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Shinyun

L’acido demoniaco aveva distrutto metà del loro scompartimento.

Anzi, tutto il treno aveva subito parecchi danni, che erano stati

nascosti al personale e ai passeggeri mondani con un’intelligente

combinazione di incantesimi e voci sparse ad arte su un festino di reali

europei.

Magnus stava ricreando il rivestimento di legno, e già che c’era

apportava alcune migliorie all’arredamento, quando sentì Alec

muoversi. Era stato solo un movimento impercettibile sotto le coperte,

ma Magnus lo aveva aspettato tutta la notte.

Si girò in tempo per vedere Alec muoversi di nuovo. Si affrettò ad

andare a sedersi di fianco al letto.

«Ehi, splendore, come ti senti?» mormorò.

Alec allungò una mano, con gli occhi ancora chiusi. Era un gesto

muto di fiducia… il gesto di un ragazzino che poteva sempre contare

su mani amorevoli e voci affettuose quando era malato o ferito. A

Magnus venne in mente quando era arrivato all’Istituto, convocato

per guarire Alec da ferite demoniache. Isabelle era nel panico, Jace

camminava su e giù per i corridoi, bianco come un lenzuolo.

Quella situazione aveva riportato Magnus indietro nel tempo, al

ricordo di Nephilim cui aveva voluto bene e che si amavano

reciprocamente. Essere testimone dell’amore tra Will e Jem aveva

cambiato i suoi sentimenti nei confronti dei Nephilim e vedere Jace – il

freddo, imperturbabile Jace – a pezzi per Alec glielo aveva fatto

apprezzare molto di più.

Adesso la mano di Alec era allungata verso di lui e Magnus la prese

come la testimonianza di fiducia che era. La pelle di Alec era fresca.

Magnus premette la guancia sulle loro mani allacciate, chiudendo gli

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