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la-mano-scarlatta

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mano sulla vita snella di Magnus, urtando contro le squame

metalliche della cintura, poi intrecciò le dita a quelle del compagno sul

petto. Sentì una vampata di rossore risalirgli lungo la nuca e

diffondersi sul viso, lasciandolo stordito, imbarazzato ed eccitato. Era

tutto nuovo per lui: continuava a essere colto alla sprovvista dalla

combinazione di desiderio lancinante e tenerezza, due sensazioni

contraddittorie eppure inscindibili. Non si era aspettato niente del

genere, ma adesso che lo aveva provato non sapeva come avrebbe

fatto a vivere senza. Sperava di non doverlo mai scoprire.

«Alexander, vuoi…» cominciò Magnus, il mormorio quasi

indistinguibile in mezzo alla musica e alle risate. La voce bassa e calda

era l’unico suono che contasse.

«Sì» bisbigliò Alec senza lasciarlo finire. Voleva solo dire di sì a

qualunque cosa Magnus gli chiedesse. Premette la bocca su quella di

Magnus, vorace e appassionato, i corpi allacciati. Si stavano baciando

selvaggiamente, come se ne andasse della loro vita, e Alec non si

curava degli sguardi altrui. Aveva baciato Magnus nella Sala degli

Accordi anche per mostrare al mondo ciò che provava. In quel

momento, del mondo non gliene importava un fico secco. Gli

interessavano solo le sensazioni, il desiderio e il contatto dei corpi che

gli facevano venir voglia di morire, di cadere in ginocchio e trascinare

Magnus con sé.

Poi si udì il rumore di uno schianto, seguito da una vampata, come

se al centro del salone fosse precipitata una meteora. Alec e Magnus si

immobilizzarono, tesi e incerti. Ai piedi delle scale era comparso uno

stregone che fissava negli occhi Malcolm Fade e benché Alec non lo

riconoscesse, riconobbe senza ombra di dubbio il brivido di allarme e

paura che corse tra la folla.

Alec tirò Magnus per farlo spostare dietro di sé, continuando a

tenere le dita intrecciate alle sue. Con la mano libera estrasse una

spada angelica e mormorò il nome di un angelo. Dall’altra parte del

salone Bat il DJ e Raphael misero giù i bicchieri. Raphael sgomitò tra la

folla diretto verso i suoi vampiri. Lily e Elliott gli stavano andando

incontro. Alec alzò la voce che riecheggiò nel salone di marmo, nello

stesso modo in cui si propagava lo scintillio della sua spada.

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