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pifoptaha u<br />
t i C<br />
^<br />
'S iudl<br />
NÈLLEVlTICO cApVXlX. ' ^<br />
A- non fare degli ftatuti délie abominatio la iniquita fua, pche maculo la fantita del Signo-<br />
'X 0*alegge,precettidi Iddio, & chiama<br />
f r ? r<br />
c c ! * comanda a^ tutti glihabi*<br />
Scrra cofi foreftieri,come cittadini, che non<br />
tatori dinvu ^ , J k abominati0ni,che ii fono mémo*<br />
faccino3.cw M ^ c o f e c h e fegUano negli ultimi uer*<br />
rate di l0<br />
P* ' tj t i o n e délie cofe dette,famiharisfima alla<br />
f, fono una ^ ^ h a U £ r e c o m a n d a to,8c m<br />
ferittura,* ^ repetjtjone la offeruâtia di tanto neceiîarie<br />
fcsnat<br />
ornmendandole alla memoria,8c alla folecitudine,<br />
/° le,<br />
do che tutto quello che contro alla uolonta di Iddio<br />
- vmifeano gli huomini fuperftitiofi, ë abominatione ap<br />
(To a Iddio 8c contaminatione di animi, 8c di coftumi,<br />
Imeena.che da principio appaia fanto, 8c in fpecie reli*<br />
( Perche à poco a poco feorre 1 humana temerita in<br />
£n°o intollerabile,8c per quefto dice.Io fono il Signo*<br />
* ilquale anchora Iddio uoftro,alquale obedirete,8cacco<br />
f ' ^gfibéfommafapientia.Sc fidariun quello con tutto<br />
i cuore e facrofanta rel!gione,ilquale infegna aglihuomi<br />
ni le cofe utili,8c leuagli dalle noceuoli.<br />
CAP. XIX.<br />
ET parlo il Signorejà Mofe,dicendo.ParIa àtut<br />
talacongregatione de figliuoli di Ifrael, ÔC di<br />
rai a s<br />
quegli, fanti farete,perche fanto fono io'Si*<br />
gnore iddio uoftro. Ciafcuno tema la madré fua,<br />
& il padre fuo,ôc i fabbati miei cfferuerete,io il Si<br />
gnore Iddio uoftro.<br />
Difopra fa ordinata la potentia concupifeibile all'atto del<br />
ia delettatione,r;firing endo le conditioni,8c le perfone le*<br />
gittime, qui confequentementelordina in prima la forza<br />
rationale,quanto a certe ccremonie.Et comanda che par<br />
lia' tutti i fedeli.come fe dica. Tutte le cofe appreffo di<br />
noi miei fedeli,û faccino condecentemente,puramente ,8c<br />
con difciplina,8c fia difcofto da uoi ogni fpurcitia di paro<br />
Je,8cdicoftumi,perche il Signore fanto, 8cpuro da ogni<br />
uitio,uuole che fieno tali i fuoi cultori.iquali effendo pra<br />
ui per natura, 8c inclinatialmale,nondimeno gli ammuni<br />
fce,ehe feguitino la fantimonia, 8c per la legge tante uolte<br />
glieforta alla innocentia.accioche non fi cesfi dalla pugna<br />
co uitii,8c concupifeentie per tutta la uita. Di fopra certa*<br />
mente haueua fpauentato dalla cultura de demoni, 8c in<br />
générale haueua efortato alla offeruantia de fuoi comanda<br />
menti,hora fenza efquifito ordine, con modo efortato*<br />
rio.eforta a moite fue leggi,accioche neffuna fia difpreza<br />
ta,maparimente fi offeruino tutte,fralequali la pieta uer*<br />
tauola,8c come quel precetto ha due parti,cioe non haue<br />
re Iddii alieni, le non fare la fcultura,ne alcuna fimilitudi*<br />
ne,cofi qui fi diuide in due parti.la prima quando dice.<br />
Non ui uoltate a'gli Idoli, perche quefto e hauere Iddii<br />
alieni, la féconda quando dice. Non ui facciate Iddii di<br />
getto. Et quando dice. lo il Signore Iddio uoftro .Eco<br />
me dica,ei non ë!ecito,che uoi adoriate altro Iddio, d fa<br />
brifichiateui altro Iddio,perche io folo fono lo Iddio uo*<br />
ftro,ilqualedoueteadorare8cuenerare. Ponedipoiuno<br />
ce rto documento,quanto i communi facrificii dalla par<br />
te di effi offerenti, 8c non fi tratta dello holocaufto o fa*<br />
crificio per il peccato, ma folamente dell'hoftia pacifica.<br />
Etmoftra che Iddiorichiede uolontarie offerte, non to|<br />
te per forza.perche uuole effere amato da noi^ 8c che noi<br />
