15.07.2020 Views

la-mano-scarlatta

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

sollevata, e sentì diverse paia di mani forti che lo afferravano per le

braccia. Quasi non ci vedeva.

Sono stata esposta a una pozione che mi ha fatto perdere il controllo delle

mie capacità metamorfiche, gli aveva detto Tessa. Magnus avrebbe

dovuto ricordarselo.

«Hai messo del veleno nel mio bicchiere all’Aqua Mortis» disse,

lottando per articolare le parole. «Mi hai distratto con una storia

strappalacrime. Erano tutte bugie?»

Shinyun si inginocchiò accanto a lui sulla pietra bagnata. Vedeva

solo i contorni del suo viso, come una maschera sospesa nell’oscurità.

«No» sussurrò. «Avevo bisogno che ti sentissi dispiaciuto per me.

Dovevo dirti la verità. Un’altra cosa che non potrò mai perdonarti.»

Magnus non fu granché stupito di risvegliarsi in prigione.

Una perdita d’acqua dall’alto gli gocciolava sulla fronte a intervalli

di pochi secondi, cosa che gli fece venire in mente il metodo che i

Fratelli Silenti usavano per inculcargli la disciplina e farlo smettere di

chiacchierare durante le lezioni.

Un po’ dell’acqua gli finì in bocca e lui la sputò. Sperava che fosse

solo acqua. Qualunque cosa fosse aveva un sapore orribile. Batté le

palpebre, cercando di capire dove si trovava. Era rinchiuso da un

muro circolare senza finestre, con un cancello di ferro oltre il quale

c’era altra oscurità, e con un buco sulla parete opposta che poteva

essere sia una vecchia via di fuga che una latrina. A giudicare

dall’odore che aleggiava nell’aria, Magnus pensò che potesse essere

stata usata per entrambe le cose.

«È ufficiale» dichiarò senza rivolgersi a nessuno in particolare.

«Questa è la peggior vacanza di sempre.»

Guardò in alto. Non c’era molta luce lunare, ma quella che c’era

mandava un debole bagliore attraverso una grata circolare. Quel posto

sembrava il fondo di una cisterna, forse, o di un pozzo, non che

facesse molta differenza. Un buco, una cella, il fondo di un pozzo.

Sempre prigione era. Aveva le mani incatenate al muro sopra la testa

ed era seduto su un letto fatto con paglia che aveva l’aria di essere già

stata usata da un cavallo. Il pavimento era di pietra, quindi lui

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!