Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(76) CARTONE 129
in questo dir sul labbro
Fosco cerulei ! E
Spunta un sospiro, (i) Allor Fingallo a lui^
Narraci , disse , la pietosa istoria
De' tuoi verd'anni. Alta mestizia, amico,
Fascia il tuo spirto , come nebbia il Sole :
Son foschi i tuoi pensier ; solingo e muto
Lungo il Lora ti stai ; di sgombrar tenta ,
Sfogando il tuo dolor, della tristezza
La negra notte che i tuoi giorni oscura. (X-)
Era , (/) quei ripigliò , stagion di
Quando mi prese di mirar talento
pace,
Le di Barclnta (m) torrcggianti mura.
Sollìava il vento nelle
E
bianche vele
'1 Cluta aperse alla mia nave il varco ;
Cortese ospizio nel regale albergo
Ebbi tre dì di Rotamiro , e vidi
Vidi quel raggio d' amorosa luce
La figlia sua. N' andò la conca in giro
Portatrice di gioja ; il vecchio Eroe
Diemmi la bella. Biancheggiava il petto,
Come spuma suU' onda ; erano gli occhi
britanni in queste poesie sono derivati (lai celtico , il che
Hio'^tra che l'antico linguaggio di tutta 1' isola eia lo stes-
so. T. I.
(ì) Veramente Ossian non aggiunge che Clessamorre
sospirasse : ma io ne sono tanto certo , come se V avessi inteso
, e le parole seguenti me ne assicurano.
(A) L' originale : facci udir il cordoglio della (va giovenlii
e V oscurità de' tuoi giorni. Così par che FineaJ lo
stimoli a parlare per semplice curiosità. Io volli dargli un
motivo più interessante.
(/) La nafrazione di Clessamorre è per se stessa eccel^
lente ; ma la sua bellezza ci farà molto maggior impressione
sul fin del poema , perchè per nie/zo di essa ci troveremo
istruiti , sen'.a saperlo , di tutto ciò eh' era necessario
per prepararci allo scioglimento dell' azione.
(m) Bal-clutha , la città del Clyde , probabilmente l'Ai-,
eluta di Beda. T. I. l^
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,
,