B410186201_I649_1_mrc.pdf

NEL LEVITICO.
, wHlfacerdofepermemoriafuafopral'
rafUm
Scrincioaffocato inodore diquieteal
a I
" r e
C Ptaueliochefiareftato deIfacrificio,fa*
^Aharon « de figliuoli fuoi,fantita di fantita,
ra dtfacriticiikocatidelSignor-
c n t l C 1
e
i r da iaaZ «lcuna J parte t e d cdcl l piu piu dclicato délit ,8c facrofanto
Il fac^P^^qïan» lïcn'fi & qnanto poteua torre col o pugno
cibo.K ucrwi. , îaal Signore, g. g,. 3c confacraua per p ren*
V~i „,^i> al Sienoredalqaale fono tutti ibem
^ { g » al uittd humano,cklla beneficentia
Sa a non fi debbono mai feordare, 8c chiama quello
iSericordatione dello ofTercnte.parlando fecondo
Sumeburnano,perche quando fi efterifee un uafo
,vno di frutti a s
quai che principie,ne pigha di la qualcu
P
Torindpe pe? fe inrecordatione dello offerente , 8c
nuVfiofi'fain fegno dibeneuoIentia,ondc à guifa diprin
Eftatui iddio, che del dono ofterto fe ne arda quai*
che cofa i effo, corne quello che pigli il beneuole dono
rkllTmomo offerente.Et tutto quello,che fi lafciaua del
la offerta del fioredi farina fuori di quel pugno, che fi
con^ua fopra lo altare apparteneua a' Aharon ,8c a N
figli
0 c n c
uoh fuoi quel' dice fantita di fantita , fignifica che
queflo e' precipuo fra i fanti alimenti,.perche e s
deile co*
k offerte a v
Iddio , délie quali una parte feneaccendea N
effo Signore, 8c queflo a N
differentia dclle altre offerte,
d'elle quali niente fi arde al Signore.Puosfi anchora inten
dere che auefta parte di farina reftata, apparteneua a^ A*
haron 8c a figliuoli fuoi,8c era fantita di fantita ,cioe x
era
cofa grandemente fanta, appartendo cofi a' Aharon,8c
afuoifigliuoli,chiamandofi fantita,perchenon era queflo
cibo,come gli altri cibi prophani,de quali era lecito ma*
giarea'tuttig!ihuomini,perche di quefii,cibi, chefioffe
riuano al Signore,non era lecito mangiare agli altri fe nô
i foli facerdoti figliuoli di Aharon,8c aile loro figliuole.
Et quando offerira l'offerta di facrificio cotto nel
forno, fiiacciate azime di fîar di farina, mefcola*
recon oIio,ÔClafagne,azime,unte con olio.
Ponfî qui il modo deiia offerta di quelle cofe, che fi fan*
no nel pane,8c nella farina,&c quefto e s
de pani che fi cuo
cano nel forno femplicemente,come gli altri pani,fuori
che quefti pani erano di fior di farina,8c non haueua fer*
mémo come gli altri pani,8c dipoi fi fpargeuano con o*
lio.Et quefto dice,pche uarii pani di fior di farina fi pof*
fano apparecchiare,cio e N
cotti nel forno, Se in acqua cal
da, d nella padella. Et cofi qui primieramente monftra
che fi habbia cura,che fimili pani,che fi hanno a v
cuoeere
nel forno fieno al tutto fenza fermento, fignificâdo che
effifacerdotihanno a' mettere dottina pura nella chiefa,
non pieua di alcuno fermento di perfidia o' di falfita.
Etfeilfacrificio delà padellae la tua offerta, fara
fior di farina azimamefcolata con olio.Spezze*
ni quella in pezzi, 5c uerferai fopra quella olio
« facrificio.
1
Et'qui fi pone il terzo modo délia offerta de pani, che fi
h ggeuano ne la padella, perche fi pigliaua alcuna parte
d pafta, se quella û mefcolaua con la acqua , 8c di poi fi
E S
u p
« d d ! a c o n
> 84 d d u c e u a f î i n r a n d c
g >
U a n d o e r a f r i t t a
zauai" T ^ A û
U î l f f i m e
& coS P^ti.Scfpargeuafi'fopra quella olio,
! U a , 8 c d i u c f l a f l
n e u a
pra ràlïl ^ P° ^ P*«e fo
fo1et^°^ d
CAP. u. j«
Et fe facrificio di caldaia fia l'offern tua, faralo df
fior di farina con olio.Etcondurrai il facrificio
che fi fara di quefte cofe al Sighore, Ôc offerirai ql
lo al facerdotè,6c fara apreffare quello a Taltare.
