Poesie di Ossian, antico poeta celtico

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siificarla, noi potremmo farlo colj'csembló)
di Omero che usò più d'una volta un'e-
spressione della medesima specie, ma elici
non ha mestieri di venula autorità portando
seco una chiara idea di quel piacere
, che un cuor virtuoso spesso risente
neli' ahbaiidonarsi ad una tehera melanconia.
Ossian fa una distinzione molto acconcia
tra questo piacere , e il distruttivo
effetto d'un soverchio dolore: Havvi und
gioja nella mestizia, quando pace abita
nel petto del mesto : ma il cordoglio
strugge il piagnente , ed ì suoi giorni
son pochi. ( Croma v. 6ò. )
// dar là gioJa del dolore significa
generalmente, sollevar il tuono della mu-
sica dolce e grave , e caratterizza con finezza
il gusto del secolo e del paese di
Ossian. In quei giorni , quando i canti
dei Bardi erano la maggior delizia degli
eroi , la musa tragica era tenuta principalmente
in onore : le nobili azioni , e le
disgrazie virtuose erano gli argomenti prescelti
a preferenza dello stile leggiero e
scherzevole di poesia e di musica , il quale
promuove i leggieri e scherzevoli costumi^
e serve ad affeuuninar lo spirito.
E li epiteti personali sono stati in
uso appresso tutti i poeti dei più antichi
del contrasto. Del resto varie espressioni di Ossian non
sono meno insigni per vivacità e nov.tà. Memoi abile sopra
ogii' altra è quella , la luce del conio , egrtg aulente
appl/cata a un poeta cieco , a cui 1' accen.sioi;e della fantasia
prodotta uail' estro presta 1" ufizio «lei «ole , e iJiuniiua
tutta k nkl» deli' lUite.