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NEL LIBRO DI ESTER. CAP. V. 301
thefori del Re pe Iudei per diffipare gli il Re,che cofa hai Efter Reglnaf & che doman
^ipagare» l a r e d e j a f c ri t t u r a de lalegge daè la tuarïnfino alla meta del regno ti fi dara. Et
quegli. E*f e
_n S u f a n ^ p e r fargli difpergiere gli diffeEfter,fepiace al Re,entriilRe, ôc Amanhog
e r a
che P fae j a moftrafle à Efter,ÔC manifeftaffi- gi al conuito cheio ui feci.Et diffe il Re, affrertate
dette.acoo^^^jj c h> c m r aflj aj R e a pregare effo Aman che faccia la parola di Efter, ôc uenne
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' * Kcercare da lafaccia fua p il popolo fuo. il Re,ÔC Aman al conuito chefece Efter. Et diffe H
q ae110
» ^ m a cjj se referi a* Efter le parole diMor Re a' Efter nel conuito del uino, che domanda e'
E t u n n e
f E t diffe Efter a Athach,ÔCcomandoglî latua,ôcfarattidata,ÔCche cofacerchir" domanda
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Mordocheo.TuttiiferuideIRe,aciI infino a s
la meta delregno,ôcfara fatto. Et rifpo-
d i c e
che ^ e l c pf ouincie deîRe,fanno ch'ogni huo fe Efter,ÔC diffe, la domanda mia, ÔC quello che io
P°P ^ ^rma cheentrerra al Re nell'andiro inte* cerco è. Se io trouai gratia negli occhi del Re,ôC
^ 0
' che non fia chfamato,è una Iegge di quello fe piace al Re che dia la dimanda mia, ôc faccia la
r e
^ . Q morire/e non diftendera a N
quello il Re la richiefta mia,uenga il Re,ôc Aman al conuito che
• a d'oro,& uiuera, ôclo non fono chiamataa N
io faroloro,ôcdomanifaro fecondo Iaparola
tntrare al Re, gia trenta giorni.Et referirno le pas del Re.
rnledi Efter a s
Mordocheo . Et diffe Mordocheo Doppo che fifuhumrliata al Signore,8c hebbe crato per
t r o u a r e ratia d a e f i o a ! 1
^ifnondefîîno a Efter.non penfare ne l'animo g ° l c a r n
f u o
P° > & de
* popolo, fi
o r n a c o n
, , ^ !, f* AA D e MIT Aî tut*; î l u x - apparato regio per trouare gratia dal Re, laqua
£
Wo difeampare ne la cafa del Re, piu di tutti 1 lu* fegU d e t t e ^ n e g l i o c c^ d i e f l b A jfafaero fccnfgnar^en dei.Perche fe tacendo tacerann queito fempo,Ia te,accog!iendolapromettendogli tutto quello che effa do
refpiratione,ôC lo feampû ftara a'ludei d'altro luo mandaffe.Et chiedela regina dihauere al fuo côuitoil Re
tro 8C tu '& la cafa del padre tuo perirete ÔC chi fa
& A m a n
-P cr o t e r c
P meglio moftrare la iniquita di quel*
!a v
untepocomequefto fia ftata fatta per uenire «o contra a* uno popolo fenza alcuno profitto delRe,
K 4 u m y -t f ma ingrauedanno,8cdimcftra che buefîo primo conuito
al regno.'Et diffe Efter che nfpondefli a Mordo- dei U ] n o n o n f u ( f e q u d l o c h e h a u c u a p r o p r i a r n e n t e ordï
cheo.Va,8CCongrega tutti i Iudei che fi ritrouaua nato la regina ai Re, nel quale uolefTe manifeftargli la fua
no'ln Sufan, ôc digiunate per me, ne mangiate, domanda,8c quello che effa uoleffe,benche alcuni efpofito
nebeiatepar tregiorni,Ia notte,ôc il di,ôc io.ôc le
r i b l d d k
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g,ouani mm digiugnero cofi, ÔC in quefto modo
manifeftato mai ilpc*
polo fuo a effo Re, dal quale ne era ftata piu uoltedoma
§ a t a ) & q u a d o d c e d o m? n e faf0fecôdo la parola del Re,
entretro al Re, ilche non e fecondo la Iegge, in* che effa uoleffe dire,8c domani manifeffero quale fia il po
che modo io fia perdura, fono perduta. Et ando* polomio,dichemihadomandatoilRe.
MordocheOjôcfece fecondo tutte quelle cofe che Et ufci Aman in effo di lieto,ôC giocondo di cuogli
comando Efter. re,ôc come uidde Aman Mordocheo la porta
Sucitahorail Signore lo fpirito di Mordocheo alla libéra del Re,che nô fi rizzaua,ne fi moueua per effo,fu
rione,ilqua!erifuggie doue piu fperaua l'aiuto prefagien ripieno Am an di ira côtro a* Mordocheo. Et con
do con lo fpirito fuo,che per taie: effetto fuffe Efter tira* t e n n e f i Aman,ÔC uenne a la cafa fua,ôc mando ÔC
tadalddiointantagrandezzanelregno. Matemeuala c . - 1- r • o,c r i- V
reginaentrarealRe fenzaefTerechiamata, 8cper queflo f«* uenire gliamic. fuoi, ÔC Seresfuamoglie . Et
recafauatantouficio, alla qualereplica Mordocheo,mon narro loro Aman la gloria de Iericchezze fue, ÔC
firandogli che per Ialiberatione del popolo /& fua doue la moltitndine de figliuoli fuoi,ôC tutte le cofe per
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lequali lo haueua maenificato il Re,ôc chel'ha*
?euae1e„a,ofopraip K
ri„cipi, 8cf„„ idcIRe >Etdif ialiberatione al popolo per qualche altro. Etricorre l"ot fe Aman,oItrea di quefto non fece uenire Efter
nmaregina prima che tenti altra cofa al Signore, dimo# Regina col Re al conuito che ella fece fe non m e
S° la edefua i n
J , c f l 0 h c d a ! u i f o
o t e u a u e n ! r e e
>? J° P f ÔC anchora per domane fono chiamato da quella
^^t^&'^oZ^S co|R E.Er,uc,o, 0e f lononm. UaIe roi. !e m p o
«fc gratia nd cofpetto del Re a v
impetrare la falute del
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gg° Mordocheo Iudeo che fiede nela
P°P°lo. porta del Re.Et diffegli Seres moglie fua, ôc tutti
C A P. V. ^gîi amici fuoi facciasfî un legno alto cinquâta bra
E
Tfu nel direrzo fi uefti Effer di ueftimento re cia, ôcdomattïnadiaîRe che fofpenda Mordo*
8'P^ôc ûette nell'andito de la cafa del Re inte cheo fopra quelfo,ôc entra col Relîeto al conui*
nore a I'incontro de la cafa del Re, ÔC il Re fede* to,ÔC piacque la cofa nel cofpetto di Aman, ôc fe*
uaopralafediadelregnofuo nela cafa delregno ceillegno.
» l incontro de la porta de la cafa.Et fu come ùid C A P. VI.
^ URe la Regina Efter che ftaua nefandito,por T n qlla notte s'erapartito il fono dal Re,ôediffe
Q gratia negli occhi fuoi, ôc diftefe il Re la uirga 1 che gli portâsfîno il libro de la memoria délie
a
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,laquale era nela mano fua,ôcacco* hiftorie,ôc furno lette auanti al Re. Etfutrouato
1 Elterjôc tocco la fommita de la uirga.Et diffe feritto che Mordocheo haueua manifeftato diBig