Poesie di Ossian, antico poeta celtico

100 LA BATTAGLIl (aSG)
Di tempesla vernai. Cadon le schiere (c/j
Al corso suo y. stagli la morte a Iato.
Chi vien ., disse Fingal , come di Gona
Rapido cavriol? balza nel corso
Lo scudo , e mesto è di sue armi il suono.
Con Eragon s' affronta : il duro scontro
Stiamo a mirar ; sembra conflitto d' ombre
In oscura tempesta. Ohimè, tu cadi.
Figlio
Il tuo
del colle : già
candido petto.
di sangue è sparso
O Lorma piangi,
,
Piangi infelice: il tuo bell'Aldo è spento.
Rattristossene il Re ; V asta possente
Impugna ; ei fisa in sul nemico i sguardi
Morte- spiranti , e contro lui . . . Ma Gaulo
Eragon le incontrò. L^ orribil zuffa
Chi può ridir ? 1' alto stranier cadéo. (8)
Figli di Cena , il Re gridò , fermate
La man di morte. Era possente in guerra
Colui ch'ora è si basso , e molto in Sora
Pianto sarà. Verranno alla sua reggia
Stranieri figli, e in rimirarla muta.
Meraviglia n' avran. Straniero , ei cadde
E della sua magion cessò la gioja :
Volgiti ai boschi suoi ; là forse errando
Vassene l'ombra sua, ma in Morven lungi
Giace l'Eroe sotto straniera spada.
Così parlò Fingal , quando i cantori
Incominciaro la canzon di pace.
Le sollevate spade a mezzo il colpo
Noi sospendemmo , e risparmiossi il sangue
Del debolo nemico. (9) In quella tomba
Collocossi Eiagonte , ed io disciolsi
La voce del dolor. Scese sul campo
[d) L' origiiiak- : cada la iuUagUa,
,