Poesie di Ossian, antico poeta celtico

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Tosto alla sua , (g) che nel vivace sguardo
Foco di gloria e di battaglia ardea.
L'oste nemica egli scorrea con occhio
D'iiKjuleto piacer: tra noi parlammo
Parole d' amistà ; dei nostri acciari
Scapparo insieme i rapidi baleni
Insiem si mescolar ; che dietro il bosco
Noi li brandimmo , e delle nostre braccia
La vigorìa nel vuoto aer provammo.
Scese in Morven la notte. Il Re s' assise
Al raggio della quercia : ha Morni accanto
Cogli ondeggianti suoi canuti crini.
Fatti d' eroi già spenti , avite imprese
Son lor subietti. Tre cantori in mezzo
L' arpa toccaro alternamente. Uilino
S' avanzò col suo canto : a cantar prese
J)eì possente Comallo. Annuvolossi
Di Morni il ciglio ; (r) rosseggiante il guardo
TTorse sopra a' Ullin ; cessonne il canto.
Vide 1' atto Fingallo , e al vecchio Eroe
Dolcemente parlò. Duce di Strumo,
Perchè quel bujo? ah! sempiterno oblio
Il passato ricopra : i nostri padri
Pugnaro , è ver ; ma i figli lor congiunti
Son d' amistade , e a genìal convito
S' accolgono festosi : i nostri acciari
(q) L' originale : la mia anima si mescolò colla sua. La
frase d^lla traduzione s'accosta più a quella della Bibbia,
osservata dal Macphersoii : Anima Janathae conglutinata es,t
animae Dwd. Re. 1. e. 18. v. i.
(r) 11 cantore avea scelto assai male il suo soggetto.
Cornai era stato nemico di Morni , e restò ucciso in una
battaglia contro di essol Sembra però che Morni si a
volasse nel ciglio non per odio contro Cornai , ma p nnutnore
che questo nome risvegliasse a Fingal la menior er t'ì-
Tantica nimicizia fra le due famiglie. T, /. ia del-
,