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diresse verso il letto. Magnus avvertì uno sfarfallio nel petto: non c’era

niente di più sexy di un uomo con indosso una camicia da smoking e

Alec riempiva meravigliosamente la sua.

Mentre rivolgeva un ringraziamento silenzioso all’Angelo per tutto

l’esercizio fisico che gli Shadowhunters erano costretti a fare, fece

comparire una bottiglia gelata di Pol Roger e la appoggiò sul bancone.

Sollevò due bicchieri e sorrise quando si riempirono da soli, con il

turacciolo al suo posto anche se il livello del vino si abbassava. Si unì

ad Alec sul letto, offrendogli un bicchiere. Alec accettò.

«Allo stare insieme» disse Magnus. «Ovunque vogliamo.»

«Mi piace stare insieme» rispose Alec. «Ovunque vogliamo.»

«Santé» disse Magnus. Fecero tintinnare i bicchieri e bevvero, con

Alec che lo guardava da sopra il bordo del calice con quello scintillio

negli occhi. Magnus non poteva resistere a quello sguardo più di

quanto potesse resistere a una birichinata, a un’avventura o a un

cappotto dal taglio elegante. Si sporse in avanti, posando le labbra su

quelle di Alec, piene e morbide. Fu scosso da un brivido intenso.

Mentre gli passava la lingua sul labbro inferiore sentì il gusto frizzante

e aspro del vino. Alec ansimò a offrì la bocca a Magnus perché la

esplorasse. Gli mise un braccio intorno al collo, stringendo ancora in

mano il calice e inarcandosi al punto che le piegoline inamidate delle

camicie da sera sfregarono tra loro.

Vi fu un crepitare di scintille azzurre e d’un tratto i bicchieri di

champagne erano sul comodino accanto al letto. «Oh, grazie

all’Angelo» disse Alec e si tirò sopra Magnus.

Era pura beatitudine. Le braccia snelle di Alec circondavano

Magnus, i baci erano decisi, profondi e lo facevano sciogliere dentro. Il

corpo forte di Alec sosteneva il peso di Magnus senza il minimo

sforzo.

Magnus si rilassò, abbandonandosi ai baci lunghi e lenti, alla

sensazione delle mani di Alec tra i capelli. Si stavano ancora baciando,

quando la corsa regolare del treno fu interrotta da uno scossone che

fece oscillare violentemente la carrozza. Magnus rotolò di lato e si

ritrovò disteso sulla schiena. Le flûtes di champagne erano cadute dal

comodino ed erano finite sul letto, inondandoli di vino frizzante.

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