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VI. 278
NR L I B R O U. D E L P A R A L I P O M E N O N . C A P . V
i M« « FARAI SI SIUDICHERAI I FERUI
*
CIOE* NON FOLI I FACERDOTI FIENO EFAUDITI
nf„^t^» f„„, JDICIELO,»!"*» B POLO,MA CIAFCUNO ORANTE PER FEHURNILN
L ENDO AL'IMPIO, DANDOLAUIADI QUELLE, L . . - . „ . , . „
(1 SCDUIÎINCANDOIIGIUFTO, DANDOGII
flel
%°îa U
2&^fua. Etfe fiapercoffoil popo
f
rfraclauanti al nimico quando pecheran*
,
°^*riuoItin(iIôc confeffino il nome tuo ôc
8° a
orandoper ilpo,?
hurnilmente,8c in fede co
nofeendo i peccati fuoi, per iquali e
°T°'di Wecrhino auanti a te in quefta cafa. Tu
cielo ôeperdonerai al peccato del popo
? ^ Ifrael Se ridurrai qgli à la terra, laquale de
£ loro«!i padri loro.Quâdo fia chiufo il cielo,
s non fia pioggi«,qnïdo peccherâno a te ÔC ore
'inqueftoluogo.ôcconfeiferannoilnome
mo 8CRIUOLTERÂNOFI dal peccato Ioro,quando gli
v
punito dal Signore
fia efaudito fe hara fempre auanti agli occhi il Signore Id
diofuo,che quefto e' il uero orare al tempio.Et il princi*
pale fine dello edificato tempio fu , che lo Ifraelit co po*,
polo ueneraffe Iddio folo,8c queilo temefie, ilche benifîî*
mo cfprïme. Et priega che non folamentegli Ifraeliti lie*
no efauditi orandoin queflo tempio, ma anchora i fore*
itieri, accio che tutte le uniuerfe genti habbino cognitio*
ne deila omnipetentia del Signore.Et demanda circa al*
laprofperita , o'auuerfita délia guerra che in qualunque
luogo effi Ifraeliti uadino alla guerra,8c orino uerfo il tem
pio fieno efauditi da effo,côcedendo a'queglila uittoria. '
o i n quefto luogo.ôcconfefferanno il nome Sepeccheranno à te, (perche non è huomo che*
gtfiuolterânofï dal peccato Ioro,quando gli non pecchi,)ôc tu ti s&rerai contro à quegli,Ôcda
haraihumiiiari.Tu udirai dal cieîo,ôc perdonerai R AJ q Uegîi a t, a n n aj nimico, ôc merfanogh prigio
i rmno
x
al peccato de ferui tuoi, ÔC del popolo tuo Ifrael, nj a ia terra Ionginqua,dpropinqua. Er ritorne*
éercheinfegnerai quegli ia uia buona per laqua col cuore loro ne la terra à laquale fono
je andranno, ôc darai la pioggia à la terra tua,Ia* ftARJ menati prigioni,ôccôuertinfi,ôc orino à te,ne
quale defti in heredita alpopoîotuo. Se fia famé j a terra delà loro cattiuita,dicendo,pecchammo, ;
interra.fe fia pefie,tempefta,aridïta, locufta,fe fa* jniquamente facemmo, impiamente operammo.
