia, ôc euftodirete il patto mio, farete a 1 meteforodi etto fopratuttii popoli,perchemia e tutta la terra. Et uoi mi farete regno facerdota? le,ôc genre fanta,queitefono le parole che tu par lerai a figliuoli di Ifrael.Et uenne Mofe,ôcchiamo i uecchi del popolo, ôc pofe auanti a v loro tutte quefte parole,lequali gli comando 1 il Signore. Ammunifce primieramente quegli de fuoi beneficii dicé do,uoi medefimi hauete ueduto, dipoi gli rende attenti, *8c bencuoli con quello che fegue nel uerfo quinto,8c cô memoradi hauere portât o quel popolo di Egytto co* «e faquile che portano fopra di loro gli aquilini.Et piu alto uolano 1 aquile degli altri uccegli fuori di ogrri perico lo,che gli fopraftia di fotto,3cin oltre oppongano il cor po loro a' pericoli per la falute degli aquilini,3c cofi dicç cauai io uoi,8c conftitui,difefi,liberai,8cftatui in ficuro ac oo che uenillî a' me,3c conftituiffiui con ogni fede, 8ç fi* ouciaa'me . Etneffunouieneal Signore fenon quello «he il Signore tiro\ Et uienfi al Signore, udendo la uo* « cU quello,8c quefto non con diligentia uulgare^ cre IHH* C ° n t U t t ° ù Pronto ë il popolo de fedeli a pigliare i migliori inftituti, ma fragile, 3c inconftante, perche queflo con la fragilta humana promette, gran cofe,8c niente o 0 ^ 1 ^ euftodendo il patto fatto cô *acuo,accioche fi caminiinnocentemente auanti a' Iddio *»n humilita,fiducia,8c obedien.ua.Et dice,auuegna che N poco offerua, lequali cofe Mofe mediatore referifee al Signore.Et par la il Signore a 1 Mofe,8c a v propheti,a'' iquali uuole che fi creda,3c obedifca,al popolo non parla,ilqualenon puo capire quelle cofe che fono di Iddio,3c fa qui, 8c altroue Iddio le parole fue,paroIe di Mofe, perche fi degna Id* dio alcuna uolta comunicare a v noi quelle cofe che fono fue,o" fare noftre,8c quefto per gratia fua.Et prefono i iu dei uarie purificationi, ma folamente alla mondatione délia carne, lequali anchora potettono ufare gli Hypo* criti,3c quegli il cuore de quali non era fincero.Ma nel fe quente capitolo infegna la fequente fantificatione, doue inftituifee, 8c monda l'huomo efteriore, 8c lo interiore. Et lauare le uefte^ ueftire la confeientia di fede, accio* che giuftificata quella,fi piaccia a' Iddio. Et rendefi la ra* gione délia preparatione dello auuento delfommo lddio figmficato per il difcenderc,perche haueua a N apparire à fimilitudine di chi defeende dal cielo nel monte.Et neffu no faliua al monte fe non Mofe,8c Aharon, per ilche fi* gnifica che noi non dobbiamo effere curiofi nelle cofe diuine, cercando di inueftigare i facrofanti configli délia diuina prouidentia, ma dobbiamo reftare alla radice del monte ndroidine noftro.Et fe uno,o N due lono chiama
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