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COMMENTO DI A
tione de fjgliuoïi di Ifrael, perdoneraffi a 4 quegli,
perche è errore,ôc effi porreranno Tofferta loro,
facrifieio affocato al Signore,ÔCofferta per il peccrato
loro auanti al Signore fopra Terroreloro,
Et perdoneraffi a v
tutta la congregatione de figli*
uoli di Ifrael, 8c al peregrino che peregrina nel
mezo di effi,perche e' à tutto il popolo p errore.
NTONTO BRVCIOLI
el nel diferto,ôc trouorno nn huomo ehe r a C c
glieua Iegne nel di del fabbato. Et feciono aph° r
fara queilo che trouorno che racoglieu a
\tx,^\
Mofe,ôc Aharon,ÔC à tutta la cagregatione.lt'
fonlo in prigione,perche nô era dichiarato q u i
10 che fegli haueffe a fare.Et diffe il Signore
fe }morêdo morra l'huomo, lapidera queilo co
Ponfi quiil dare delle primitie J 8C ponfi il tempo deila
offeruatione,8c obligattone,8c ehne la caufa, perche qui
fi tratta delle primitie de cibi, che fi dauano a" facerdoti,
perche erano poueri,non hauendo alcuna parte di poffef
fione fra i figliuoli di Ifrael. Et cofi fi dauano a x
fddîo le
primitie di tutte le cofe,che fi mangiauano. Et pigliattfi
qui le primitie non largo modo per tutti i frutti de; cam*
pi,8c delle uignejlequalifi'faceuano tre uolte l'anno,co*
me fi dira difotto,ma per frutti gia fatti,come pani cotti,
o' fiore di farina,ordinataal cibo,ilche dimofira quando
dice,primitie délie pafte uoftre.Et tratta délia remiffione
de peccati,che fi commettono per ignorantia,8c fragilita
humana,perche queilo che fprezzale picciole cofe.a^po
co a s
poco feorre nelle maggiori, non dimeno niente fi
debbe tenere picciolo , che fi commetta contro ajl'ordi*
nedellafommamaieft3,8c contro alla parola fua. Etfo*
no diflinti quefti peccati da quegli, che fi cômettono per
audacia,arrogantia,difprcgio,8cmalitia.EtefpIicaquel-?
lo che dica ignerantia, cio e" commettere contro a s
qua*
lunque legge diIddio,Iaqua!eftatui.8ccomandoilSigno
re.Et puoffi nondimeno continuare queilo a" queilo che
fi e" 1
detto difopra delle primitie che fi dauano de cibi,cir
calequali accadeua, chefpeffo peccauano gli Ifraeliti,ha*
uendofi £ dare moite uolte,onde fe peccaffino, fcggiu*
gne il remedio, che quando hara inauertemente lafciato
feorrere uno errore, tutta la moltitudine offerira uno ni*
tello, perche neffuno particulare, ci tutta la moltitudine
era conftretto offerire alcuna cofa,ma tutto il popolo in
commune,8c offeriuafi quefto uitello in holocaufto , eua*
porando in foauiffimo odore al Signore,8c delle ceremo
nie di quefto holocaufto fi ha ne! Leuitico capitolo.i.cio
e v
le piètre ruttta la côgregatione fuori del camp0 Et cauorno queilo tutta la congregatione fUor del campo,ôc Iapidornolo con le pietre,ôc mori'
come comando il Signore à Mofe. '
Qui fi pone ilremedio per il peccato délia ignoranti'a d"
alcuuo particulare , ilquale offeriua una capra di uno an'
no per il peccato,8c il facerdote oraua per queilo, accio
che gli fuffe perdonato.Et una medefima legge fara a] c»
tadino,che al fot-eftiere.dimoftrando Iddio hauere aVe
re propitio aile uniuerfe genti. Tratta poi del peccato
délia fuperbia,8c del difpregio. Et quefto peccato fi
ce non fi douere purgare per alcuno génère di facrificii'
perche il peccatore,quando uenne nel prefondo de tnali
difprezza tutti i precetti diuini. Et taie non fi puo fatij,
re'fenza graue pena, perche iddiorefifte a' fuperbi, &