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Acqua alta

Con una mano Alec stringeva quella di Magnus e con l’altra

impugnava l’elsa della sua spada angelica. Parecchi ospiti della festa

si stavano avvicinando furtivi a lui e alla protezione che offriva.

Magnus percorse la sala con lo sguardo per vedere chi avrebbe fatto la

prima mossa.

Il lupo mannaro capo della sicurezza si stava precipitando giù dalle

scale. Lo stregone ai piedi dei gradini fece un gesto e il capo della

sicurezza volò sopra le teste degli invitati, cadde sul pavimento di

marmo e scivolò finendo contro un muro. Catarina corse subito da lui,

aiutandolo a rialzarsi mentre lui era piegato in due e si massaggiava le

costole.

Lo stregone non si degnò di guardare cosa ne era stato del lupo

mannaro. Era un uomo basso con la barba, occhi da serpente e la pelle

bianca a squame. Osservò i presenti mentre avanzava nel salone.

«Malcolm Fade.» Puntò il dito contro il Sommo Stregone di Los

Angeles con espressione feroce. Sembrava che dalla punta del dito

fuoriuscisse un filo di vapore. «Hai rubato la mia festa e il mio

palazzo.»

«Ciao, Barnabas» disse Malcolm. «Hai perso un palazzo? Che triste

vicenda. Spero che lo ritroverai.»

«Ho comprato questa dimora la settimana scorsa! Nel momento

stesso in cui è stata messa in vendita!» sbraitò Barnabas. «In questo

momento siamo nel palazzo che tu mi hai portato via!»

«Oh, evviva! Consideralo ritrovato, allora» disse Malcolm.

Alec diede un colpetto con il gomito a Magnus. «Chi è quello?»

Magnus si avvicinò ad Alec. «Barnabas Hale. Gestisce il Mercato

delle Ombre di Los Angeles. Credo aspirasse alla carica di Sommo

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