Poesie di Ossian, antico poeta celtico

112 D1SSFKTAZ10NE
cr.daun oggetto che ei vede per i! mezzo
della sua sconvolta immaginazione. Quindi
lu!te quelle indistinte irumagini di formidabil
grandezza , indizj naturali d' uno spi-
rito confuso e turbato , che si scorgono '
nella descrizione falla da Moran dell'aspet-
to di Svarano , e nella sua relazione della
conferenza ch^ ebbero insieuie. Non dissimile
è la relazione , che gli spauriti esplo-
ratori degli ebrei fanno ai loro capitani intorno
la terra di Canaan. La terra ^per cui
passammo per ispiarla , è una terra che
divora i suoi abitatori. Noi ci pedeamo
dei figli di ylnac , della razza di giganti^
appetto al quali noi sembravamo
loeuste. ISuni, e. i3. v. 32.
ho g"k
Riguardo al personoggiamento ,
osservato , che Ossian n' è parco , ed ho
reso ragione di ciò. Egli non ha verun
personaggio allegorico, e non è da lagnar-
si della loro assenza. Imperciocché 1' intervento
di questi enti fantastici , che non
sono sostenuti nò anche della credenza mi-
tologica e tradizionale , tra le umane azio-
ni , rare volte produce un effetto felice.
La finzione diventa troppo visibile e fan-
tastica ; e distrugge qucU' improssion di
realità , che il racconto probabile delle
umane azioni è solito a fare sopra lo spirito.
Specialmente nelle serie e patetiche
scene di Ossian, i caratteri allegorici sarebbero
tanto fuor di luogo , quanto in
una tragedia ; poiché servono solo a trattener
inopportunamente la fantasia ^ nel