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volta. «È una runa. Le hai già viste.»

«So grossomodo come funziona. Ti disegni le rune sulla pelle e

ottieni dei poteri» disse Magnus. «Ma i dettagli non mi sono chiari.

Illuminami. Il Marchio sulla mano è il primo che hai ricevuto, giusto?»

«Sì» rispose Alec lentamente. «Chiaroveggenza. È la runa che di

solito si mette per prima sugli Shadowhunters bambini, quella che

serve a verificare che siano in grado di portare le rune. E permette di

guardare attraverso gli incantesimi. Cosa che è sempre utile.»

Magnus esaminò la curva ombreggiata di un occhio sulla pelle

chiara di Alec. Gli incantesimi proteggevano i Nascosti. Gli

Shadowhunters avevano bisogno di vedere attraverso gli incantesimi

perché i Nascosti erano potenziali minacce.

Alec non pensava la stessa cosa quando guardava il Marchio sulla

propria mano? O aveva solo abbastanza tatto da non parlarne? Per

proteggere Magnus, come lo aveva protetto nella caduta dal pallone.

Strano, pensò Magnus. Ma tenero.

«E questa?» chiese, ritrovandosi a sfiorare con l’indice la curva del

bicipite di Alec e notando che lui rabbrividiva per l’intimità

inaspettata di quel contatto.

Alec lo guardò negli occhi. «Precisione» disse.

«Allora devo ringraziare lei per la tua abilità con l’arco?» Lo tirò

per la mano e si incontrarono in mezzo al vialetto, sotto la luce

morbida della luna. Magnus si chinò per dargli un bacio sul braccio.

«Grazie» mormorò. «E questa?»

Gli passò la punta delle dita sulla gola. Il respiro tremante di Alec

ruppe l’immobilità della notte. Mise un braccio attorno alla vita di

Magnus e premette il corpo contro il suo, e Magnus gli sentì battere il

cuore attraverso la camicia.

«Equilibrio» disse Alec senza fiato. «Mi mantiene saldo.»

Magnus chinò la testa e posò delicatamente le labbra sulla runa,

un’impronta argentea ormai quasi invisibile sulla pelle liscia del collo

di Alec. Lui inspirò bruscamente.

Magnus fece scivolare la bocca sulla pelle calda di Alec e gli

sussurrò all’orecchio: «Non mi pare che stia funzionando».

«Non voglio che funzioni» mormorò Alec in risposta.

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