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la-mano-scarlatta

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giardino si aprì in una radura. All’estremità opposta c’erano le rovine

di un alto muro di pietra.

Aline inspirò bruscamente.

Una gigantesca lucertola bipede con una fila di denti seghettati

sulla fronte marciava avanti e indietro davanti al muro. Aveva anche

una seconda bocca, più in basso, irta di zanne gocciolanti. La coda che

frustava l’aria era bordata di rasoi.

Alec strizzò gli occhi. «Demone Rahab.» Ne aveva combattuti

parecchi solo pochi mesi prima.

Aline rabbrividì e chiuse gli occhi. «Odio i demoni Rahab» disse

con forza. «Ne ho combattuto uno nella guerra e li odio.»

«Forse non ci ha visti» suggerì Helen.

«Ci ha fiutati» disse Aline cupa.

Alec si accorse che a Aline tremavano le mani e che le nocche che

stringevano l’elsa della spada erano sbiancate. Helen allungò una

mano e la mise su quella di Aline. Aline le sorrise con gratitudine,

rilassando la stretta.

Helen parlò a bassa voce. «Magari il vento disperderà il nostro

odore.»

Il demone dall’aspetto di lucertola sollevò il muso, assaggiò l’aria

con la lingua e guardò nella loro direzione.

Alec puntò l’arco con espressione cupa. «Be’, finora la fortuna è

stata dalla nostra parte.» Senza aggiungere altro, piantò una freccia

nel petto del demone, facendolo barcollare. Prima che la freccia

colpisse il bersaglio, Helen scattò, coprendo la distanza che la

separava dal Rahab in un battito di ciglia. Un fendente appena sopra il

ginocchio lo fece ululare di dolore, dopodiché Helen si spostò

agilmente fuori portata mentre il demone la attaccava con gli artigli

giganteschi. Più rapida di quanto sembrasse possibile, la lunga coda

spazzò il terreno e falciò Helen, facendole perdere l’equilibrio.

Anche Aline si era avvicinata e a quel punto fece un balzo e affondò

i pugnali nella schiena del mostro. Il demone si lasciò sfuggire un

lamento acuto, quasi inudibile. Aline estrasse i pugnali e gli piantò la

lama nel collo. Il demone arretrò e le si avventò contro usando la

lingua come una frusta. Aline si abbassò per evitarla e vendette cara la

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