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la-mano-scarlatta

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fatto.

E invece no. Era stato un idiota, ma non era stato malvagio.

«Ho visto» rispose piano.

Il secondo sentimento fu la vergogna.

Lottò per rimettersi in piedi. Si girò a osservare la folla, quell’orda

di mondani che aveva messo insieme per sbaglio e trasformato in

seguaci di un culto con uno scherzo sconsiderato, quella banda di

allocchi che probabilmente cercavano solo qualcosa di più grande in

cui credere, l’assicurazione che la loro vita avesse significato, la

certezza di non essere soli al mondo. Magnus ricordò di aver provato

così tanta sofferenza da aver dimenticato che le altre persone avevano

importanza. Si era preso gioco delle loro vite. Se ne vergognava, e non

voleva che Alec conoscesse la persona che aveva fatto una cosa simile.

Stava sforzandosi di essere un uomo diverso da moltissimi anni. E,

si rese conto, non provava più quel dolore feroce che l’aveva

consumato tanto tempo prima, quando si era ubriacato insieme a

Ragnor. Soprattutto da quando aveva incontrato Alec.

Alzò la testa e parlò con voce chiara. «Mi dispiace.» Fu accolto da

un silenzio sbigottito. «Molto tempo fa, pensai che fosse divertente

fondare un culto. Mettere insieme un gruppo di mondani per fare

qualche scherzo e giocare un po’. Ho cercato di rendere la vita meno

seria di quanto non sia. Lo scherzo è finito male. Secoli dopo, voi tutti

state pagando il prezzo della mia follia. Sono sinceramente dispiaciuto

per questo.»

«Cosa stai facendo?» chiese Shinyun alle sue spalle.

«Non è troppo tardi» gridò Magnus. «Potete voltare le spalle a tutto

questo, rinunciare a demoni che non sono dei e alla follia degli

immortali. Vivete la vostra vita.»

«Chiudi il becco!» gli urlò Shinyun. «Questi sono i tuoi devoti! I

miei devoti! La loro vita ci appartiene e possiamo farne ciò che

vogliamo! Mio padre ha ragione. Sei il più stupido di tutti, il principe

dei buffoni, e parlerai come un folle finché qualcuno non ti taglierà la

gola. Lo farò io stessa. Lo farò per mio padre.»

Si mise davanti a Magnus e si rivolse alla folla.

«Adesso è il momento della svolta. È il momento in cui voi, fratelli

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