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fece segno ad Alec di avvicinarsi. «Ho trovato qualcosa» disse.

«Vieni.» Alec fece per posare il sacchetto ma Magnus scosse la testa.

«Porta anche il pain au chocolat.»

Alec si avvicinò esitante e si mise accanto a Magnus. Lo stregone

pescò un dolce dal sacchetto e con l’altra mano attirò a sé una delle

immagini congelate, portandola davanti a loro. Si vedeva uno

stregone tetro, con la pelle verde e i capelli bianchi che indossava un

sacco di iuta e stava seduto a un tavolo di legno ingombro di tazze di

latta.

Era Ragnor Fell, pensò Alec. Magnus aveva il suo ritratto appeso

alla parete. Parecchi giorni dopo la morte di Ragnor Fell Magnus

aveva accennato en passant che lui e lo stregone erano stati amici.

Stava diventando chiaro che erano stati molto vicini. Alec si chiese

perché Magnus non lo avesse detto quando Ragnor era morto, ma

erano nel bel mezzo di una guerra. Alec e Magnus stavano ancora

cercando di capire cosa provavano l’uno per l’altro.

Magnus non glielo aveva tenuto nascosto, non proprio.

Seduto davanti a Ragnor Fell dall’altra parte del tavolo c’era

Magnus, a torso nudo, con i palmi delle mani rivolti all’infuori.

Sembrava stesse cercando di fare un incantesimo a una bottiglia.

Magnus agitò le dita e la foto tremolò per poi ingrandirsi. Deglutì.

«Ricordo quella notte nei particolari. Stavamo facendo un gioco

alcolico. Prima avevamo letteralmente perso la camicia con dei

mercanti di formaggio, che si erano rivelati bari dilettanti piuttosto in

gamba. In un momento imprecisato tra la quarta e la nona caraffa di

glögg ci eravamo ritrovati impegnati in una discussione profonda sul

significato della vita, o meglio su come la vita sarebbe stata molto più

facile se ci fosse stato un modo per poter usare apertamente i nostri

poteri senza che i mondani se la facessero addosso e cercassero di

bruciarci sul rogo tutte le volte che vedevano uno sprazzo di magia.»

«Tu e Ragnor avete pensato che creare un culto di adoratori di

demoni vi avrebbe reso la vita più facile?» chiese Alec incredulo.

«Certe volte il mondo non è gentile con gli stregoni. Qualche volta

ci viene la tentazione di restituire pan per focaccia.»

Scese il silenzio. Alla fine Magnus fece un sospiro.

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