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la-mano-scarlatta

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secondo perso, Magnus era sempre più lontano. Lanciò frecce

correndo a perdifiato, sacrificando un po’ la precisione della mira.

Una delle frecce colpì un Ravener mentre balzava, e Alec ne spazzò

via altri due con l’arco, facendoli cadere dal treno. Un altro demone

Raum si beccò una freccia nella gola. La spada angelica attraversava i

corpi come se fossero l’aria notturna.

Alec era in piedi, ricoperto di icore e sangue, e si accorse di aver

fatto fuori tutto il gruppo.

Gli faceva male ovunque e l’iratze stava iniziando a svanire. Non

aveva finito. Strinse i denti e si avviò a passo pesante. Il demone di

fumo era all’estremità della carrozza. Aveva smesso di muoversi. Due

tentacoli erano ancora avvolti attorno a Magnus, quattro erano

aggrappati al fianco del convoglio vicino ai binari e gli ultimi due

svolazzavano nell’aria come se stesse saggiando il vento. No, le

estremità dei tentacoli erano immerse in una luce che si faceva via via

più complessa a ogni nuovo movimento e rimaneva vicino al demone

anche se il treno continuava la sua corsa.

Alec strizzò gli occhi e si rese conto che la luce era il bagliore rosso

di un pentacolo che si stava delineando nell’aria a fianco del treno.

Incoccò una freccia, mirò in mezzo agli occhi del mostro e la lasciò

andare. La freccia rimbalzò via dalla pelle turbolenta del demone

senza fare danni. Ne lanciò un’altra e lo colpì di nuovo; stesso

risultato. A quel punto il pentacolo si era aperto e il demone ci stava

mettendo dentro Magnus. Poteva sbatterlo in un’altra dimensione o

lasciarlo cadere in qualche abisso senza fondo.

Alec incoccò un’altra freccia. Questa volta mirò a uno dei tentacoli

che tenevano stretto Magnus. Sussurrò una preghiera all’Angelo e

scoccò il dardo.

La freccia si conficcò nel tentacolo a pochi centimetri dal corpo di

Magnus. Il mostro arretrò e allentò un pochino la presa. Magnus non

perse tempo e non appena ebbe una mano libera si mise a muoverla

rapidamente nell’aria. Una ragnatela di elettricità azzurra avvolse

l’altro tentacolo che lo teneva prigioniero. Il demone di fumo urlò e i

tentacoli si ritrassero di scatto, liberando Magnus. Lo stregone cadde

sul tetto del vagone con un tonfo e rotolò, iniziando a scivolare giù dal

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