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la-mano-scarlatta

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«No» disse Raphael, gelido.

«Certo, qualunque amico di Magnus… non ci piace» disse Elliott e

poi, davanti all’occhiataccia di Raphael, aggiunse: «Proprio per

niente».

I gradini in cima alla scala erano crollati e per arrivare al

pianerottolo c’era un buco frastagliato. Lily e Elliott lanciarono Alec

sopra le loro teste e lui sfruttò la spinta per saltare. Li salutò con un

gesto della mano prima di girarsi, e Lily ed Elliott ricambiarono il

saluto. Raphael aveva le braccia incrociate.

Al piano di sopra il palazzo era più silenzioso, eccetto l’occasionale

scricchiolio del legno che si spezzava e il gemito delle fondamenta

compromesse. Alec passò al setaccio le stanze in modo sistematico.

Per la maggior parte erano vuote, naturalmente.

In una trovò una ragazza lupo mannaro in lacrime, raggomitolata

in mezzo a un mucchio di lenzuola. Alec la aiutò a salire sulla finestra

e la vide saltare nel canale e poi allontanarsi nuotando a cagnolino.

Scoprì un paio di peri nascosti nell’armadio di una stanza da letto.

O almeno, pensava che si stessero nascondendo, ma poi si rese conto

che avevano pomiciato per tutto il tempo e non avevano idea che la

festa fosse finita. Liberò anche una sirena che si era chiusa per sbaglio

in un bagno.

Aveva quasi finito di perlustrare il piano quando si avventurò nella

biblioteca e incappò in un gruppo di mondani con la Vista sopraffatti

dai rampicanti. Una giungla di assi del pavimento, tubature e altri

materiali da costruzione assortiti avevano preso vita e li avvolgevano

come mummie. La biblioteca si trovava sopra il salone da ballo e

chiaramente parte della magia usata nella battaglia era arrivata fin lì.

Alec si fece strada verso di loro con la spada angelica, falciando le

assi del pavimento come se stesse mietendo le messi. Strappò dal collo

di una donna la lampada che la stava strangolando.

Pareva che tubi e tavole stessero rivolgendo la loro attenzione ad

Alec. Il che significò che riuscì a liberare i mondani mentre le assi, i

tubi e i poggiapiedi concentravano la loro furia omicida su di lui.

Guidò il gruppetto terrorizzato verso la finestra e chiamò aiuto.

Comparve Elliott, che prese al volo i mondani uno dopo l’altro

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