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Tessa era diversa. Prese una logora borsa a tracolla di cuoio che stava

ai suoi piedi, ne tirò fuori una pergamena chiusa con la ceralacca e la

srotolò. «Il Consiglio a Spirale ha emanato richiesta formale che tu,

Magnus Bane, Sommo Stregone di Brooklyn, neutralizzi il culto

umano degli adoratori di demoni noto come Mano Scarlatta.

Immediatamente.»

«Capisco che il Consiglio a Spirale voglia il meglio» disse Magnus

con fare modesto. «Non posso tuttavia dire di gradire il tono che

hanno usato. Ho sentito parlare della Mano Scarlatta. Sono una farsa.

Una manciata di umani a cui piace dare feste indossando maschere da

demoni. Sono più interessati ai body shot che all’adorazione dei

demoni. Io sono in vacanza e non voglio essere seccato con queste

sciocchezze. Di’ al Consiglio a Spirale che farò un bagno al mio gatto,

Chairman Meow.»

Il Consiglio a Spirale era la cosa più vicina a un organismo di

governo che gli stregoni avessero, ma era segreto e non del tutto

ufficiale. In generale, gli stregoni avevano dei problemi con l’autorità,

e Magnus ne aveva più degli altri.

Sul viso di Tessa passò un’ombra. «Magnus, ho dovuto implorare il

Consiglio di lasciarmi parlare con te. Sì, la Mano Scarlatta è sempre

stata una farsa. Ma sembra che abbia un nuovo leader, che l’ha

trasformata radicalmente. Sono diventati potenti, hanno molto denaro

e stanno facendo una massiccia opera di reclutamento. Ci sono stati

parecchi morti e un numero ancora maggiore di sparizioni. A Venezia

è stata trovata una fata morta, con accanto un pentacolo tracciato con

il suo stesso sangue.»

Magnus sobbalzò e si costrinse a rimanere calmo. Tessa non aveva

bisogno di spiegarglielo: sapevano tutti e due che il sangue di fata

poteva essere usato per evocare i Demoni Superiori, un tempo

annoverati tra gli angeli sommi e in seguito caduti.

Non avevano mai parlato del fatto che entrambi sapevano di essere

figli di un Demone Superiore, motivo per cui Magnus sentiva una

sorta di affinità con Tessa. Non ce n’erano molti in circolazione, di figli

di Demoni Superiori.

Magnus non aveva detto ad Alec che suo padre era un Principe

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