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dall’orecchio e lo riavvicinò quando udì Raphael formulare suoni

articolati.

«Una cosa c’è» disse Raphael, e si interruppe di nuovo.

«Sì?»

Il silenzio tra le parole di Raphael era infinitamente vuoto. Nelle

pause non lo si sentiva respirare. I vampiri non ne avevano bisogno.

«Non mi crederai. È inutile.»

«Mettimi alla prova» disse Alec.

«Mori Shu non è stato ucciso da un vampiro.»

«Perché non hai detto niente?»

«E a chi avrei dovuto dirlo?» ringhiò Raphael. «Sarei dovuto andare

da un Nephilim e dire: “Oh, la prego, signore, i vampiri sono stati

incastrati! Sì, è stato trovato un cadavere, e sì, perdeva sangue, ma non

abbastanza, neanche per sogno, e sì, aveva dei segni sul collo, ma

erano stati procurati dalla punta di una spada e non da zanne, e oh,

no, signor Nephilim, la prego, metta via la spada angelica”? Nessun

Nephilim mi avrebbe creduto.»

«Io ti credo» disse Alec. «Sono stati provocati da una spada con la

lama triangolare? Tipo una samgakdo?»

Silenzio. «Sì» disse Raphael. «È così.»

Alec sentì una stretta allo stomaco. «Grazie, Raphael, mi sei stato di

grande aiuto.»

«Davvero?» D’un tratto la voce di Raphael si era fatta ancora più

diffidente. «E come?»

«Lo dirò a Magnus.»

«Non ci provare» disse Raphael. «Non chiamarmi più. Non ho

alcun interesse ad aiutarti di nuovo. Non dire a nessuno che questa

volta ti ho dato una mano.»

«Devo andare.»

«Fermo» ordinò Raphael. «Non mettere giù.»

Alec mise giù.

Raphael cercò immediatamente di richiamarlo. Alec spense il

telefono.

«Che succede» chiese Aline. «Perché hai quella faccia?»

«Helen» disse Alec. «Hai menzionato Hypatia Vex come possibile

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