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essere in contatto con Asmodeo, Magnus era quasi certo che non lo

avessero ancora evocato. Era convinto che fosse impossibile, se suo

padre era sulla terra, che non gli si fosse ancora manifestato.

Magari la questione si sarebbe risolta in men che non si dica.

Magnus rispedì al mittente tutte le forniture da campeggio,

Shinyun fece altrettanto e salirono sulla Maserati.

«Lascia perdere la cartina» disse ad Alec in tono spensierato. «Tutte

le strade portano a Roma.»

Alec gli rivolse un ghigno. «La cartina non è per niente d’accordo.»

Dopo appena due ore avanzavano a fatica nel traffico delle strade

di Roma, dove le linee basse della Maserati non erano più tanto una

nota aggraziata di stile quanto un bersaglio per la marea di motorini e

minuscole Fiat che sciamavano ovunque. Roma aveva uno dei sistemi

viari peggiori che Magnus conoscesse, e dire che ne aveva visti di

pessimi in vita sua. Presero una suite a Palazzo Manfredi, un boutique

hotel di fronte al Colosseo, dove senza praticamente neanche parlare

concordarono all’unanimità di dormire fino a sera in letti comodi con

lenzuola raffinate in splendide camere d’albergo a microclima

controllato. Persino Shinyun sembrava esausta e si diresse verso la

stanza adiacente alla loro senza praticamente aprir bocca.

Quando entrarono nella loro suite, Alec fece un fischio. Mollò i

bagagli, appoggiò l’arco alla parete e si spaparanzò sul morbido

velluto rosso del divano voluttuosamente ampio.

Magnus gettò qualche incantesimo di protezione che li tenesse al

sicuro mentre dormivano poi si unì ad Alec sul divano, salendo su

uno dei braccioli e strisciando sopra lo Shadowhunter come avrebbe

fatto Chairman Meow se fossero stati a casa. Si sistemò sopra Alec, gli

appoggiò la testa nell’incavo del collo e inspirò il suo odore. Alec gli

mise un braccio intorno alla schiena, accarezzandogli una scapola.

Magnus gli diede un bacio sotto la curva della mascella e sfregò la

guancia contro la sua barba di due giorni. Lo sentì fare un respiro

tremante.

«Hai un odore buonissimo» sussurrò Alec. «Com’è… che hai

sempre un profumo così meraviglioso?»

«Mmh» farfugliò Magnus, lottando contro la sonnolenza. «Legno di

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