tailbruco,fe lo affedierait nimico fuo ne la ter- Etconuertinfiàte,contuttoiI cuore loro, ôctutrafrale
ports fue, ogni piagha,ogni infermita. t x fanima loro, ne la terra de la loro catriuita, a'
Cioe noi adunque Qriamo hora primieramente ,che le eau
feeiufle, o ingiufle"*, lequali fi hanno a v
laquale gfi conduiTonoprigionijôcoreranno uer
rifoluere col folo
giuramento iti quefto luogo,tu fapédo tutte le cofe ti de
fo la uiade la terra loro, laquale defti a padri LO*
gnidimanifeftare,accioche ogni falfita,8c nequitia fia hu RO,ÔC de la citta, laquale elegefli, ôc uerfo la cafa,
»IILI3TA,8c tema il popolo tuo di affermare il falfo ,8c nega laquale edificai al nome tuo. Et udirai dal cielo,
re il uero.Et ora che fe A popolo alcuna uolta fallendo fia da Io habitacolo del feggio tuo LA oratione dique
dato nelle mani de nimici, 8c rauueggafi defuoierrori, Se
gli, ôc la pace DI quegli, ôc farai il giudicio loro,
prieghilddio cô la faccia al tempio,che efTo Iddio ne hab
bia mifericordia,Se cofi fe fia in pericolo di fame,o" di pe
ôc perdonerai AL popolo tuo che pecchorno a"
fleliberandogli da quefte peffifere piaghe
te. Hora Iddio mio fieno priego gli occhi tuof
Ognioratione,ogni prece,che fara ogni huomo, a p crti, ôc gli orecchi tuoi întenri a'l'oratione df
«ctuttoilpopolo tuo Ifraeî,fe conofceranno ciaf quefto luogo. Et hora rizati Signore Iddio ne la
chuno la piagha fua, ôc IL dolorefuo ,diftendera
letmnifuea queftacafa.Tu udirai DI cielo,habita
colo del feggio tuo,ôc perdonerai, ôc darai à cia*
requietua,TU,ôcFarca de la fortezza TUA,ifacerdo
ti tuoi Signore Iddio ueftino la falute, ôc I fantt
w oi fi rallegrino nel bene. Signore Iddio non ri
feunofecondo le uie fue,perche conofcefti il cuo a oltare LA faccia del Chrifto TUO, ricordati de le
re di queilo, perche tu folo conofcefiî IL cuore de rnifericcrdàe DI Dauid feruo tuo.
figliuoli de gli huomini.Accioche temino te, ac- Tirato hora dalla auuerfita deila guerra,per laquale pen*
cioehe caminino nele uie tue per tutti i giorni che f aGa
àomtc effere che gli Ifraeliti fuffino dati ne le mani de
uiuonofopra la faccia de la terra laquale defti A V
vmHpz peccati loro,priega per effi dicendo, cherneffo*
BIDRINNI»,; C T»^I -IC n- , soc chenon pecchi,aimoftran do per quefto eue racii co
paan noftn.Et anchora IL foreftiere che non e del fe e r a > c h e q u a l c h e n o' h a f u ( r i n o dati gli Ifraeliti ne le mani
popolo tuo IfraeJ,ÔC uerra di terra Ionginqua per denimici,effendo facil cofa chepeccaffino, anzi nôfitro
il nome tuo grande,ÔC mano tua robufta ôc brac cando uno che non pecchi,8c quefti tali quando fieno ri*
o î t a t i a
«o tuo diftefo,ôc uerranno ÔC oreranno in QUE* » ' Iddio,priega che fieno efauditi da Iddio,8c hbe*
fta cafa P r t n n * i - » ï A L ' L - . » J I r rati dalla loro cattimta, 8c preffura effendo quefti popolo
rioTfc •r i babitacolo del tuo feg c k t t o d a IddJo, quafi che uoglia inferire,fe Per altro non
a i l e c o n d o t u t r e
J ' »., p
le cofe per lequali TI in fai quefto, lodebbi tu fare diefaudirgliper effere del po#
ooeo Uforefiiere,acciochefappino tutti i POPO* poloeletto date.
H de la terra il nome tuo,ôc temino TE, come IL PO CAP. VII.
polo tuo Ifrael,ôc conofchino che IL nome tuo e* "C
T c o m e
bebbe finito Salomo DI orare,difre*
inuoeato fopra quefta cafa laquale edificai Se ufci fe fuoco di cielo, ÔCCONFUMO N l'holocaufto,
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"Popolo tuo À la guerra contro À nimici fuoi, ôc le uittime, ôc DE la gloria del Signore era piena
pena uia per laquale manderai quegli, ôc orerarî M cafa.Et non potettono i facerdoti entrare nella
no a te ne la nia DI quefta citta laquale e'leggefii,ÔC cafa del Signore, perche de la gloria del Signore
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f *ficai al nome tuo.Et udirai'di erapiena la cafa del fignore.Et tutti I figliuoli DI If
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