Et feparera il facerdote dal facrificio la memoria
di quello,ÔC fara funrgare fopra l'altare, e facrifi
cio affocato in odere di quiete al Signor .Et quel
lo che refta del facrificio,iara di Aharon, ôc de fi*
gliuoli fuoi,è fantita di fantita,de faci ificii affocati
del Signore.
Ponfi il quarto facrificio de pani, 8c era quefta offerta dcl
la caldaia,8c chiama qui facrificio,come ne fuperioii quel
lo che fi faceua del folo pane,prefo il facrificio Iargamë*
te,8c cofi fi fpargieuano quefti facrificii cen Io olio,come
quegli délia padella.Et quando alcuno uoleua offerire il
facrificio délia caldaia,mefcolaua quello con lo olio, qua"
do si faceua pane,dipoi cotto si portaua a faccrdoti,po
nendolo nelle mani loro,accioche lo efferiffino al Signo
re fopra lo altare.Et anchora i facrificii de fedeli, 8c tutte
le faute opère loro non piacciono al Signore, ne poffa*
no effere grate, fe non per il facerdote Chrifto Signore,
ilquale è fempre prefente allo Iddio padre interceffore
per gli eletti,8c reconciliatore di quegli,che si debbono
ialuare,effo offeri fe fteffo in foauiffimo odore, 8c fu pre
fo per il peccato di tutto il mondo. Vedcsi dipoi che ne
facrificii, fantita délie fantita si dicano que facrificii, che
non si permette per legge,che sieno mangiati fenon da
facerdoti,iquali non dimeno non pigliauano le loro por
tioni fe prima non fi era offerta la legittima portione al
Signore,perche quegli che feruiuano alfa'tare doueuano
uiuere dello altare, fecondo il precetto di Iddio, non in
otio ,8c uitii,ma nel meditare la legge del Signore, 8c ne!
lo infegnarla,o
f f i
5 ^ ^'trapLt
v
ne facrificii cotidiani. '
Ogni facrificio che uoi offerirere al Signore non
fi farafermentato,perche di nefluno fermento,ôC
di neffun mêle farete fumigare il facrificio affoca
to al Signore.OfTerta di primitie,offerirete quel*
le al Signore,ÔC fopra l'altare non afcenderanno
in odore di quiete.Etogni offerta del tuo facrifi*
cio infaîerai col fale,ÔC non farai cefïare il fale deï
patto dello Iddio tuo dal facrificio tuo, in ogni
tua offerta offerirai fale.
Pofe di fopra Mofe quattro generi dipfferta di pani, 8c'
di farina,iquali erano certi modi di offerire fpiritua!i,qui
pone certe côditioni fpirituali,lequali si ofîeruano ï tutte
rofferte,cioë che mai nô fi ponefliil ferméto,d il mêle in
alcuna offerta.Et referifeefi q alla offerta che era de pani,
8c délia farina, sgche ne f2crificii,che erano déliecârni,de
glianimali abaftâza era chiaro nô ui fi douere porre il me
le,d il ferméto.Et cosiuieta,chein neffuna di qlle cofe si
poneffe mêle d fermêto che si hauieno a 1
ardere al Signo
re,poteuasi nô dimeno,neirofferire le primitie,ofrerirsi
a' Iddio le cofe melate,8c fermentate,perche quefte offer
te délie primitie, non si faceuano di alcuna cofa che siar
deffé i Iddio.Et cosi leprimitie de fruttti,pomi,8cmele
si offeriuano al Signore,non accioche fuflino introdot*
te'allo altare per i facerdoti fecondo alcuna portione,co
me € detto,del fior di farina,ma in ufo commune de fa*
cerdoti,8c de lero famiglari,perche non erano odore di
foauita, nondimeno riebiede quegli Iddio a" efercitare la
gratitudine nel popolo, 8c alla foftentatione de miniiiri
délia chiefa . Et dipoi fi pone uno altro génère precetti
uo per tutti i facrificii, 8c offerte,cioe v
che fempre fi po*
P ii