fiamo ricordeuo!i,8c grati de fuoi beneficii. Etil precet*<br />
to del mangiarfi fi referifee a'quegli del popolo,che mar»<br />
giauano le parti délia offerta, che ueniua loro nel di,nel<br />
quale immolauano. Et de facerdoti ë anchora da dire il<br />
medefimo, quanto alla parte che toccaua loro, che man*<br />
giaffino quella nel medefimo di,d che la poteflino man*<br />
giare nel feguente,come gli offerenti,£c cofi era lecito ma<br />
giare le carni di quefta hoftia pacifica, nel di nel quale ii<br />
îmmolaua,8c nel fequente,douendofi,fene reflâua al di ter<br />
ro ardere. Et quefto era conueniente, perche quefte car<br />
ni erano facre,8c doueuanfi appltcare a ufi facri. Etera co<br />
fa facra che eflî offerenti mangiafîîno quelle, 8c che fe eflî<br />
non compiffino di mangiarle, niente pareua piu conuent<br />
ente che arderle col fuoco,perche allhora pareua che fi ri<br />
duceflîno nel primo ftato del facrificio,henche non fi ar*<br />
deffino fopra lo altare degli holocaufli. Et deferiuefi la pe<br />
na de trafgreffori,che difopra fi intermeffe. Perche cofi fi<br />
fanno fpeffo le repetitioni,accio che le cofe dimeffe in un<br />
luogo fi fuplifchino in uno altro,8c comandafi lo amore,<br />
8c la diligentia circa noi. Et la fantita del Signore fi intê*<br />
de qui del facrificio deila gratitudine,8c le cofe offerte, 8c<br />
gia fantificate al Signore ,lequali uolfe che fuflino haute<br />
in reuerentia, 8c fuffino difpenfate a" molti col timoré di<br />
Iddio,maflimame nte effendo fempre de poueri.<br />
Et quando mieterete la mietitura délia terra uo*<br />
ftra,non finirai di mietere Tangulo del câpo tuo,<br />
ôc quello che refta à raccorre délia mietitura tua,<br />
non raccorrai.Et la uigna tua non diracimolerai,<br />
ne raccorrai i granelli de l'uua délia uigna tua, al<br />
pouero,ôcalperegrino lafeierai quegli, io il Si*<br />
foapadre,3clamadre,comeënaturaliiîim a,coficjlla pri gnorelddio uoftro. Non ruberete,ÔC non neghe<br />
mieramente infegna, perche quello che non amail padre rete, ÔC non mentirete alcuno di uoi al proflimo<br />
«quale uede,inche^modo hara in reuerentia Iddio,il qua ft, 0.<br />
«non mdde mai. Et répète ii fabbato,delquale giudichia<br />
mo.che appartiene a quefto, che in quel di precipuemen<br />
«elidiaopera alla infututione de figliuoli priuatamente,<br />
«publicamente per il Signore.cne comâda quefto fleffo.<br />
Non ui uoltate a gli idoli, ôc non ui facciate iddii<br />
* g«to,io il Sjgnore Iddio uoftro. Et fefacrifiche<br />
?«e facrificio de pacifici al Signore, fecondo il be<br />
neplacito uoftro, facrificherete effo. Nel diche<br />
«oi Ucnficherete fi mangi,ôc nell'altro di, ÔC quel<br />
»o che refta infino al di terzo,fi arda col f uoco.Et<br />
'« mangiando fi mangiera nel di terzo,è abomina<br />
l c<br />
» n o n<br />
P la<br />
cera.Et chi mangiera quello,portera<br />
Abondeuolmente produceuale biade fue la terra di pro<br />
miffione,3c fempre le harebbe prodotte à fedeli habitato<br />
ri,per quefto comanda la legge del Signore a'mietitori,<br />
che non uoglino mietere infino agli ultimi anguli del câ*<br />
po,ma lafeiare buona portione di fpighe a v<br />
poueri, 8c pe<br />
regrini,8c fimilmente lafeiare délia uigna qualche parte i<br />
uendemiare à poueri,perche non da Iddio le poffeflîoni<br />
in modo priuatamente iglihuomini,chenonrifguardi<br />
alla charita del proflimo ,8c à poueri,fenza iquali la mon*<br />
dana politia non puo flare.come ne fenza i ricchi. Prohf<br />
bifee dipoi ogni fraude nelle parok,8c nelle opere,8c co*<br />
manda la uerita,8c l'equita,perche la peifidiaë nimicade<br />
la tranquih'ta, laquale come neffuno la unole patire, coû<br />
nefluno la debbe fare al proffimo,ma fieno fra ifedeli tut<br />
* S ni